Scopriamo Google My Business: cos’è, dove si trova, come utilizzarlo al meglio

Al giorno d’oggi, in cui la digitalizzazione delle imprese è sempre più importante per il successo di qualsiasi progetto imprenditoriale, è fondamentale conoscere e sfruttare al meglio tutti gli strumenti a disposizione, per aumentare la propria visibilità sul web. Google è una realtà che non ha di certo bisogno di presentazioni, così come il suo omonimo motore di ricerca, sul quale vengono effettuate, anche in Italia, la stragrande delle maggioranza delle ricerche online. Tra gli strumenti messi a disposizione dall’azienda californiana, però, ce n’è uno che, nel nostro paese, non è ancora sufficientemente noto e sfruttato: Google My Business.

Prima di parlare di GMB, però, è necessario inquadrare correttamente l’ambito in cui si innesta. Ognuno di noi effettua, quotidianamente, delle ricerche su internet e lo fa anche nel momento in cui cerca un prodotto da acquistare o necessita di un servizio qualsiasi. In questo senso, dunque, il web è divenuto un vero e proprio ponte di comunicazione tra le aziende, anche locali, e i clienti.

Essere facilmente reperibili e riconoscibili online, quindi, è un imperativo per fare impresa. E come vedremo, proprio Google My Business può essere uno strumento estremamente utile, per raggiungere questo obiettivo.

Cos’è e dove si trova Google My Business.

Abbiamo già detto che Google My Business è uno strumento per aumentare la visibilità del proprio brand. Ma è importante segnalare anche che, oltre ad essere utilissima per veicolare le principali informazioni relative alla propria azienda… GMB è gratuita!

Questo “googliano” servizio, quindi, è uno strumento da sfruttare al massimo. Anche perché, grazie a GMB è possibile controllare direttamente la propria presenza sui canali Google: dal famoso motore di ricerca a Google Maps. Tramite Google My Business, infatti, è possibile gestire tutte le informazioni che riguardano la propria azienda. Rappresenta quindi un mezzo fondamentale per ogni attività, in particolare per chi si rivolge ad un pubblico soprattutto locale, come le piccole e medie imprese e i professionisti autonomi.

Grazie ad una interfaccia decisamente semplice ed intuitiva, ogni azienda può fornire agli utenti molte informazioni fondamentali circa la propria attività, come:

  • Foto dell’azienda e caricate dagli utenti Google;
  • Indirizzo aziendale o delle sedi aperte al pubblico;
  • Sito internet e contatti telefonici e mail;
  • Giorni e orari di apertura;
  • Principali prodotti in vendita e/o i servizi offerti;
  • Recensioni degli utenti e le risposte dell’azienda;
  • Breve descrizione e storia dell’attività.

Con GMB, inoltre, possono essere gestiti anche tutti i fattori che riguardano la SEO del proprio profilo e di tutte le pagine correlate, come le immagini mostrate dopo una ricerca online, i consigli proposti ai possibili clienti dopo una domanda e tanto altro ancora. Google My Business, inoltre, può essere utilizzata e gestita direttamente dal pannello di controllo presente su Google. Dunque, è molto semplice controllare tutte le informazioni inserite tramite qualsiasi dispositivo, anche mobile.

Google my business

Tutta la forza di GMB.

Per rendersi conto del potenziale di Google My Business basterà cercare sul motore di ricerca una qualsiasi attività, grande o piccola che sia. Che sia la grande multinazionale o la pizzeria di quartiere, sulla destra dello schermo, o in primissimo piano da mobile, troverete tutte le principali informazioni che la riguardano. Considerata l’immensa visibilità del più utilizzato motore di ricerca al mondo, risulta intuitivo quanto questo strumento sia utile agli utenti e, di conseguenza, funzionale per le attività, se gestita correttamente.

Al contrario, la mancata o mala gestione di Google My Business è altamente controproducente! La maggioranza delle attività in tutto il mondo utilizza questo strumento, perdere questa opportunità di visibilità gratuita, equivale ad autosabotare il proprio business. Inoltre, iniziare ad utilizzare GMB è molto facile: è sufficiente creare un account Google aziendale recandosi nella pagina principale del servizio. Da qui potrete effettuare tutte le operazioni disponibili fin dal primo accesso.

Il grande errore, in questo senso, è quello di aprire la Google My Business, ma non gestirla in modo adeguato. Si immagini un utente che si rechi all’indirizzo sbagliato perché non è stato segnalato il cambio di sede o in un giorno di chiusura, perché non sono stati aggiornati gli orari di apertura… A livello di immagine sarebbe disastroso!

Per questo motivo, molte azienda di comunicazione e marketing, come Naytes di Reggio Emilia, rivendica e gestisce al meglio i profili GMB dei propri clienti, migliorandone inoltre la visibilità, il ranking nelle SERP di Google e, quindi, l’utilità per gli utenti.

Come utilizzare GMB in una strategia di comunicazione.

La pubblicità è cambiata moltissimo negli ultimi anni, specialmente a favore dei mezzi di comunicazione digitali. Se prima tutte le manovre di marketing erano basate su un approccio passivo rispetto ai possibili clienti, oggi le cose sono significativamente diverse. La comunicazione è molto più diretta, l’obiettivo è quello di creare un vero e proprio legame tra il cliente e il fornitore dei servizi.

Un esempio pratico di questa evoluzione è la presenza delle imprese sui social network, tramite pagine dedicate, o siti internet ufficiali. Un possibile cliente, infatti, spesso e volentieri si reca autonomamente su queste pagine web, divenendo componente attiva di tutta la manovra di marketing.

Google my business

Il ruolo di Google My Business.

Google My Business, in questo senso, è fondamentale, perché permette all’azienda di esporre immediatamente il potenziale cliente a tutte le informazioni che riguardano l’impresa. Si rende così la comunicazione tra utente e fornitore molto più semplice e diretta. Senza l’utilizzo di GMB, lo stesso utente è costretto ad una ricerca più complessa e lunga: il contatto con l’azienda diviene meno immediato e l’attività troverà quindi maggior difficoltà a farsi spazio nel mercato attuale.

Tramite il servizio di Google, infatti, qualora qualcuno cercasse un’attività o un servizio specifico in una certa località, sarà molto più facile localizzare le imprese che operano in quel campo, in quella zona. Lo stesso vale per i servizi più specifici, poiché Google propone automaticamente, nei risultati ricerca, le principali attività che hanno fornito dati su quel determinato servizio. E ancora una volta torna il discorso dell’ottimizzazione dello strumento GMB, per emergere tra i competitor.

Di conseguenza Google My Business rappresenta uno degli strumenti più importanti da includere in una strategia di marketing online. Poiché aumenta moltissimo la probabilità di catturare l’attenzione della clientela dopo una semplice ricerca su internet e in maniera totalmente gratuita.

Il nostro consiglio.

Nel mercato attuale, la competizione sul fronte del digital marketing tra le aziende è diventata davvero alta. Per questo motivo, è importante non lasciarsi scappare nessuna possibilità di mettersi maggiormente in risalto nel proprio settore.

Per strutturare una strategia di comunicazione e marketing sul web, che sia coerente tra tutti i canali pubblicitari, è sicuramente utile rivolgersi ad un team di specialisti del settore. Solo con le adeguate competenza, infatti, sarà possibile gestire al meglio tutti i fattori che possono aumentare la propria visibilità online. Con il supporto di professionisti specializzati, come quelli di Naytes comunicazione e marketing, potrete effettuare anche delle analisi di mercato vere e proprie, con le quali mantenere sempre aggiornata la vostra impresa.

Come strutturare una strategia di lead generation in 5 step

Lead generation è il termine che si utilizza per definire tutta una serie di tecniche di marketing ormai fondamentali per ogni azienda. Prima di spiegare nel dettaglio di cosa si tratti, però, è necessario indicare cosa sia un lead. Con questo termine si indica un potenziale cliente che si sa essere interessato ai servizi/prodotti offerti da un’azienda, al punto da averle lasciato i propri dati di contatto. Detto ciò, sarà facile intuire che la lead generation è quell’attività atta a generare e quindi acquisire nuovi leads.

Le strategie che rientrano sotto questa definizione sono, oggigiorno, necessarie per ampliare e far prosperare il proprio business, perché permettono di effettuare nuove vendite a nuovi clienti, già nel medio, ma soprattutto nel lungo periodo. Grazie alla lead generation, infatti, sarà possibile compilare una lista di contatti ben strutturata e targettizzata, perché nata dal presupposto che ogni nominativo in essa contenuto, ad certo livello, si sia dimostrato interessato ai servizi/prodotti aziendali.

Le strategie di marketing che hanno come obiettivo la lead generation sfruttano differenti strumenti di promozione, sponsorizzazione e acquisizione, tanto su internet quanto offline. In questo nostro articolo, ci concentreremo sulla comunicazione online, che ha a sua disposizione strumenti molto potenti e ad ampio raggio. Questo non significa che ragionare ed operare fuori dal mondo del web sia sbagliato: il passaparola, le chiamate, la partecipazione ad eventi di settore e gli spazi pubblicitari in TV, radio e riviste specializzate, hanno ancora la propria forza di ingaggiare determinate fette di pubblico.

Cos’è la lead generation.

Il concetto di lead generation online nasce in seguito alla stabilizzazione di strumenti come i siti web, i social network e l’email marketing. I quali hanno, di fatto, stravolto e ridefinito il processo decisionale che porta all’acquisto. Si tratta di una nuova concezione di tale processo, strutturato su un moderno metodo di generazione di potenziali clienti, perché queste attività hanno il fine di attirare solo persone realmente interessate ai servizi/prodotti proposti.

Acquisire clienti attraverso le tecniche di lead generation, infatti, è una strategia che va oltre la singola vendita. Si parla infatti di percorsi coerenti, organizzati e pensati per fidelizzare l’acquirente; e di relazioni con le persone, basate sulla fiducia nel brand, affinché scelgano i suoi servizi/prodotti ora, ma anche che continuino a farlo nel tempo.

Il web, in questo senso, ci propone canali estremamente performanti, in grado di raggiungere specifiche frange di pubblico, per creare database di utenti estremamente profilati. A tal fine ci vengono in aiuto tutta una serie di strumenti ben definiti, alcuni dei quali protagonisti di nostri altri articoli, quali:

  • La SEO (Search Engine Optimization), ossia l’attività di ottimizzazione di un sito web per migliorarne il posizionamento organico sui motori di ricerca;
  • La SEM (Search Engine Marketing), che si compone di una serie di pratiche di marketing che hanno lo scopo di far crescere la visibilità e la rintracciabilità di un sito web;
  • Il content marketing;
  • Il social media marketing e l’email marketing;
  • L’utilizzo delle squeeze page, particolari landing page create per far compiere all’utente un’azione ben precisa e quella soltanto.

Lead generation

Lead generation come punto di partenza.

L’acquisizione da parte di un’azienda di nuovi leads è il primo fondamentale step di una strategia organizzata, orientata ad aumentare il fatturato aziendale: il cosiddetto funnel di vendita. Il vantaggio fondamentale di partire dalla lead generation è quello di agire ed entrare in contatto unicamente con utenti profilati e interessati, che assicurano quindi maggiori possibilità di conversione.

Potremmo quindi dire che le strategie di lead generation si sovrappongono e condividono l’obiettivo con il funnel di vendita. Questo progetto condiviso si concretizza passando attraverso a 5 step fondamentali:

1) Posizionamento del sito e orientamento del traffico.

In questa fase si predispongono i canali e gli strumenti necessari all’intera strategia. Il sito dev’essere ottimizzato e SEO oriented e si attuano operazioni di SEM; si creano le strutture, come le pagine social e le landing page ad hoc; si organizzano le attività, relative ai contenuti proposti, di marketing sui social, su Google e di invio di mail e newsletter.

2) Attrazione del target di utenti individuati.

Questa operazione può avvenire in diversi modi, come tramite campagne organiche o sponsorizzate sui social network e tramite gli strumenti Google. Una tecnica molto utilizzata è quella che sfrutta le squeeze page e i cosiddetti lead magnet: le prime sono particolari pagine d’atterraggio, a sé stanti o all’interno di un sito web, in cui gli utenti possono accedere ad un contenuto di alta qualità e di cui sia facile percepire il valore, definiti proprio lead magnet, in cambio dei propri dati personali di contatto, i quali verranno registrati dal sistema nel database dei leads. Qualora sia necessaria una profilazione di alto livello dei leads, è anche possibile strutturare una percorso a step che permetta all’azienda di percepire il grado di interesse del contatto.

3) Conversione del lead in cliente.

Questa è probabilmente la fase più complessa, ma importante, di tutto il funnel di vendita basato sulla lead generation. L’azienda ha ricevuto un contatto, sapendo che in un modo o nell’altro è entrato in contatto con il brand per risolvere un problema/necessità e si è interessato ai servizi/prodotti e al lead magnet gratuito offerti, al punto da lasciare i propri dati di contatto. È dunque il momento di concretizzare la vendita, entrando in contatto one-to-one con l’utente registrato! In questo senso esistono svariate tipologie e strategie di vendita, e molto dipende dal tipo di servizi/prodotti che vengono proposti: il consiglio è quello di non aggredire il profilo, ma di accompagnarlo con intelligenza e pazienza all’acquisto. Questo atteggiamento sarà fondamentale per compiere con successo il prossimo step, quello della fidelizzazione.

4) Fidelizzazione del cliente: il concetto di lead nurturing.

Letteralmente “to nurture” significa “nutrire”, “prendersi cura” o “aiutare nello sviluppo/crescita”. Nel nostro contesto è evidente che si tratti di “coccolare” il lead-cliente e dialogare con lui, per crescere insieme ed instaurare un rapporto duraturo. Occorre tenerlo aggiornato, concedergli contenuti di valore e gratuiti, mettergli a disposizione un servizio di assistenza, proporgli offerte riservate, extra ed esclusive… Sono infinite le modalità per far sentire l’utente importante e, appunto, curato, affinché la sua fiducia e il rapporto empatico con il brand sia tale da renderlo un cliente fidelizzato, che compie acquisti costanti nel tempo.

Lead generation

5) Vendere, per crescere insieme alla clientela.

Il momento della vendita è, ovviamente, il punto d’arrivo di ogni strategia di marketing. Nella visione esposta in questo articolo, però, è anche il punto di partenza di un rapporto duraturo e costante nel tempo con l’utente. Giunti alla prima vendita, quindi, è necessario continuare il dialogo con il cliente, perché scelga nuovamente e sempre il determinato brand e lo consigli anche ad altri utenti, perché soddisfatto non solo del servizi/prodotto offerto, ma anche del contesto e del rapporto che si è generato con l’azienda.

Lead generation: imprescindibile strategia di marketing.

Sarà ormai chiaro come le attività comprese nella definizione della lead generation e tutte le strategie che ne scaturiscono, siano al giorno d’oggi fondamentali, per chi intende fare impresa online ed aumentare i propri introiti, lavorando sul web. Queste linee guida, però, vanno ovviamente adattate alle specificità della singola realtà e strutturate con attenzione, perché portino, nel determinato settore e per i determinati prodotti/servizi, agli obiettivi prefissati.

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