Al giorno d’oggi, per ogni azienda, avere una presenza forte e ben riconoscibile sul web è fondamentale. La comunicazione digitale e il modo di porsi nei confronti dei clienti e potenziali tali sono aspetti importantissimi per ogni brand. Uno dei primi passi per affermarsi online, è quello di realizzare un sito web di alta qualità, che sappia esprimere l’identità e i valori del brand, ma che sappia anche presentare i prodotti e servizi offerti, al target di pubblico corretto. Il sito aziendale è la vetrina digitale dell’attività, a tutti gli effetti analoga alle più tradizionali vetrine su strada nel mondo “reale”. Tra le primissime decisioni da prendere per creare un sito web da zero riguardano il dominio e l’hosting.
Ma cosa sono esattamente? Quali sono i concetti che stanno alle spalle di dominio e hosting? E quali sono le differenze tra i due? In questo articolo, spiegheremo in dettaglio che cosa sono il dominio e l’hosting, come funzionano e come gestirli.
Cos’è un dominio e come funziona?
Un dominio è un nome univoco che identifica un sito web su internet. Il dominio consente agli utenti di accedere al sito utilizzando un nome facile da ricordare, invece di dover utilizzare un complesso indirizzo IP numerico, molto difficile da poter memorizzare, soprattutto perché, mediamente, navighiamo decine di siti differenti ogni giorno.
Il dominio è composto da due parti principali: il nome di dominio e l’estensione di dominio. Ad esempio, in “naytes.it”, “naytes” è il nome e “.it” è l’estensione. Quando si digita un nome di dominio nel browser (come Chrome, Safari, Mozilla ecc…), il computer utilizza il sistema dei DNS (nomi di dominio, appunto) per tradurre il nome nell’indirizzo IP numerico del server web corrispondente, che viene quindi utilizzato per recuperare, in questo caso, naytes.it, dal server in cui è allocato.
Registrazione del dominio.
La registrazione del dominio è il processo mediante il quale si acquisisce il diritto esclusivo di utilizzare un nome sul web. Il primo passo è, ovviamente, scegliere un nome che sia disponibile, ossia che non sia già utilizzato da terzi. Successivamente, sarà la volta dell’identificazione dell’estensione desiderata. E, per chiudere, la presentazione di tutte le necessarie informazioni di registrazione, come avviene per ogni acquisto online.
I prezzi per la registrazione di un dominio possono variare a seconda dell’estensione, della durata della registrazione e del provider scelto. In generale, i prezzi annuali per la registrazione di dominio vanno da pochi euro per le estensioni più comuni come .com, .org e .net, a qualche centinaio di euro per altre più specifiche come .luxury, .vip o .estate.
Il servizio di hosting.
L’hosting è il servizio che consente di pubblicare un sito web su internet, rendendolo accessibile ai visitatori. L’hosting prevede l’utilizzo di server web (= computer ad alte prestazioni che ospitano i file del sito web e li rendono disponibili al pubblico attraverso una connessione internet ad alta velocità). Gli utenti possono scegliere tra diversi tipi di hosting, tra le soluzioni più comuni troviamo l’hosting “condiviso”, “dedicato”, “VPS” (Virtual Private Server) e “cloud”.
Tipi di hosting: condiviso, dedicato, VPS, cloud.
Esistono quindi diversi tipi di hosting tra cui scegliere, ciascuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. Di seguito sono riportati i quattro tipi di hosting più comuni:
- Hosting condiviso. Questo tipo di hosting prevede che un sito web condivida lo stesso server con altri siti. Ciò significa che le risorse del server, come la CPU, la RAM e la larghezza di banda, vengono divise tra tutti gli “ospitati” sul server. L’hosting condiviso è generalmente la tipologia più economica, ma potrebbe non essere la scelta migliore per i siti web ad alto traffico o che richiedono prestazioni elevate;
- Hosting dedicato. In questo caso un intero server viene assegnato a un singolo sito web. Ciò significa che tutte le risorse hardware del server di cui nel punto 1., sono a disposizione esclusiva di quel determinato sito. L’hosting dedicato può offrire prestazioni elevate, maggiore sicurezza e maggiore controllo, ma è anche più costoso rispetto ad altre opzioni;
- Virtual Private Server. Il VPS è un tipo di hosting che simula un server dedicato all’interno di un server condiviso. In pratica, il VPS suddivide il server in diverse parti, ognuna delle quali funge da server virtuale autonomo. Ogni VPS ha le proprie risorse hardware e l’utente ha controllo completo sul proprio ambiente. Una buona scelta per siti ad alto traffico che richiedono più risorse rispetto all’hosting condiviso, ma non richiedono un server dedicato;
- Hosting cloud. Utilizza una rete di server connessi tra loro per ospitare i siti web. Ciò significa che ogni singolo sito viene ospitato su più server contemporaneamente. Questa soluzione offre maggiore flessibilità, scalabilità e disponibilità rispetto ad altre forme di hosting. È una buona scelta per i siti con picchi di traffico imprevedibili o che richiedono alta disponibilità e scalabilità.
Come scegliere il provider adatto alle tue esigenze.
La scelta del provider di hosting dipende dalle specifiche necessità tue e del tuo sito aziendale. Ma quali sono i fattori più importanti da considerare nella scelta? Vediamoli insieme:
- Tipo di hosting. Determinare quale tipo di hosting è necessario (vedi paragrafo precedente) in base alle esigenze del sito web e alla quantità di traffico prevista;
- Affidabilità. Verificare che il provider offra un uptime garantito del 99,9% e che disponga di un supporto tecnico affidabile per affrontare eventuali problemi;
- Prestazioni. Assicurarsi che il provider di hosting offra prestazioni veloci e affidabili, utilizzando server ad alta velocità e connessioni internet veloci;
- Sicurezza. Verificare che l’hosting offra misure di sicurezza per proteggere il sito da attacchi informatici, hacker e virus;
- Scalabilità. Verificare che offra anche la possibilità di aggiornare il piano di hosting a seconda delle mutevoli esigenze nel tempo;
- Prezzo. Confrontare sempre i prezzi tra le diverse soluzioni, soppesandone il rapporto qualità-prezzo.
Conclusione.
Come sarà ormai evidente, dominio e hosting sono due cose completamente diverse, certamente legate tra loro (ed è per questo che spesso vengono confuse), ma molto differenti. In sintesi, il dominio è l’indirizzo web del sito, mentre l’hosting si riferisce alla locazione su un server. Senza un dominio, il sito non sarebbe accessibile su internet, mentre senza l’hosting non avrebbe un luogo in cui risiedere e non sarebbe disponibile.
Per la gestione dell’hosting e del dominio per il loro sito web, molte aziende si affidano a professionisti del settore. Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, da anni si occupa della realizzazione di siti web e della loro gestione, dall’acquisto del dominio, allocato su server di proprietà, alla consegna del sito pronto per la messa online, effettuando poi, nel corso degli anni, la necessaria manutenzione e tutti gli aggiornamenti necessari a garantirne il corretto funzionamento e performance eccellenti. Contattaci e richiedi subito una consulenza gratuita per la realizzazione o la manutenzione del tuo sito web aziendale!
Sai in che modo ottimizzare la tua presenza sui social network? Oggi ti spieghiamo perché farlo e come farlo attraverso la tecnica del Social Selling. Se non hai ancora implementato questa strategia di marketing, probabilmente è perché non conosci tutte le sue potenzialità e i vantaggi che può offrire alla tua azienda e al tuo brand.
È evidente a chiunque quanto i social network siano diventati parte integrante del processo decisionale di acquisto: vengono utilizzati per cercare informazioni riguardanti un prodotto o un servizio, per avere recensioni da altri utenti e per valutare un’azienda. È stato dimostrato che, soprattutto per gli acquisti B2C, il 94% degli utenti effettua ricerche online prima di concludere una compravendita e il 75% è influenzato dalla comunicazione aziendale sui social network. Sono, dunque, numeri molto importanti e non possono certamente essere ignorati. Ma come possono essere sfruttati? Come si può migliorare la propria presenza social sul web e attirare l’attenzione dei prospect?
Cos’è il Social Selling.
Partiamo spiegandoti cosa vuol dire fare Social Selling, che non ha nulla a che vedere con l’e-commerce o la vendita di prodotti online. Significa, infatti, utilizzare e sfruttare i social network per conoscere e ottenere informazioni sul proprio target, in modo tale da attirare l’attenzione dei potenziali clienti e migliorare le connessioni con loro. È un processo utile per interagire col proprio pubblico e instaurarci relazioni solide. Attraverso una comunicazione e condivisione costante, infatti, è possibile avvicinare i followers alla tua azienda e convincerli a completare il processo d’acquisto.
Quindi, in concreto, le attività svolte da un Social Seller sono:
- Avvicinare i prospect e i clienti;
- Interagire con loro;
- Pubblicare informazioni utili e contenuti che possano coinvolgerli.
Cosa non è il Social Selling.
È doveroso fare chiarezza sull’argomento, perché c’è ancora molta confusione a riguardo. Quando si parla di Social Selling non si intende pubblicare post pubblicitari sulle proprie piattaforme social e che parlino ad un pubblico vasto, ma al contrario si cerca di realizzare un marketing conversazionale: un dialogo One-to-One, non One-to-Many. Non deve essere considerata una strategia tramite la quale perseguitare i contatti cercando di vendergli prodotti con post autoreferenziali. Anzi, con una pianificazione corretta e scrupolosa saranno i clienti a trovarti e venire da te.
Fare Social Selling non vuol neanche dire aggiungere contatti senza criterio solo per far numero, ma deve essere inteso come un metodo per fortificare la propria presenza e per creare una relazione con i propri follower.
Le cinque ragioni per farlo.
Ma quali sono i vantaggi di cui potresti beneficiare mettendo in pratica questa strategia di marketing? Sicuramente, almeno in parte, avrai già compreso le motivazioni per iniziare a fare subito Social Selling sui social network, ma eccoti le più importanti:
- Si raggiunge un pubblico molto vasto. Sì, i social network sono un bacino infinito di utenti e possibili connessioni, quindi perché non sfruttarlo a proprio vantaggio? La tua azienda può giovare di nuove acquisizioni possibili solo tramite questi canali iperconnessi. Ma è fondamentale fare attenzione! Come ti abbiamo già accennato, è meglio non muovere passi senza una buona digital strategy e uno studio di quelle che sono le piattaforme più adatte al tuo brand;
- Genera traffico sul tuo sito. Grazie ad un buon lavoro di coinvolgimento e di interazione, il pubblico sarà più propenso a visitare il tuo sito web. Non va dimenticato che i social network sono pur sempre un’ottima bacheca pubblicitaria per la propria azienda e che il Social Selling, nonostante non utilizzi tecniche di sponsorizzazione dirette, mira a far crescere l’interesse nei confronti dei prodotti e servizi offerti;
- Permette di creare relazioni stabili coi clienti. Alla luce di quanto detto finora il Social Selling ha proprio lo scopo di catturare l’attenzione dei prospect e di instaurarci un rapporto solido, che possa trasformarli in clienti abituali e fedeli, ma anche di mantenere con loro un contatto costante e duraturo;
- Migliora la reputazione del tuo brand. Fornire ai tuoi follower dettagli e informazioni sui tuoi prodotti e servizi tramite post e contenuti, consente di aumentare la tua credibilità nel tuo ambito di riferimento e porterà il pubblico a riconoscere la tua esperienza;
- Fidelizza i clienti. Se riuscirai ad utilizzare sapientemente lo strumento del Social Selling, sarai sicuramente in grado di trasformare dei prospect in clienti fidelizzati.
Come fare Social Selling.
È evidente quanto un’attività di Social Selling possa fare per te e per il tuo brand. Forse, però, ti starai domandando come mettere in pratica questa tecnica di marketing e ottenere, quindi, il grosso vantaggio che promette, sia a livello di engagement che di vendite.
Per farlo dovrai attenerti a diversi step:
- Il primo passo per realizzare la strategia di Social Selling è quello di creare un account sulle piattaforme social che intendi utilizzare. Ricordati che costituirà il primo incontro tra la tua azienda e i tuoi potenziali clienti e, perciò, è importante che sia coerente con i tuoi valori e che rispecchi correttamente il brand;
- In secondo luogo, sarà necessario definire il pubblico target. È fondamentale sapere a chi rivolgersi proprio per capire come farlo: con quali mezzi, con che termini, ecc… Per identificare il tuo pubblico di riferimento ti basterà stabilire le tue buyer personas aziendali;
- Il terzo step è la comprensione delle esigenze del target. In questa fase è molto importante ascoltare il tuo pubblico: interessati alle necessità e ai problemi riscontrati dalla tua community e potrai instaurare un forte e duraturo legame con essa. Puoi utilizzare alcuni strumenti forniti dai diversi social network, come i sondaggi e le domande aperte;
- Una volta che avrai identificato i bisogni dei tuoi follower, dovrai creare contenuti di valore. Ovvero, pubblicare post interessanti che possano rispondere alle domande e ai dubbi, che contengano curiosità e che avvicinino al brand;
- Infine, l’ultimo passo è quello dell’incontro tra marketing e vendita. Perché questa fase riesca, è necessario che sia presente una collaborazione tra il social seller e il reparto marketing. Per poter convertire il tuo pubblico in clienti fidelizzati, deve esistere una strategia con dei chiari obiettivi aziendali, che coordini l’intero processo di Social Selling.
Devi sapere che mettere in pratica una strategia di marketing efficace non è affatto semplice! È necessario tenere in considerazione svariati elementi e l’aiuto di un esperto del settore è sempre consigliato. Fare affidamento su di un’agenzia di comunicazione come Naytes di Reggio Emilia, è la strada più facile per avere un corretto e rapido raggiungimento dei risultati appena raccontati!
La vendita online è il presente e il futuro dei business, sia B2C, che B2B (ovvero rivolti al consumatore finale, il primo, o ad altre aziende, il secondo). Se tra attività commerciali i rapporti digitali sono già pratica comune perché definiti da tempo; tra produttore e consumatore, invece, il dialogo face-to-face è stato, fino a poco tempo fa, ancora molto forte. Le cose oggi sono però diverse e la crescita e la nascita sul web di numerosi e-commerce e marketplace non può che avvalorare la nostra tesi.
Negli ultimi anni, infatti, grazie all’affermarsi di piattaforme di vendita online come Amazon, eBay, Zalando e molte altre, le abitudini degli utenti sono cambiate sensibilmente. Inoltre, la chiusura forzata dei negozi dovuta alla pandemia da Coronavirus ha permesso a molte persone di interfacciarsi con questi nuovi metodi d’acquisto. Ciò che viene apprezzato maggiormente sono la comodità, l’immediatezza e la semplicità degli acquisti online. Rimanendo seduti comodamente sul proprio divano, infatti, è ormai possibile in pochi click acquistare qualsiasi cosa, da ogni parte del mondo.
Se possedere un sito vetrina, dunque, è quasi uno standard al giorno d’oggi, una base obbligatoria per ogni attività commerciale; poter vendere i propri prodotti sul web è un plus importante, che può radicalmente cambiare faccia al proprio business.
Un mondo che cambia… e si digitalizza.
Se un tempo recarsi in un negozio, al mercato o, già più recentemente, in un centro commerciale, era l’unico modo per fare acquisti, oggi le cose sono profondamente cambiate. Il “commercio elettronico” (da qui il nome e-commerce) ha cambiato le carte sul tavolo in cui si svolge ogni compravendita economica.
Nell’epoca di cui sopra, infatti, il consumatore doveva fisicamente investire il proprio tempo, oltre che i propri soldi, in un acquisto, perché “obbligato” a recarsi di persona presso il punto vendita. Oggi non è più così, perché il commercio digitale si è inserito nel mercato come un’alternativa decisamente più rapida e comoda.
D’altra parte, ovviamente, ha dato inizio ad una concorrenza molto più serrata tra i competitors di uno stesso campo. Se prima un consumatore doveva occupare molto più tempo a valutare le varie opzioni a propria disposizione, senza poi magari cambiare mai fornitore; oggi trova queste possibilità appaiate una a fianco dell’altra, in una sorta di mostra di settore, ma digitale.
In un tale contesto, come già anticipato, non possedere un sito vetrina equivale ad auto-escludersi da questa competizione ed è dunque (quasi) obbligatorio. Possedere un e-commerce o vendere i propri prodotti su un sito marketplace, invece, significa rispondere alle esigenze di tutti i potenziali acquirenti e concorrere per un posizionamento forte e radicato sul mercato.
E-commerce e marketplace: come vendere online.
Aprire un e-commerce di proprietà o scegliere di vendere i propri prodotti avvalendosi di un marketplace, sono le due principali soluzioni a disposizione. Entrambe presentano vantaggi e carenze da soppesare attentamente. Premettendo comunque che una possibilità non esclude l’altra.
Prima di decidere come muoversi, come sempre, occorre effettuare un’attenta analisi di diversi fattori, poiché è una scelta da compiere con coscienza di causa:
- In primo luogo è necessario analizzare la propria attività, definendo le proprie esigenze e i propri obiettivi per il futuro;
- In seguito è buona norma guardarsi intorno, per capire come si muove il mercato e come agiscono i propri competitors;
- Infine, sarà importante anche studiare il proprio pubblico target, delineando i profili principali delle proprie buyer personas.
Solo dopo aver inquadrato il contesto di riferimento, si potrà decidere se dotarsi di un e-commerce o scegliere uno o più marketplace.
Cos’è e quali i vantaggi di un e-commerce di proprietà.
L’e-commerce è una vetrina privata, ad uso esclusivo dell’azienda che decide di aprirlo. Rispetto ad un sito classico offre ovviamente la possibilità agli utenti di effettuare direttamente acquisti online. Pertanto necessita di un impianto di sicurezza e un percorso di vendita molto sofisticati.
Il grande vantaggio dell’e-commerce è proprio l’esclusiva proprietà del sito, da parte dell’azienda. La quale potrà gestire i flussi e le varie pagine a proprio piacimento; così come potrà personalizzarlo completamente, anche dal punto di vista estetico e stilistico. Un bel vantaggio per chi punta su una comunicazione del brand condivisa, stratificata e uniforme.
La pecca dell’aprire un nuovo e-commerce, sta nel fatto che non possiede un posizionamento sui motori di ricerca. Se il brand a cui è associato, quindi, è già molto forte sul mercato, allora i risultati non tarderanno ad arrivare; così come nel caso in cui un sito vetrina venga convertito in un e-commerce. Se, invece, l’azienda si sta approcciando per la prima volta sul web, allora sarà necessario investire in pubblicità e in campagne sponsorizzate, per aumentare la propria visibilità online.
A tal proposito, un grande consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, come Naytes agenzia di marketing e comunicazione digitale di Reggio Emilia. Un team di professionisti ti seguirà nella realizzazione del tuo sito e-commerce e in tutte le attività di comunicazione e promozione online e offline.
Perché scegliere un marketplace.
Il marketplace è una sorta di supermercato o maxi store digitale: in un’unica piattaforma, infatti, vengono venduti prodotti di svariate aziende. I maggiori player del mercato raggruppano merci di diversi settori, mentre altri marketplace sono dedicati ad un’unica tipologia merceologica.
Decidendo di vendere i propri prodotti con questa modalità, si ha il grande vantaggio di affidarsi ad una struttura già esistente, testata e organizzata. Inoltre, le principali piattaforme garantiscono ai vari brand una già ottima visibilità, perché potranno contare su un posizionamento online forte e radicato.
Tuttavia, per quanto riguarda la struttura, i processi e l’estetica del sito, le aziende non avranno voce in capitolo. E se si può soprassedere su quello che è l’aspetto stilistico e grafico del sito; più complicato è il discorso relativo ai pagamenti e alla fatturazione delle vendite. I flussi economici e le spedizioni, infatti, sono totalmente in mano al marketplace stesso, limitando o complicando il controllo del brand, sul proprio venduto.
A questo si aggiunga che molte piattaforme richiedono una quota di partecipazione e trattengono una commissione sulla vendita. Due costi che, inevitabilmente, incideranno sugli introiti della propria azienda. Infine, come già anticipato in precedenza, la concorrenza sui marketplace è altissima, al punto che diventa fondamentale anche investire tempo e risorse per promuovere al meglio i propri prodotti e non farsi scavalcare dai propri competitor.
Per maggiori informazioni riguardo alla vendita online dei tuoi prodotti, non esitare a contattarci!
Naytes è a tua disposizione per analizzare il tuo caso specifico e studiare insieme a te la migliore strategia per entrare nel mondo delle compravendita online.
Rispondere è molto facile: al giorno d’oggi, poter contare su un buon sito web, costruito su misura e all’avanguardia, è il miglior modo per affermare la presenza del proprio brand, nel settore di riferimento. Ma anche e soprattutto per farsi conoscere dal grande pubblico, in particolare se affiancato da una corretta e studiata strategia di marketing e di sponsorizzazione. Inoltre, come scoprirai in questo articolo, un sito è anche un ottimo strumento di vendita e di sostegno alla vendita.
Non siamo noi a dirlo, ma numerosi studi e le statistiche che si possono estrapolare da essi. Internet, infatti, non solo è divenuto la principale fonte di informazione in praticamente ogni campo, ma ha anche determinato un cambiamento radicale nel modo di acquistare – tendenza resa ancor più marcata dai recenti eventi legati alla pandemia da Coronavirus e al conseguente lockdown.
Pensate che ad inizio 2020, oltre il 50% degli italiani faceva già periodicamente acquisti online. E a meno di 12 mesi di distanza, è facile prevedere come questa quota sia aumentata. Ancora superiore, inoltre, è il numero delle persone che cercano informazioni di ogni sorta navigando da pc o smartphone.
A queste condizioni, dunque, possedere un sito web aziendale non è più un plus per la tua azienda, ma è la base per poter competere in ogni differente mercato. Non sei ancora convinto? Allora scopri i dieci “perché” è fondamentale avere un sito internet.
1) Un sito web, per farsi conoscere dal pubblico.
È un dato di fatto: quasi il 90% dei consumatori naviga sul web per trovare un’azienda o per cercare informazioni su di essa e sui prodotti/servizi che offre. Rinunciare ad avere un sito web aziendale significa chiudere gli occhi davanti all’evidenza, ma soprattutto limitare fortemente le tue possibilità di essere trovato e contattato. Avere un sito web aziendale, è il primo passo per farsi conoscere dal grande pubblico.
2) Dal locale al mondo.
Un sito web realizzato a regola d’arte è in grado di posizionarsi ai primi posti delle ricerche tanto a livello locale (Google si sta appunto muovendo nella direzione di privilegiare questo tipo di risultati), che a livello internazionale. L’opzione multilingua, ormai uno standard, permetterà infatti alla tua azienda di farsi conoscere e di acquisire nuovi contatti senza limiti geografici.
Lo “strumento” che permette al tuo sito di posizionarsi ai primi posti nei risultati di ricerca (SERP), in particolare, si chiama SEO. È fondamentale che il tuo sito segua le linee guida dettate dalla SEO, perché ti permetterà di essere visibile ad un numero decisamente maggiore di potenziali clienti. Per questo, il consiglio è sempre quello di affidarsi ad esperti del settore, come il team di Naytes, in grado di realizzare siti SEO oriented all’avanguardia.
3) Una vetrina sempre illuminata.
Facendo una rapida analisi sui costi necessari per affermare la propria presenza sui vari media, tradizionali e non, sarà facile capire come il sito web aziendale sia la risorsa che meglio ottimizza la spesa effettuata. L’efficacia e la solidità della visibilità di un sito internet è nettamente maggiore rispetto, ad esempio, ai canali di pubblicità tradizionali.
Il tuo sito web, infatti, prima ancora di essere uno strumento di vendita, è una vetrina completa e sempre visitabile, in cui sono esposti, nella loro veste migliore, i prodotti e i servizi offerti dalla tua azienda.
4) Sito web aperto h24, 7 giorni su 7.
Grazie ad internet, il popolo del web può trovare informazioni sulla tua azienda a qualunque ora del giorno, ovunque essi siano. Ma non solo, potrà inoltrarti richieste di informazioni sui tuoi prodotti e servizi, in qualsiasi momento. E non è finita qui! Nel caso degli e-commerce o dei siti che possiedono uno store online, i consumatori possono effettuare acquisti sempre e comunque, indipendentemente dagli orari di apertura.
5) La migliore immagine di sé.
Il sito web aziendale è il canale principale per acquisire nuovi contatti da convertire il nuovi clienti. In tal senso, è fondamentale è crearsi un’immagine aziendale professionale, trasparente e accattivante. Lo studio della tua Brand Identity è fondamentale per attirare nuove frange di pubblico e per far ricordare il tuo marchio, e il tuo sito web è il veicolo più efficace per raggiungere questo obiettivo.
6) Aggiornamenti in tempo reale.
Il tuo sito è un’entità dinamica, in continua evoluzione: oltre ad una sezione “news”, infatti, che potrai aggiornare a piacimento, è ormai pratica consolidata quella di informare i propri clienti su offerte, promozioni, novità e tanto altro ancora! Un modo facile, immediato ed efficace, per far sapere a tutti “cosa c’è di nuovo”.
Un comunicazione con il proprio pubblico che può essere resa ancor più forte e proficua, se il sito viene sostenuto da una stratificata e programmata strategia di marketing multicanale, sfruttando in particolare l’immenso potenziale dei social network.
7) Sito web: comunicazione diretta e immediata.
Un sito web aziendale che si rispetti non manca di proporre a chi lo visita uno o più modi, rapidi e intuitivi, per mettersi direttamente in contatto con l’azienda stessa. In questo modo potrai comunicare in prima persona con i tuoi clienti. Moduli di contatto, commenti sul blog o alle news e live chat o contatti diretti (via mail o telefono) sono tutti strumenti che migliorano la comunicazione con il pubblico, che grazie al tuo sito web sarà più veloce e semplice. Un pacchetto completo che ti permetterà di vendere più facilmente!
8) L’obiettivo del sito web è convertire.
L’obiettivo di ogni strategia di marketing e comunicativa è quello di convertire. Ossia trasformare l’utente generico, in un cliente che acquista e, ancora meglio, che lo fa periodicamente, perché soddisfatto. Il tuo sito web, in questo senso, è la migliore piattaforma per far sì che questo processo avvenga. Il luogo in cui più facilmente una persona si convincerà a compiere il passo tra l’essere un visitatore qualsiasi e un acquirente.
Questo perché sul tuo sito web l’utente potrà conoscerti e studiare i tuoi prodotti e servizi. Con tutto il tempo e le ricerche di cui necessita, potrà decidere se quel che proponi fa al caso suo e soddisfa le sue esigenze. E tutto (o quasi) in totale autonomia: il tuo unico pensiero dovrà essere quello di realizzare il tuo sito nel modo più accattivante e convincente possibile.
9) Analisi dei risultati.
Il tuo sito web ti darà anche la possibilità di monitorare le attività dei visitatori, in un momento specifico o nel corso del tempo. È intuitivo che i dati raccolti possono rivelare informazioni preziose per migliorare il tuo business, la tua azienda e le tue strategie di vendita.
10) Raggiungere il massimo della competitività, grazie al tuo sito web.
È innegabile, al giorno d’oggi per essere competitivo in questo mercato in continuo movimento ed evoluzione, è necessario avere un sito web che possa sostenere la tua azienda e incrementare il tuo giro d’affari. Internet è la più grande opportunità di business a tua disposizione, ma è un mondo ipercompetitivo: per emergere non servono budget eccezionali, ma strutture e strumenti eccezionali, primo tra questi, il tuo sito web.