Ti sei mai chiesto cos’è un Brand Book? Se sei proprietario di un marchio ed è la prima volta che senti nominare questo anglicismo, allora dovresti continuare a leggere!
Letteralmente, viene tradotto come “libro del marchio” e, infatti, si tratta di un vero e proprio manuale da seguire per una corretta comunicazione non solo con i clienti, ma anche con i tuoi collaboratori. Inoltre, è la base per la tua azienda per ottenere un buon posizionamento nel mercato di riferimento.
Essendo un libro guida contiene delle regole fondamentali, che sono utili proprio per queste funzioni. Se ancora non ne hai costruito uno per la tua azienda o agenzia, ti spieghiamo come fare.
Cos’è un Brand Book.
Innanzitutto, è importante dare una definizione a questo termine: lo si può considerare come un documento in cui sono elencate tutte le linee guida necessarie per comunicare correttamente il proprio brand. Ti sarà molto utile sia per riuscire ad interfacciarti sia con coloro che si trovano all’interno della tua realtà aziendale, sia con chi è all’esterno di essa, come ad esempio i tuoi collaboratori e soprattutto i clienti.
Ma, principalmente, si tratta di un’ottima base di partenza per poter costruire la Brand Identity in modo corretto e coerente con quelli che sono i tuoi obiettivi. Sarà fondamentale consultare questo manuale qualora si voglia operare un re-branding, ma anche, più banalmente, nello sviluppo del sito internet aziendale. Quest’ultimo viene spesso modificato per seguire le novità lanciate dal web 2.0, tagliando o aggiungendo pagine e sezioni. Ricordati che per poter avere una presenza online coerente, bisogna sempre tenere in considerazioni tutte le caratteristiche, visive e non, che compongono il marchio.
Come si può costruire un Brand Book.
Entrando nel vivo della questione, dunque, come si può costruire un Brand Book? Si tratta di qualcosa di personale e che non ha delle istruzioni precise per la sua redazione. Sicuramente però, ci sono alcuni passi da seguire in modo generale:
Primo step: Definire il tuo marchio.
- Com’è nato;
- Qual è la sua mission;
- Quali promesse vuol rispettare;
- Quali obiettivi ha, qual è la vision aziendale;
- Che tipo di prodotti o servizi propone e come si costituiscono.
Potrebbe essere utile, nel caso in cui tu abbia un business già avviato, sentire i pareri dei tuoi soci e collaboratori. Dopo questo primo momento avrai più chiara la personalità del tuo brand e come può essere visto da fuori. Di conseguenza, sarà più semplice realizzare i passi successivi.
Secondo step: Stabilisci le linee guida che rappresentano il brand.
- Logo e baseline. Questi due elementi sono imprescindibili, più sono chiari e definiti, più il consumatore ricorderà facilmente il tuo marchio. Dal colore che essi devono avere alle dimensioni, nulla deve essere dato per scontato o lasciato al caso, perché si dovrà associare chiaramente a ciò che si è detto nel primo step;
- Caratteri e font. Anche in questo caso, definire la tipografia da utilizzare contribuisce ad avere maggiore efficacia, coerenza e armonia;
- Colore. Ad ogni sfumatura si associa ad un’emozione, quindi, anche la scelta del colore del tuo marchio non deve essere casuale, ma dettata da ciò che vuoi comunicare. Inoltre, gli stessi colori dovranno essere utilizzati in tutti i contesti, sempre con l’obiettivo di fortificare il brand. Per evitare confusione con tecnici e programmatori futuri, inoltre, è importante usare il nome corretto del colore, ad esempio basandosi sulla scala di codici di Pantone;
- Stile di comunicazione. Avere un vocabolario di termini aziendali con cui comunicare sia internamente che esternamente è un altro punto da chiarire per poter dare al tuo brand un determinato “tone of voice”, che può variare dal formale allo scherzoso, con tutte le sfumature intermedie o parallele. Questo, ovviamente, dipende anche molto dal tipo di prodotto o servizio che vendi;
- Infine, dovrai definire anche le immagini che vanno utilizzate per rappresentare al meglio il tuo brand. Quindi, con quali fotografie o icone comunicare, le quali dovranno rispettare tutto ciò che hai stabilito in precedenza.
Terzo step: diffondi le tue linee guida.
Tutto ciò che si trova all’interno del tuo libro del brand deve essere comprensibile a chiunque, per avere una comunicazione più efficace e che sia rispettata anche da chi lavora per te o condivisa da chi è già stato tuo cliente.
Una volta letto il Brand Book dovrà essere chiara a tutti l’immagine del tuo marchio e quali sono i tuoi valori e obiettivi. Un manuale poco comprensibile rischierebbe di compromettere quello che si vuole comunicare. È consigliato mettere a disposizione di tutti il Brand Book, affinché venga consultato a piacimento. Il modo più efficace è quello di renderlo pubblico sulle piattaforme online: sul sito web ed eventualmente anche sui canali social.
Un piccolo consiglio che ti suggeriamo è quello di usare i colori, i caratteri e lo stile definiti in precedenza anche per la redazione del Brand Book. In questo modo il lettore avrà già assimilato inconsciamente le caratteristiche del tuo marchio.
I vantaggi che garantisce un Brand Book.
Ricapitolando, perché dovresti costruire un Brand Book e quali sono i vantaggi che otterresti?
- Il tuo marchio risulterebbe più unito e compatto;
- Avrai una buona comunicazione sia con il personale, che con i clienti e i collaboratori;
- Svilupperai un marchio maggiormente riconoscibile e con un buon posizionamento, rispetto alla concorrenza;
- Ti sarà utile per gli eventuali sviluppi del brand in futuro, affinché il tuo marchio risulti comunque coerente.
Il metodo Naytes.
Riordinare in modo preciso i concetti che si vogliono comunicare non è sempre semplice.
Vanno tenuti in considerazione molti concetti durante la stesura, se si intende realizzare un manuale dettagliato in grado di definire le linee guida del marchio. Naytes agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, offre tra i suoi servizi anche la possibilità di creare nuove Brand Identity corredate, ovviamente, dal relativo Brand Book personalizzato. In particolar modo, il nostro metodo consiste in uno studio, effettuato dai nostri esperti di marketing, un piano comunicativo insieme ad imprenditori come te. Esso si basa su 7 passaggi:
- Pre-incontro col cliente. In cui l’obiettivo è quello di definire quali sono i punti fermi dell’azienda, come ad esempio il target di riferimento, il prodotto o servizio offerto, ecc.;
- Ricerca interna tra il team Naytes. In questo momento i nostri esperti di Brand Identity studiano quali sono i colori, i font, le immagini che più si adattano al brand;
- Realizzazione di tre proposte di logo. Prepariamo sempre più di una versione, in modo tale che il cliente possa avere un campo di scelta plurimo;
- Presentazione del lavoro. In questa fase c’è un altro incontro col cliente, al quale vengono mostrati i loghi, la proposta di Brand Identity e gli avatar sui social network;
- Posizionamento sulla mappa valoriale. Dopo che il cliente ha scelto il nuovo logo, si mostra in che modo esso si posiziona rispetto al precedente (se ce n’è uno) e rispetto ai marchi dei principali competitor;
- Decisione del cliente. La penultima fase è quella decisiva, in cui si scelgono e approvano Brand Identity e logo;
- Brand Book. Una volta che si sono stabiliti concretamente tutti gli obiettivi e i valori del cliente, si realizza il Brand Book, in cui vengono date le istruzioni per l’utilizzo del logo.
Se anche tu hai capito che è giunta l’ora di creare una Brand Identity di successo, veicolata da un Brand Book aziendale, contattaci subito!
Negli ultimi anni avrai sicuramente sentito parlare, o meglio ancora, avrai assistito ad attività di Real Time Marketing. Si tratta di una delle tante strategie di comunicazione adottate dalle aziende e può essere definito come un approccio al mercato che fa leva sulla capacità dell’impresa di essere reattiva agli stimoli esterni. In altre parole, è un metodo che sfrutta i “trending topics” o “temi caldi” del momento e crea di conseguenza contenuti istantanei.
Come ogni altra strategia, anche il Real Time Marketing ha le sue regole, i suoi pro e i suoi contro, che oltre che alcune accortezze da prendere affinché funzioni nel modo migliore. Andiamo dunque a scoprire tutto quello che c’è da sapere per realizzare dei contenuti in tempo reale, mirati ed efficaci.
Quando fare Real Time Marketing.
Per cominciare, vediamo le principali occasioni in cui è consigliabile mettere in atto questa strategia. Sono due le variabili da tenere in considerazione, ovvero:
- La possibilità di prevedere l’evento;
- L’attitudine proattiva o reattiva dell’azienda.
Tenendo conto di queste due dimensioni, possiamo individuare alcune situazioni in cui il Real Time Marketing può essere un’ottima strategia per la tua azienda.
Eventi prevedibili.
Nel caso in cui l’evento sia altamente prevedibile, l’azienda può decidere di agire in maniera proattiva, preparando dei contenuti in anticipo. A questo punto si dovrà solo aspettare il momento in cui si manifestino le condizioni adatte per condividere i detti contenuti. Si può trattare di contenuti legati a giorni di festività, ricorrenze importanti oppure anche in relazione alla stagionalità. Alternativamente l’impresa può assumere un comportamento reattivo, ad esempio, suggerendo agli utenti acquisti simili a quelli appena effettuati e questo è possibile grazie ai sistemi di monitoraggio sempre più efficienti ed efficaci.
Eventi non prevedibili.
È però nel momento in cui gli eventi non sono prevedibili, che si realizzano i casi di Real Time Marketing più interessanti. Infatti, questo tipo di situazioni richiede una risposta reattiva da parte dell’azienda, la quale deve sapere intercettare e sfruttare la viralità di notizie, avvenimenti e tendenze recenti, in modo da creare contenuti perfettamente in linea con l’attualità.
Case Study.
Un celebre esempio è la pubblicità di Barilla del 2014 in cui sotto la scritta “Bentornati a casa” compaiono 11 maccheroni in fila di cui uno morsicato: è un chiaro riferimento alla nazionale di calcio italiana di ritorno dai mondiali, in particolare al difensore Giorgio Chiellini, che durante l’ultima partita dei mondiali – che sancì l’eliminazione dell’Italia – venne morso da Suarez, attaccante della squadra avversaria.
L’avvenimento, totalmente imprevedibile, ebbe una diffusione vastissima, sia sulle fonti di informazioni più autorevoli che sui social, e Barilla è solo una delle tante aziende che approfittò dell’occasione.
Qualche consiglio per non sbagliare.
A questo punto, vediamo alcuni consigli utili per sapersi destreggiare al meglio con il Real Time Marketing.
Tempestività.
La prima cosa fondamentale da fare è tenersi costantemente aggiornati, non solo tramite le testate giornalistiche, ma anche attraverso i social, e in particolare è utile anche prestare attenzione all’universo dei meme (immagini ironiche che vivono su eventi recenti o su situazioni entrate nella cultura popolare del paese) che possono aiutare a cogliere la potenziale viralità di un avvenimento. È necessario poi essere veloci e reattivi, sia nell’intercettazione delle notizie e dei trend, sia nella creazione dei contenuti. Essere i primi a proporre un certo tipo di contenuto è fondamentale per riuscire ad ottenere un maggiore impatto sugli utenti!
Coerenza & buon gusto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la coerenza. Il Real Time Marketing può essere molto vantaggioso, ma va utilizzato solo se c’è una reale attinenza tra l’evento in questione e il brand. Al contrario, corri il rischio di provocare un effetto opposto a quello desiderato. Inoltre, bisogna anche avere la sensibilità di capire quando è giusto o meno far leva su un determinato avvenimento. Volendo citare un caso di scarsa attenzione, l’azienda Groupalia, nel 2012, a poche ore dal terremoto in Emilia, ha postato un tweet il cui testo diceva “Paura del terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a Santo Domingo!”. Si tratta chiaramente di una scelta di cattivo gusto, che dimostra come non tutti i temi sono adatti.
Piano editoriale.
È utile, infine, impostare in anticipo un piano editoriale generale con le date più rilevanti per strutturare la comunicazione dell’azienda. Ad esempio, il marketing manager di Durex, brand molto abile nell’instant marketing, in un’intervista dice che alcune date fondamentali per la sua azienda possono essere la giornata contro l’omofobia o contro l’AIDS. Chiaramente il piano editoriale deve essere flessibile per poter inserire, quando si presentano, i contenuti realizzati in tempo reale che non possono essere previsti in anticipo.
I vantaggi del Real Time Marketing.
Questo tipo di strategia di marketing, oltre a catturare l’attenzione e creare interesse intorno a sé, può portare anche tanti altri vantaggi alla tua azienda.
Innanzitutto, è un ottimo mezzo per aumentare la brand awareness. Il Real Time Marketing permette di creare contenuti spesso dal tono fresco e divertente, capaci di raggiungere un’alta viralità e rendere quindi il tuo brand molto più riconosciuto. Di conseguenza diventa anche più facile attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli già esistenti.
Creare questo tipo di contenuti sarà anche motivo di differenziazione per la tua azienda. Saper reagire in modo reattivo agli stimoli esterni farà emergere il tuo brand, rendendolo capace e attento, rispetto ai competitor, agli occhi del consumatore. Dunque, il tuo target di riferimento avrà una miglior percezione dell’azienda, la quale potrà trasmettere i suoi valori, scegliendo accuratamente gli episodi e i trend da associare alla propria comunicazione.
Inoltre, una volta affinata la capacità di scovare e approfittare delle giuste occasioni, potrai mettere in evidenza il vantaggio competitivo che appartiene alla tua impresa. Il beneficio principale, in questo caso, è di riuscire a farlo in modo frizzante e leggero, senza darlo troppo a vedere, ma lasciando comunque il segno.
Un ulteriore vantaggio lo possiamo trovare nel rapporto che si crea con gli utenti. Il Real Time Marketing, infatti, è una strategia di comunicazione molto coinvolgente, che solitamente genera un alto numero di interazioni, le quali ti permetteranno di raccogliere informazioni sul tuo pubblico. Like, commenti e condivisioni sono fondamentali per conoscere i gusti e i bisogni dei potenziali clienti. In questo modo potrai realizzare prodotti e campagne marketing su misura per loro.
Come fare Real Time Marketing.
Da quanto detto finora, emerge chiaramente che il Real Time Marketing è una strategia di comunicazione che vale la pena di essere approfondita e adoperata. È un modo di comunicare attraente sia per chi ne fa uso, sia per chi ne è spettatore. Questo grazie al suo carattere brillante, a volte anche irriverente, e soprattutto per la connessione che instaura con gli avvenimenti dell’attualità, che lo rende intuitivo e fruibile da parte di tutti.
Tuttavia, come abbiamo già sottolineato, bisogna avere le giuste attenzioni prima di decidere realizzare questo genere di contenuti. Un solo post sbagliato, che tocca un argomento troppo delicato, potrebbero rovinare irrimediabilmente l’immagine dell’azienda. È per questo che ti consigliamo di rivolgerti ad un’agenzia di comunicazione e marketing esperta come Naytes, che da anni aiuta i propri clienti a gestire tutto ciò che riguarda la propria immagine e comunicazione.
Il primo passo che la tua azienda deve compiere per essere presente e competitiva sul mercato è la costruzione di un’identità di marca che sia chiara, coerente, funzionale e distintiva. Tecnicamente, l’identità di marca – conosciuta anche con l’espressione Brand Identity – definisce come la tua azienda vuole essere vista dal proprio consumatore. L’immagine aziendale è, dunque, l’aspetto centrale da tenere in considerazione.
Chiaramente, la costruzione della Brand Identity non è definita da un unico step di realizzazione, bensì è un processo a più fasi:
- In primo luogo, la tua azienda deve comprendere – tramite delle specifiche analisi – quale sia il prodotto o servizio che vuole offrire sul mercato e deve avere ben chiaro anche chi vuole raggiungere. Inoltre, nell’analisi iniziale, l’azienda deve studiare i competitors diretti, affinché si possa posizionare in modo differenziato e, possibilmente, in modo migliore rispetto a questi;
- Secondariamente, la tua azienda si deve concentrare principalmente sugli elementi visivi che costruiranno l’immagine dell’azienda stessa. Nello specifico, dovrà porre estrema attenzione sul naming, sullo slogan, sul payoff, sui colori da utilizzare e sul font del brand.
Analisi di target e mercato di riferimento.
Come già anticipato nel primo punto, prima di creare un’identità di marca per la tua azienda, è bene comprendere quale sarà il settore di operatività della stessa, decidendo quale sarà il tuo prodotto o servizio di punta. La tua azienda deve quindi svolgere un’analisi interna finalizzata a scegliere come vuole proporsi e cosa vuole proporre al pubblico.
Una volta delineato in modo chiaro cosa vuole offrire la tua azienda, risulta fondamentale scegliere il target di riferimento al quale doverti rivolgere. Perché la tua azienda possa essere vincente nel mercato in cui si inserisce, deve offrire il proprio prodotto/servizio al giusto target. Per farlo deve attuare delle ricerche approfondite sui segmenti esistenti, così da intercettare quello ideale. In questo caso, le variabili da analizzare riguarderanno i dati anagrafici – come età, sesso, professione, stato sociale, provenienza geografica – ed i punti di interesse dei vari segmenti.
Individuare il target di riferimento a cui comunicare il tuo prodotto/servizio non è però sufficiente: è infatti necessario conoscere anche le altre realtà che operano nello stesso settore e propongono i tuoi medesimi prodotti o servizi. Studiare i cosiddetti competitors permette alla tua azienda di capire come gli altri si posizionano e comunicano e, alla luce di ciò, differenziarti. Poter determinare il vantaggio competitivo della tua azienda è di vitale importanza per posizionarti in modo riconoscibile e distintivo.
Brand Identity: creare il naming della tua azienda.
Arrivati a questo punto, dopo aver dedicato del tempo ad una fase di ricerca ed analisi, inizia la fase più creativa, destinata alla scelta del nome della tua azienda e degli elementi di supporto al nome, quali slogan, payoff e logo.
Con il termine naming s’intende una specifica attività di marketing finalizzata alla ricerca, alla scelta ed alla registrazione del proprio nome aziendale. La funzione principale della scelta del nome è quella di riuscire a rimanere nella memoria del consumatore: per questo motivo, ci sono delle accortezze da seguire al momento della sua creazione.
Prima di tutto devi scegliere un nome che non sia già esistente, altrimenti potrebbe crearti dei problemi di confusione per i consumatori, oltre a delle possibili conseguenze legali. Per far fronte a questo possibile rischio, sarebbe buona prassi controllarne l’esistenza o meno sui siti dell’Ufficio Italiano di Marchi e Brevetti o del Servizio di Consultazione dei Marchi dell’Unione Europea.
Inoltre, per facilitare la memorizzazione del nome della tua azienda, un consiglio utile è quello di affidarsi alla scelta di nomi corti e che richiamino il prodotto o il servizio che offri. Attenzione però ad evitare di andare troppo nel dettaglio per non limitare un futura espansione del portfolio prodotti che potresti voler offrire con la tua azienda.
Per ultimo, ma non meno importante, controlla che il nome che hai scelto abbia uno spazio di dominio libero: oggigiorno è, infatti, impensabile che un’attività non abbia una presenza online. La possibilità di poter partecipare anche al mercato digitale rende la tua azienda attiva a 360 gradi e disponibile all’interno di numerosi canali comunicativi.
Payoff e slogan: facciamo chiarezza!
Dopo aver deciso il nome della tua azienda, l’attenzione si sposta sullo slogan e sul payoff. Questi ultimi sono due elementi verbali che, assieme al nome, accompagnano la costruzione dell’identità della tua azienda.
Lo slogan è una breve frase descrittiva, di semplice memorizzazione, che ha una funzione impattante e di riconoscimento. Rappresenta una parte del messaggio che si focalizza sulla peculiarità o sul benefit del prodotto o del servizio della tua azienda e, questo messaggio, può essere lo stesso utilizzato nel tempo per veicolare diverse campagne oppure può cambiare ad ogni campagna comunicativa. Lo slogan esprime l’universo della tua azienda e, lavorando molto sul riconoscimento, è bene che venga veicolato in tutte le forme di comunicazione che hai adottato per la tua azienda.
Il payoff è, anch’esso, un elemento verbale la cui principale funzione è quella di sintetizzare il posizionamento della marca. Inoltre, esso svolge una funzione chiarificatrice, poiché fornisce maggiori dettagli relativi al settore di operatività della tua azienda, degli obiettivi dei prodotti o servizi offerti. Suggerisce infatti informazioni aggiuntive rispetto quelle già contenute nel nome scelto per la tua azienda. Non per ultimo, il payoff viene utilizzato per veicolare i valori principali che la tua azienda vuole perseguire.
Il logo: spazio alla fantasia.
In aggiunta allo slogan ed al payoff, ulteriore elemento necessario alla costruzione di un’ottimale identità visiva è il logo. Esso è la rappresentazione grafica della tua azienda, e come il nome, assume funzioni diverse tra di loro, ma di medesima importanza:
- Risulta essenziale per lavorare sul posizionamento della marca;
- Viene utilizzato per entrare e sedimentarsi nella mente del consumatore target;
- Permette che la tua azienda si distingua dalla concorrenza, diversificandoti ed evitando che si crei una confusione tra la tua azienda e le altre presenti sul mercato.
Perché un logo sia efficace, deve rispondere a regole specifiche rispetto alla forma, al font, alla dimensione ed ai colori da utilizzare. L’obiettivo della tua azienda è quello di creare un’identità chiara e forte, data dalla giusta combinazione di queste regole.
Comunicare con il giusto tono di voce.
Un ultimo fattore rappresentativo della brand identity è quello del tono di voce. Per tono di voce si intende l’insieme degli aspetti che costituiscono il modo in cui la marca parla al pubblico di riferimento, quindi il focus è orientato al come si esprime un concetto. Definire un preciso tono di voce è importante per veicolare una comunicazione coerente con l’immagine della tua azienda nei più svariati contesti e canali di comunicazione.
Le tipologie di tono di voce sono essenzialmente tre: freddo, caldo e neutro. All’interno di ciascuna categoria è possibile creare diverse declinazioni del medesimo tono, per meglio adattarlo al contesto di riferimento preso in considerazione.
I 6 punti di forza della Brand Identity.
La tua azienda, per spiccare immediatamente e in modo differenziante all’interno di un mercato competitivo, deve costruire una forte identità visiva che possa contribuire a costruire l’esperienza mediante la quale il cliente possa relazionarsi in modo diretto.
Avere una Brand Identity curata nei minimi dettagli vuol dire:
- Avere carattere: affermare con forza chi sta parlando;
- Godere di riconoscibilità: ridurre il tempo di riconoscimento;
- Dotarsi di memorabilità: essere ricordati per i tratti distintivi;
- Godere di attenzionalità: attirare immediatamente l’attenzione dei clienti che ci considerano rilevanti;
- Godere di differenziazione: distinguersi dai competitor;
- Avere fiducia: come conseguenza dell’aver costruito un rapporto.
Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti a costruire la propria Brand Identity. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda a godere di un’immagine aziendale unica, distinta e riconoscibile. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!
Da sempre, la reputazione sociale di un’azienda – ossia come un brand viene valutato agli occhi di clienti e potenziali tali – è un fattore decisivo di successo del business. Al giorno d’oggi, vivendo appieno l’era digitale, gran parte del giudizio si è spostato online, principalmente sotto forma di recensione.
Nella scelta di un prodotto o servizio, infatti, l’esperienza vissuta da altri consumatori – un tempo conoscenti, oggi anche sconosciuti – influenza fortemente le decisioni d’acquisto. Possedere una reputazione online negativa, quindi, può comportare tanto la perdita di fiducia da parte dei clienti già acquisiti, quanto una generale distanza con quelli potenziali.
Vediamo, quindi, perché è così importante, come migliorarla e il ruolo primario assegnato dal pubblico alle recensioni.
Cos’è la reputazione sociale online.
La reputazione online è il giudizio che un’azienda, ma anche una persona, un prodotto o un servizio, possiede su internet e sulle varie piattaforme digitali. In parole povere, riguarda l’opinione che gli utenti si fanno tramite le informazioni e i dati che reperiscono su internet.
Attenzione! Perché non va confusa con l’immagine del brand, elemento che identifica ciò che un’azienda vuole trasmettere. La reputazione sociale, infatti, si concentra maggiormente su come si viene percepiti dagli utenti in rete.
Chi gestisce un business, quindi, deve porvi grande cura, perché non può mai avere un pieno controllo su tale reputazione, che dipende da due fattore principali:
- Le informazioni che la stessa azienda inserisci sui propri canali digitali;
- Le opinioni che altri utenti condividono in rete (recensioni, commenti e simili).
Ma perché è così importante? In primo luogo, proprio per colmare la distanza col pubblico e farsi trovare e apprezzare dai clienti e quindi essere scelti rispetto alla concorrenza. E già questo dovrebbe essere sufficiente a convincere un’azienda a non trascurare le strategie che permettono di migliorare la reputazione sociale digitale.
Ma non è tutto qui. Una reputazione positiva consente anche di:
- Attrarre nuovi clienti online, ma non solo;
- I nuovi cliente non possono che far crescere i profitti;
- Migliorare la visibilità sui motori di ricerca;
- Aumentare la fidelizzazione di chi già è stato cliente.
Quest’ultimo, in particolare, è un punto che si rivelerà fondamentale e che, quindi, merita di essere approfondito. In generale, raccogliere le recensioni e i feedback dei clienti soddisfatti, permette di mostrare che la loro opinione conta, facendoli sentire importanti – cosa che di fatto sono – e aumentando il loro grado di fidelizzazione.
L’importanza delle recensioni.
Tenendo ben a mente tutto il discorso appena affrontato, ti sarà già chiaro quanto le recensioni online abbiano un ruolo fondamentale nella costruzione di una reputazione positiva. Sono infatti giudizi che sostengono le aziende nel mostrare la loro qualità, aumentare le vendite e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
Recenti ricerche, in particolare, hanno evidenziato che, statisticamente, le recensioni sono in grado di influenzare il 90% dei lead e sono più efficaci di una buona presentazione di vendita. Gli utenti online, infatti, si fidano delle recensioni al pari di un consiglio personale di un amico. Sono quindi importanti perché – è ormai innegabile –, portano al successo attraverso un aumento degli introiti, dei tassi di conversione e dei visitatori sui canali online.
Recensioni sì, ma quante?
Non è facile quantificare il numero di buone recensioni necessarie perché siano efficaci e, quindi, portino risultati positivi. Mediamente, per poter essere competitiva, un’azienda necessita di almeno 20 recensioni positive. Solitamente, però, le attività che hanno il miglior posizionamento su Google, per un determinato settore, ne posseggono molte di più.
Inoltre, occorre anche concentrarsi sull’ottenere sempre nuove recensioni. Un’attività di richiesta e aggiornamento è fondamentale, perché più del 73% dei clienti considera quelle vecchie di tre mesi poco rilevanti.
Ma cosa succede se la tua azienda non ha ancora recensioni? Si tratta di un fattore che può determinare bassi numeri, relativamente a vendite e a contatti. Infatti, circa il 59% dei clienti potenziali vuole consultare almeno 3-7 recensioni prima di affidarsi ad una nuova realtà che non conosce.
Questo significa che se il tuo business non possiede ancora recensioni – oppure ne ha poche o, ancora peggio, sono mediamente negative – rischia di essere escluso dal mercato degli utenti che cercano sui motori di ricerca un prodotto o servizio.
Come migliorare la reputazione sociale.
Essere sempre coerenti.
Il primo passo per ottenere i migliori risultati in termini di reputazione sociale è essere sempre coerenti e mantenere le promesse con il proprio pubblico. Come avviene per qualsiasi tipo di relazione, infatti, rispettare la parola data ed essere onesti – in ogni tipo di comunicazione e su ogni canale – con i clienti è fondamentale per dar vita a una reputazione online di valore.
Se, ad esempio, hai offerto uno sconto a un cliente per scusarti a causa di disservizio o se hai promesso di risolvere una problematica che un utente ha posto sui social, portare a termine tali attività è necessario per mantenere elevata la propria reputazione.
Considera inoltre che, al giorno d’oggi, la stragrande maggioranza delle interazioni online sono pubbliche. Occorre quindi tenere sempre a mente che chiunque può seguire l’andamento della discussione con la persona che ha riscontrato una problematica. Questo significa che, nonostante il team di marketing di un’azienda possa investire ingenti somme per pubblicizzare il proprio marchio, se non si ha un buon rapporto con i clienti non c’è strategia promozionale che possa salvare la reputazione online.
I feedback degli utenti sono una grande opportunità per apportare cambiamenti e miglioramenti all’attività, perfezionandone anche l’organizzazione. I clienti esperti notano questi dettagli e sono quegli aspetti che li faranno tornare ad acquistare.
La reputazione dei competitor.
Una buona norma, è quella di tenere sempre un occhio puntato verso la concorrenza. Vale per strategie, comunicazioni e offerte, come per la reputazione sociale. Infatti, la tua reputazione sociale online ha più o meno valore anche in relazione a quella della concorrenza.
Oltre al numero e al giudizio medio delle recensioni, è necessario studiare come i competitor si procurano le recensioni, come rispondono e quale tipo di assistenza assicurano a loro clienti. E questo vale per ogni piattaforma che ospita commenti e giudizi: ogni canale, quindi, rappresenta una possibilità di imparare e di migliorare la tua strategia di gestione della reputazione online.
Tutte queste informazioni sono fondamentali per aiutare la tua azienda a migliorare la sua reputazione online. Un grande vantaggio del monitorare i competitor, inoltre, è quello di poter evitare di imbattersi in errori o, al contrario, prendere spunto da strategie vincenti.
La spinta data da testimonial e influencer.
Ci sono alcune strategie che possono aiutarti a migliorare la reputazione online. Una di queste – forse la più potente in questi anni – è la collaborazione con influencer/testiomonial che godono di un’ottima considerazione e di fiducia online.
L’influencer marketing è un trend determinante online. Le grandi aziende e i marchi più noti, infatti, generano un ottimo ROI (Return On Investment) grazie alle partnership con personaggi molto conosciuti. Gli utenti amano ascoltare i consigli e le esperienze di acquisto di persone che seguono e di cui si fidano!
Per le aziende, questo tipo di collaborazione ha dei risvolti positivi sulla reputazione online principalmente in due modi:
- Aumenta la conoscenza della tua azienda, grazie alla risonanza che il testimonial genera e perché il tuo brand sarà associato al nome noto;
- Ne accresce la credibilità, grazie alla fiducia che gli utenti ripongono nel personaggio famoso e nei suoi consigli.
Naturalmente, occorre anche trovare il testimonial giusto! Oltre ad avere un’ottima reputazione online, infatti, deve essere coerente con la filosofia e la politica della tua azienda. Infine, deve essere credibile nell’utilizzare i tuoi prodotti, usufruire i tuoi servizi ed essere adeguato al target di pubblico con cui vuoi comunicare.
Fidelizzare i clienti.
Una pratica molto importante, parlando di reputazione online, è la fidelizzazione dei clienti.
L’obiettivo principale, in questo senso, è garantire che il cliente effettui acquisti ripetuti, che sia soddisfatto dei servizi ricevuti e che non passi alla concorrenza. Per ottenere questo risultato occorre garantire alle persone un’ottima esperienza di acquisto e bisogna assicurare sempre un valore elevato dei prodotti e dei servizi.
Tre vantaggi del concentrarsi sulla fidelizzazione dei clienti:
- Ti permetterà di ottenere un valore medio dell’ordine più elevato. Alcuni studi hanno dimostrato che più a lungo un cliente ha una “relazione” con un venditore online, più spenderà in un certo lasso di tempo;
- Ti farà accrescere i profitti. I clienti fidelizzati sono disposti anche a provare nuovi prodotti dell’azienda di cui si fidano. Maggiore soddisfazione vuol dire, quindi, anche più profitti su ogni linea di prodotto o di servizio;
- Reputazione sociale migliore. I clienti soddisfatti e che ripongono la loro fiducia in un’azienda, saranno più predisposti a lasciare recensioni e commenti positivi ed entusiasti!
Migliorare la propria reputazione digitale, è ormai assodato, è fondamentale. Ma non temere! Non dovrai farlo necessariamente da solo. Noi di Naytes agenzia di comunicazione e marketing curiamo con grande attenzione la nostra reputazione e ci prodighiamo con altrettanta energia a migliorare quella dei nostri clienti, con strategie e tecniche estremamente efficaci.
Quindi, se vuoi sapere a che livello è la tua reputazione digitale e come puoi renderla più solida, contattaci! Siamo a tua disposizione.
Se stai cercando di far crescere il tuo business e aumentare la visibilità del tuo sito web e del tuo brand, è necessario tu conosca i principi di SEO e SEM. Questi due acronimi – che al loro interno comprendono un intero mondo – sono infatti due elementi fondamentali ed imprescindibili del digital marketing. SEO e SEM, che come vedremo tra poco, sono attività che vanno ad influenzare la tua presenza sul più utilizzato motore di ricerca in Italia – Google se te lo stessi chiedendo – e, dunque, sono in grado di migliorare largamente le tue prestazione online.
Andiamo quindi a definire cosa si intenda per SEO e SEM e quali le differenze tra le due, ma soprattutto quanto siano importanti per il tuo business.
Cos’è la SEO?
Tecnicamente SEO è l’acronimo di “Search Engine Optimization”, ossia l’arte di ottimizzare il proprio sito web – e i propri contenuti – per i motori di ricerca. La SEO, infatti, comprende tutte quelle attività che hanno lo scopo di aumentare le visite e l’indicizzazione organica del tuo sito, nelle SERP di Google.
SEO e SEM, ma cosa sono le SERP?
E a questo punto è necessario definire cosa siano le SERP, ossia le “Search Engine Result Page”. Si tratta, in breve, delle pagine di risultato che appaiono all’utente, ogni volta che interroga Google e lancia una ricerca. Ciò che il motore mostra all’utente, infatti, è un indice delle pagine di siti web che ritiene più autorevoli e pertinenti, che quindi meglio rispondono alla sua specifica richiesta. In poche parole, che meglio trattano l’argomento cercato tramite keyword.
Le attività di SEO.
Le attività di SEO, dunque, risultano fondamentali, perché permettono di aumentare la “considerazione” che Google ha del nostro sito. Più un contenuto è ben strutturato, migliore sarà il valore attribuitogli dal motore di ricerca, che lo inserirà più frequentemente nelle prime posizioni delle SERP, quelle più visitate dagli utenti.
Lavorando correttamente di SEO, si genererà intorno al tuo sito un circolo virtuoso e benefico. Migliore è la tua posizione in SERP, infatti, maggiori saranno gli utenti che raggiungeranno il tuo sito; e crescendo il numero di click verso i tuoi contenuti, aumenterà anche l’attenzione di Google per il tuo sito aziendale, facendoti guadagnare sempre più posizioni in SERP.
Pensa a quando navighi su Google e comprenderai immediatamente il valore di queste attività. Quante volte passi alla seconda pagina dei risultati di ricerca? E quante volete invece tra i primi 10 link trovi ciò che cerchi? È innegabile: conquistare la prima pagina delle SERP, per il maggior numero di parole chiave inerenti con la tua attività, significa far crescere la tua visibilità organica, la tua brand awareness e, quindi, il tuo business e il tuo fatturato.
Cos’è la SEM?
Tecnicamente con l’acronimo SEM si intendono le strategie di “Search Engine Marketing” e comprende quindi anche le attività di SEO e SEA. Quest’ultima sigla riguarda la “Search Engine Advertising”, ossia le tecniche di promozione web a pagamento. Nel corso degli anni, però, con SEM si è giunti ad indicare quasi esclusivamente l’ambito SEA e con il termine “Search Marketing” ciò che prima era la macro-categoria comprendente oggi SEO e SEM (ex SEA).
Di fatto, dunque, quando si parla di SEM, si intendono le strategie e tecniche che puntano ad aumentare la visibilità di un sito, migliorandone il posizionamento in SERP tra i risultati a pagamento dei motori di ricerca.
Le pagine dei risultati di Google, infatti, si dividono fondamentalmente in due parti: nelle primissime posizioni troviamo gli annunci a pagamento; a seguire, tutti quelli invece organici. Nel primo caso, l’indicizzazione avviene attraverso attività a pagamento; nel secondo, invece, sulla base della qualità dei contenuti interni al sito proposto da Google e attraverso le attività di SEO.
Le attività di SEM.
L’obiettivo della SEM è quello di portare sul proprio sito web il maggior numero di utenti che navigano sui motori di ricerca. Per raggiungere questo risultato, banalizzando il processo, si acquista traffico e posizionamento su Google, per determinate chiavi di ricerca. Il costo viene definito attraverso un sistema ad asta: più paghi, più volte vieni mostrato agli utenti. Il grande vantaggio di questa pratica, però, è quello che l’addebito del motore di ricerca avviene solo per i click effettuati sull’annuncio e, quindi, solo quando l’utente visita, attraverso questo percorso, il tuo sito web. È il processo che viene in genere chiamato “Pay Per Click”, o PPC.
Più che mai, per le attività di SEM, che richiedono quindi un costo periodico da corrispondere al motore di ricerca, è fondamentale affidarsi ad un esperto del settore. Il SEM specialist, infatti, è proprio colui che si occupa di creare, settare e ottimizzare nel tempo le campagne a pagamento, in genere attraverso Google Ads. Naytes, agenzia specializzata in comunicazione e marketing, è in grado di occuparsi per te di queste attività, rendendoti costantemente partecipe nel processo di ottimizzazione e analisi dei risultati raggiunti.
La differenza tra SEO e SEM.
SEO e SEM hanno lo stesso obiettivo: fare in modo che Google mostri il tuo sito web, per farlo trovare dalle persone giuste, nel momento in cui hanno bisogno di te.
Esistono diversi modi per raggiungere questo risultato – recentemente abbiamo parlato di Email Marketing, ad esempio, oppure della Google My Business – ma nessuno è così diretto e profilato, come sfruttando SEO e SEM.
La grande differenza tra SEO e SEM, quindi, sta nei tempi necessari per apprezzare i primi risultati, oltre che nella “facilità” con cui si raggiungono. Se la SEO richiede generalmente diverso tempo per concretizzare l’attività; gli annunci sponsorizzati a pagamento iniziano a generare traffico più rapidamente, in un lasso di tempo tanto breve, quanto è alto l’investimento effettuato.
I click prodotti dalla SEM, inoltre, sono decisamente più mirati: grazie ad un fine lavoro di precisione, infatti, potrai mostrare agli utenti il tuo sito, per determinate keywords, senza possibilità di errore. La pertinenza dei siti proposti all’utente, infatti, è massima, in quanto è a vantaggio di Google, mostrargli i contenuti più adatti alla sua ricerca.
Infine, è necessario anche considerare che, se con un budget adeguato è possibile posizionare il proprio sito per qualsiasi chiave di ricerca; molto diverso è il discorso che riguarda la SEO: alcune keywords, che spesso sono anche le più digitate, sono molto competitive e alcuni temi trattati da colossi del settore! Pertanto risulterà più complesso, in questi casi, scalare le SERP e rendere visibile il proprio brand, dagli utenti interessati.