Il primo passo che la tua azienda deve compiere per essere presente e competitiva sul mercato è la costruzione di un’identità di marca che sia chiara, coerente, funzionale e distintiva. Tecnicamente, l’identità di marca – conosciuta anche con l’espressione Brand Identity – definisce come la tua azienda vuole essere vista dal proprio consumatore. L’immagine aziendale è, dunque, l’aspetto centrale da tenere in considerazione.
Chiaramente, la costruzione della Brand Identity non è definita da un unico step di realizzazione, bensì è un processo a più fasi:
- In primo luogo, la tua azienda deve comprendere – tramite delle specifiche analisi – quale sia il prodotto o servizio che vuole offrire sul mercato e deve avere ben chiaro anche chi vuole raggiungere. Inoltre, nell’analisi iniziale, l’azienda deve studiare i competitors diretti, affinché si possa posizionare in modo differenziato e, possibilmente, in modo migliore rispetto a questi;
- Secondariamente, la tua azienda si deve concentrare principalmente sugli elementi visivi che costruiranno l’immagine dell’azienda stessa. Nello specifico, dovrà porre estrema attenzione sul naming, sullo slogan, sul payoff, sui colori da utilizzare e sul font del brand.
Analisi di target e mercato di riferimento.
Come già anticipato nel primo punto, prima di creare un’identità di marca per la tua azienda, è bene comprendere quale sarà il settore di operatività della stessa, decidendo quale sarà il tuo prodotto o servizio di punta. La tua azienda deve quindi svolgere un’analisi interna finalizzata a scegliere come vuole proporsi e cosa vuole proporre al pubblico.
Una volta delineato in modo chiaro cosa vuole offrire la tua azienda, risulta fondamentale scegliere il target di riferimento al quale doverti rivolgere. Perché la tua azienda possa essere vincente nel mercato in cui si inserisce, deve offrire il proprio prodotto/servizio al giusto target. Per farlo deve attuare delle ricerche approfondite sui segmenti esistenti, così da intercettare quello ideale. In questo caso, le variabili da analizzare riguarderanno i dati anagrafici – come età, sesso, professione, stato sociale, provenienza geografica – ed i punti di interesse dei vari segmenti.
Individuare il target di riferimento a cui comunicare il tuo prodotto/servizio non è però sufficiente: è infatti necessario conoscere anche le altre realtà che operano nello stesso settore e propongono i tuoi medesimi prodotti o servizi. Studiare i cosiddetti competitors permette alla tua azienda di capire come gli altri si posizionano e comunicano e, alla luce di ciò, differenziarti. Poter determinare il vantaggio competitivo della tua azienda è di vitale importanza per posizionarti in modo riconoscibile e distintivo.
Brand Identity: creare il naming della tua azienda.
Arrivati a questo punto, dopo aver dedicato del tempo ad una fase di ricerca ed analisi, inizia la fase più creativa, destinata alla scelta del nome della tua azienda e degli elementi di supporto al nome, quali slogan, payoff e logo.
Con il termine naming s’intende una specifica attività di marketing finalizzata alla ricerca, alla scelta ed alla registrazione del proprio nome aziendale. La funzione principale della scelta del nome è quella di riuscire a rimanere nella memoria del consumatore: per questo motivo, ci sono delle accortezze da seguire al momento della sua creazione.
Prima di tutto devi scegliere un nome che non sia già esistente, altrimenti potrebbe crearti dei problemi di confusione per i consumatori, oltre a delle possibili conseguenze legali. Per far fronte a questo possibile rischio, sarebbe buona prassi controllarne l’esistenza o meno sui siti dell’Ufficio Italiano di Marchi e Brevetti o del Servizio di Consultazione dei Marchi dell’Unione Europea.
Inoltre, per facilitare la memorizzazione del nome della tua azienda, un consiglio utile è quello di affidarsi alla scelta di nomi corti e che richiamino il prodotto o il servizio che offri. Attenzione però ad evitare di andare troppo nel dettaglio per non limitare un futura espansione del portfolio prodotti che potresti voler offrire con la tua azienda.
Per ultimo, ma non meno importante, controlla che il nome che hai scelto abbia uno spazio di dominio libero: oggigiorno è, infatti, impensabile che un’attività non abbia una presenza online. La possibilità di poter partecipare anche al mercato digitale rende la tua azienda attiva a 360 gradi e disponibile all’interno di numerosi canali comunicativi.
Payoff e slogan: facciamo chiarezza!
Dopo aver deciso il nome della tua azienda, l’attenzione si sposta sullo slogan e sul payoff. Questi ultimi sono due elementi verbali che, assieme al nome, accompagnano la costruzione dell’identità della tua azienda.
Lo slogan è una breve frase descrittiva, di semplice memorizzazione, che ha una funzione impattante e di riconoscimento. Rappresenta una parte del messaggio che si focalizza sulla peculiarità o sul benefit del prodotto o del servizio della tua azienda e, questo messaggio, può essere lo stesso utilizzato nel tempo per veicolare diverse campagne oppure può cambiare ad ogni campagna comunicativa. Lo slogan esprime l’universo della tua azienda e, lavorando molto sul riconoscimento, è bene che venga veicolato in tutte le forme di comunicazione che hai adottato per la tua azienda.
Il payoff è, anch’esso, un elemento verbale la cui principale funzione è quella di sintetizzare il posizionamento della marca. Inoltre, esso svolge una funzione chiarificatrice, poiché fornisce maggiori dettagli relativi al settore di operatività della tua azienda, degli obiettivi dei prodotti o servizi offerti. Suggerisce infatti informazioni aggiuntive rispetto quelle già contenute nel nome scelto per la tua azienda. Non per ultimo, il payoff viene utilizzato per veicolare i valori principali che la tua azienda vuole perseguire.
Il logo: spazio alla fantasia.
In aggiunta allo slogan ed al payoff, ulteriore elemento necessario alla costruzione di un’ottimale identità visiva è il logo. Esso è la rappresentazione grafica della tua azienda, e come il nome, assume funzioni diverse tra di loro, ma di medesima importanza:
- Risulta essenziale per lavorare sul posizionamento della marca;
- Viene utilizzato per entrare e sedimentarsi nella mente del consumatore target;
- Permette che la tua azienda si distingua dalla concorrenza, diversificandoti ed evitando che si crei una confusione tra la tua azienda e le altre presenti sul mercato.
Perché un logo sia efficace, deve rispondere a regole specifiche rispetto alla forma, al font, alla dimensione ed ai colori da utilizzare. L’obiettivo della tua azienda è quello di creare un’identità chiara e forte, data dalla giusta combinazione di queste regole.
Comunicare con il giusto tono di voce.
Un ultimo fattore rappresentativo della brand identity è quello del tono di voce. Per tono di voce si intende l’insieme degli aspetti che costituiscono il modo in cui la marca parla al pubblico di riferimento, quindi il focus è orientato al come si esprime un concetto. Definire un preciso tono di voce è importante per veicolare una comunicazione coerente con l’immagine della tua azienda nei più svariati contesti e canali di comunicazione.
Le tipologie di tono di voce sono essenzialmente tre: freddo, caldo e neutro. All’interno di ciascuna categoria è possibile creare diverse declinazioni del medesimo tono, per meglio adattarlo al contesto di riferimento preso in considerazione.
I 6 punti di forza della Brand Identity.
La tua azienda, per spiccare immediatamente e in modo differenziante all’interno di un mercato competitivo, deve costruire una forte identità visiva che possa contribuire a costruire l’esperienza mediante la quale il cliente possa relazionarsi in modo diretto.
Avere una Brand Identity curata nei minimi dettagli vuol dire:
- Avere carattere: affermare con forza chi sta parlando;
- Godere di riconoscibilità: ridurre il tempo di riconoscimento;
- Dotarsi di memorabilità: essere ricordati per i tratti distintivi;
- Godere di attenzionalità: attirare immediatamente l’attenzione dei clienti che ci considerano rilevanti;
- Godere di differenziazione: distinguersi dai competitor;
- Avere fiducia: come conseguenza dell’aver costruito un rapporto.
Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti a costruire la propria Brand Identity. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda a godere di un’immagine aziendale unica, distinta e riconoscibile. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!
Nel mondo del marketing, il tono di voce del brand è un aspetto essenziale per creare un’identità di marca forte e ben definita, per distinguersi dalla concorrenza e per costruire una forte relazione con i propri clienti. Il tone of voice, infatti, rappresenta un elemento chiave per comunicare un’immagine di brand unica e riconoscibile. Si può a tutti gli effetti identificare come parte fondamentale della personalità e dello stile di comunicazione di un’azienda. Immagina il tuo business come una persona: il tono di voce è il modo in cui si esprime, nel momento in cui parla direttamente o meno al proprio pubblico.
Il tone of voice è un fattore fondamentale per il marketing aziendale e caratteristica determinante nel modo di fare comunicazione, perché ne caratterizza e influenza ogni aspetto. Data l’importanza del tone of voice per la tua azienda, andiamo ad esplorare come definirlo, come utilizzarlo per il marketing e cercheremo di fornire alcuni esempi di successo di brand, che hanno saputo creare un tono di voce distintivo.
Come definire il tone of voice.
Per definire il tone of voice della tua azienda, è necessario prendere in considerazione in primo luogo la personalità e i valori della tua azienda, nonché il tuo target di riferimento. È, infatti, fondamentale che si individuino le caratteristiche che distinguono il tuo brand dai competitor e che desideri trasmettere al mondo. Inoltre, sarà molto importante analizzare il tuo pubblico di riferimento, o quello a cui vuoi parlare, per comprendere come comunicare in modo efficace con loro. Infine, dovrai definire lo stile di comunicazione che vorrai utilizzare in tutte le tue attività di marketing.
In questa fase di analisi interna, è necessario chiedersi qual è il posizionamento che si vuole raggiungere sul mercato, ma anche e soprattutto come si vuole essere percepiti dal pubblico e quali i valori che si vuole trasmettere. Molto utile, dunque, è stilare una lista di parole chiave e frasi che pensi identifichino perfettamente la tua azienda. In ogni caso, un periodo di test su un campione ridotto di clienti affezionati e/o potenziali tali, per valutare l’efficacia della comunicazione e apportare eventuali modifiche.
Quali fattori considerare?
Per trovare il giusto tono di voce per la tua azienda, ci sono alcuni fattori che dovresti considerare attentamente, quali:
- Brand Identity. Il tone of voce deve essere coerente con l’identità della tua marca. Se il tuo brand è giovane e fresco, dovrebbe essere informale e amichevole. Se invece è serio e professionale, userai un tono più formale e rispettoso;
- Pubblico di riferimento. Le tue comunicazioni dovranno essere adatte al pubblico di riferimento. Se il tuo target è costituito da adolescenti, ad esempio, il tono di voce dovrà essere più informale e divertente; mentre se è costituito da professionisti, sarà più tecnico e formale;
- Contesto. Il tono di voce dovrà sempre essere adatto al contesto in cui viene utilizzato. Ad esempio, un post su Instagram potrebbe richiedere un tono più colloquiale rispetto ad una newsletter inviata ad un elenco di clienti;
- Obiettivi. Gli obiettivi che vuoi raggiungere saranno sempre una guida e un fattore da considerare, nelle tue comunicazioni. Se l’obiettivo è quello di promuovere un prodotto o servizio, il tono di voce sarà, ad esempio, più persuasivo e incentrato sui vantaggi del prodotto o servizio offerto;
- Competitor. In ogni attività che compi, buona norma è sempre quella di differenziarsi e distinguersi dagli altri player sul mercato. In questo modo sarà per te più semplice attirare l’attenzione dei clienti;
- Linguaggio. Il tone of voice dovrà essere adatto al linguaggio utilizzato dalla tua azienda: se la tua azienda utilizza un linguaggio tecnico, il tono di voce dovrebbe essere altrettanto tecnico e specializzato.
Considerare attentamente questi fattori ti aiuterà a trovare il tono di voce giusto per la tua azienda e a comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.
Come utilizzare il tone of voice.
Una volta identificato un tono di voce che rappresenta a dovere la tua azienda, è importante che venga utilizzato in modo coerente in tutti i canali di marketing dell’azienda, dalla pubblicità ai social media. L’obiettivo è creare un’immagine di marca coesa e riconoscibile, che contribuisca a rafforzare la relazione con il pubblico e ad aumentare la fiducia dei clienti. Inoltre, è importante adattare la voce di marca alle esigenze specifiche di ogni canale di marketing, mantenendo comunque coerenza con il tono generale.
I vantaggi.
Curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre diversi vantaggi:
- Coerenza. Utilizzare la stessa linea di comunicazione in tutti i canali aziendali, online e offline, ti aiuterà a mantenere un’immagine coordinata e riconoscibile;
- Memorabilità. Un tone of voice distintivo e memorabile ti permetterà di creare un’identità del marchio forte e distinguibile dai concorrenti;
- Coinvolgimento. Un tono di voce ben curato può suscitare emozioni e coinvolgere il pubblico di riferimento, aiutando a creare una relazione più forte e duratura con i clienti;
- Posizionamento. Tra le tante variabili che concorrono a posizionare l’azienda in modo preciso nel mercato, il tono di voce aiuterà il tuo brand a distinguendosi per valori, tono, personalità e stile;
- Chiarezza. Una comunicazione chiara, coerente e ben definita farà la differenza nel dialogare in modo efficace con il pubblico di riferimento, riducendo la possibilità di fraintendimenti o di ambiguità;
- Fidelizzazione. Un tone of voice riconoscibile e distintivo contribuisce in modo importante nella fidelizzazione dei clienti, perché permette di creare una relazione di fiducia e di affinità tra marchio e pubblico.
In sintesi, curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre numerosi vantaggi per l’immagine e la reputazione della tua azienda, nonché per la relazione con i clienti e il posizionamento nel mercato di riferimento.
Come evitare gli errori nella creazione del tone of voice.
Per evitare errori nella creazione del tone of voice, è importante definire una personalità e uno stile di comunicazione coerenti con i valori dell’azienda e il pubblico di riferimento. Inoltre, è importante evitare di utilizzare toni offensivi o discriminanti, poiché ciò potrebbe danneggiare l’immagine dell’azienda. Infine, è importante testare la voce di marca su un campione di pubblico e raccogliere feedback per apportare eventuali modifiche.
Esempi di tone of voice di successo.
Ci sono molti esempi di aziende che hanno creato un tone of voice distintivo e di successo. Ad esempio, la marca di cosmetici Lush utilizza un tono fresco e frizzante, che comunica i suoi valori di sostenibilità e di produzione di prodotti freschi. Airbnb, d’altra parte, ne utilizza uno più personale e vicino al cliente, che riflette la sua mission di connettere le persone attraverso esperienze di viaggio autentiche. Infine, la marca di moda Dollar Shave Club si identifica per comunicazioni scherzose e irriverenti, che si rivolgono ad un pubblico maschile e sfida gli stereotipi tradizionali della cura personale. Vediamo altri esempi significativi:
Altri esempi.
- Apple. Il tono è minimalista, elegante e tecnologico. Il linguaggio utilizzato è chiaro e diretto, con un’attenzione particolare ai dettagli. L’obiettivo è quello di comunicare l’innovazione e la semplicità dell’utilizzo dei loro prodotti;
- Coca-Cola. Il tone of voice di Coca-Cola è allegro, amichevole e ottimista. Utilizza un linguaggio semplice, diretto e accessibile, con l’obiettivo di diffondere una sensazione di felicità e leggerezza tra i suoi consumatori;
- Nike. Nelle sue comunicazioni vuole trasmettere energia, ispirazione e motivazione personale al suo pubblico. Il linguaggio utilizzato è diretto, con un’attenzione particolare alle emozioni e ai valori che il marchio rappresenta. L’obiettivo di Nike è quello di motivare i consumatori a raggiungere i propri obiettivi sportivi e personali.
- Dove. Si colloca in una fascia molto differente dalle precedenti: il tono di Dove è rassicurante, autentico e inclusivo. Utilizza un linguaggio semplice, accessibile e sensibile, con l’obiettivo di diffondere un messaggio di bellezza naturale e di accettazione di se stessi.
- Old Spice. La comunicazione di marca di Old Spice è sarcastica, ironica e divertente. Utilizza un linguaggio giocoso e irriverente, con l’obiettivo di distinguersi dai concorrenti e di conquistare un pubblico giovane e maschile.
Questi sono solo alcuni esempi di tone of voice di aziende famose, ma ogni azienda ha il proprio stile unico e distintivo. Scegliere il tono di voce giusto per la tua azienda può richiedere tempo e sforzo, ma è fondamentale per comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.
Come misurare l’efficacia del tone of voice.
Per misurare l’efficacia del tone of voice, è possibile utilizzare una serie di metriche, tra cui la fedeltà dei clienti, la reputazione online e le vendite. Ad esempio, il grado di coinvolgimento dei clienti sui social media può essere un indicatore molto caratterizzante del livello di consolidamento della relazione di fiducia con il pubblico. Inoltre, è possibile raccogliere feedback da parte dei clienti attraverso sondaggi o focus group per valutarne l’efficacia.
L’importanza del tone of voice nella comunicazione di marca non dovrebbe essere sottovalutata. Una voce di marca distintiva e coerente può aiutare le aziende a distinguersi dalla concorrenza e a costruire una relazione di fiducia con il pubblico. Tuttavia, per creare una voce di marca efficace, è importante comprendere la personalità e i valori dell’azienda, nonché il pubblico di riferimento, e utilizzare il tone of voice in modo coerente in tutti i canali di marketing. Con la giusta strategia, può diventare un potente strumento per il successo dell’azienda!
Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti ad identificare il proprio corretto tone of voice. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda al miglior tone di voce per comunicare con clienti e potenziali tali. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!
Sai in che modo ottimizzare la tua presenza sui social network? Oggi ti spieghiamo perché farlo e come farlo attraverso la tecnica del Social Selling. Se non hai ancora implementato questa strategia di marketing, probabilmente è perché non conosci tutte le sue potenzialità e i vantaggi che può offrire alla tua azienda e al tuo brand.
È evidente a chiunque quanto i social network siano diventati parte integrante del processo decisionale di acquisto: vengono utilizzati per cercare informazioni riguardanti un prodotto o un servizio, per avere recensioni da altri utenti e per valutare un’azienda. È stato dimostrato che, soprattutto per gli acquisti B2C, il 94% degli utenti effettua ricerche online prima di concludere una compravendita e il 75% è influenzato dalla comunicazione aziendale sui social network. Sono, dunque, numeri molto importanti e non possono certamente essere ignorati. Ma come possono essere sfruttati? Come si può migliorare la propria presenza social sul web e attirare l’attenzione dei prospect?
Cos’è il Social Selling.
Partiamo spiegandoti cosa vuol dire fare Social Selling, che non ha nulla a che vedere con l’e-commerce o la vendita di prodotti online. Significa, infatti, utilizzare e sfruttare i social network per conoscere e ottenere informazioni sul proprio target, in modo tale da attirare l’attenzione dei potenziali clienti e migliorare le connessioni con loro. È un processo utile per interagire col proprio pubblico e instaurarci relazioni solide. Attraverso una comunicazione e condivisione costante, infatti, è possibile avvicinare i followers alla tua azienda e convincerli a completare il processo d’acquisto.
Quindi, in concreto, le attività svolte da un Social Seller sono:
- Avvicinare i prospect e i clienti;
- Interagire con loro;
- Pubblicare informazioni utili e contenuti che possano coinvolgerli.
Cosa non è il Social Selling.
È doveroso fare chiarezza sull’argomento, perché c’è ancora molta confusione a riguardo. Quando si parla di Social Selling non si intende pubblicare post pubblicitari sulle proprie piattaforme social e che parlino ad un pubblico vasto, ma al contrario si cerca di realizzare un marketing conversazionale: un dialogo One-to-One, non One-to-Many. Non deve essere considerata una strategia tramite la quale perseguitare i contatti cercando di vendergli prodotti con post autoreferenziali. Anzi, con una pianificazione corretta e scrupolosa saranno i clienti a trovarti e venire da te.
Fare Social Selling non vuol neanche dire aggiungere contatti senza criterio solo per far numero, ma deve essere inteso come un metodo per fortificare la propria presenza e per creare una relazione con i propri follower.
Le cinque ragioni per farlo.
Ma quali sono i vantaggi di cui potresti beneficiare mettendo in pratica questa strategia di marketing? Sicuramente, almeno in parte, avrai già compreso le motivazioni per iniziare a fare subito Social Selling sui social network, ma eccoti le più importanti:
- Si raggiunge un pubblico molto vasto. Sì, i social network sono un bacino infinito di utenti e possibili connessioni, quindi perché non sfruttarlo a proprio vantaggio? La tua azienda può giovare di nuove acquisizioni possibili solo tramite questi canali iperconnessi. Ma è fondamentale fare attenzione! Come ti abbiamo già accennato, è meglio non muovere passi senza una buona digital strategy e uno studio di quelle che sono le piattaforme più adatte al tuo brand;
- Genera traffico sul tuo sito. Grazie ad un buon lavoro di coinvolgimento e di interazione, il pubblico sarà più propenso a visitare il tuo sito web. Non va dimenticato che i social network sono pur sempre un’ottima bacheca pubblicitaria per la propria azienda e che il Social Selling, nonostante non utilizzi tecniche di sponsorizzazione dirette, mira a far crescere l’interesse nei confronti dei prodotti e servizi offerti;
- Permette di creare relazioni stabili coi clienti. Alla luce di quanto detto finora il Social Selling ha proprio lo scopo di catturare l’attenzione dei prospect e di instaurarci un rapporto solido, che possa trasformarli in clienti abituali e fedeli, ma anche di mantenere con loro un contatto costante e duraturo;
- Migliora la reputazione del tuo brand. Fornire ai tuoi follower dettagli e informazioni sui tuoi prodotti e servizi tramite post e contenuti, consente di aumentare la tua credibilità nel tuo ambito di riferimento e porterà il pubblico a riconoscere la tua esperienza;
- Fidelizza i clienti. Se riuscirai ad utilizzare sapientemente lo strumento del Social Selling, sarai sicuramente in grado di trasformare dei prospect in clienti fidelizzati.
Come fare Social Selling.
È evidente quanto un’attività di Social Selling possa fare per te e per il tuo brand. Forse, però, ti starai domandando come mettere in pratica questa tecnica di marketing e ottenere, quindi, il grosso vantaggio che promette, sia a livello di engagement che di vendite.
Per farlo dovrai attenerti a diversi step:
- Il primo passo per realizzare la strategia di Social Selling è quello di creare un account sulle piattaforme social che intendi utilizzare. Ricordati che costituirà il primo incontro tra la tua azienda e i tuoi potenziali clienti e, perciò, è importante che sia coerente con i tuoi valori e che rispecchi correttamente il brand;
- In secondo luogo, sarà necessario definire il pubblico target. È fondamentale sapere a chi rivolgersi proprio per capire come farlo: con quali mezzi, con che termini, ecc… Per identificare il tuo pubblico di riferimento ti basterà stabilire le tue buyer personas aziendali;
- Il terzo step è la comprensione delle esigenze del target. In questa fase è molto importante ascoltare il tuo pubblico: interessati alle necessità e ai problemi riscontrati dalla tua community e potrai instaurare un forte e duraturo legame con essa. Puoi utilizzare alcuni strumenti forniti dai diversi social network, come i sondaggi e le domande aperte;
- Una volta che avrai identificato i bisogni dei tuoi follower, dovrai creare contenuti di valore. Ovvero, pubblicare post interessanti che possano rispondere alle domande e ai dubbi, che contengano curiosità e che avvicinino al brand;
- Infine, l’ultimo passo è quello dell’incontro tra marketing e vendita. Perché questa fase riesca, è necessario che sia presente una collaborazione tra il social seller e il reparto marketing. Per poter convertire il tuo pubblico in clienti fidelizzati, deve esistere una strategia con dei chiari obiettivi aziendali, che coordini l’intero processo di Social Selling.
Devi sapere che mettere in pratica una strategia di marketing efficace non è affatto semplice! È necessario tenere in considerazione svariati elementi e l’aiuto di un esperto del settore è sempre consigliato. Fare affidamento su di un’agenzia di comunicazione come Naytes di Reggio Emilia, è la strada più facile per avere un corretto e rapido raggiungimento dei risultati appena raccontati!
La vendita online è il presente e il futuro dei business, sia B2C, che B2B (ovvero rivolti al consumatore finale, il primo, o ad altre aziende, il secondo). Se tra attività commerciali i rapporti digitali sono già pratica comune perché definiti da tempo; tra produttore e consumatore, invece, il dialogo face-to-face è stato, fino a poco tempo fa, ancora molto forte. Le cose oggi sono però diverse e la crescita e la nascita sul web di numerosi e-commerce e marketplace non può che avvalorare la nostra tesi.
Negli ultimi anni, infatti, grazie all’affermarsi di piattaforme di vendita online come Amazon, eBay, Zalando e molte altre, le abitudini degli utenti sono cambiate sensibilmente. Inoltre, la chiusura forzata dei negozi dovuta alla pandemia da Coronavirus ha permesso a molte persone di interfacciarsi con questi nuovi metodi d’acquisto. Ciò che viene apprezzato maggiormente sono la comodità, l’immediatezza e la semplicità degli acquisti online. Rimanendo seduti comodamente sul proprio divano, infatti, è ormai possibile in pochi click acquistare qualsiasi cosa, da ogni parte del mondo.
Se possedere un sito vetrina, dunque, è quasi uno standard al giorno d’oggi, una base obbligatoria per ogni attività commerciale; poter vendere i propri prodotti sul web è un plus importante, che può radicalmente cambiare faccia al proprio business.
Un mondo che cambia… e si digitalizza.
Se un tempo recarsi in un negozio, al mercato o, già più recentemente, in un centro commerciale, era l’unico modo per fare acquisti, oggi le cose sono profondamente cambiate. Il “commercio elettronico” (da qui il nome e-commerce) ha cambiato le carte sul tavolo in cui si svolge ogni compravendita economica.
Nell’epoca di cui sopra, infatti, il consumatore doveva fisicamente investire il proprio tempo, oltre che i propri soldi, in un acquisto, perché “obbligato” a recarsi di persona presso il punto vendita. Oggi non è più così, perché il commercio digitale si è inserito nel mercato come un’alternativa decisamente più rapida e comoda.
D’altra parte, ovviamente, ha dato inizio ad una concorrenza molto più serrata tra i competitors di uno stesso campo. Se prima un consumatore doveva occupare molto più tempo a valutare le varie opzioni a propria disposizione, senza poi magari cambiare mai fornitore; oggi trova queste possibilità appaiate una a fianco dell’altra, in una sorta di mostra di settore, ma digitale.
In un tale contesto, come già anticipato, non possedere un sito vetrina equivale ad auto-escludersi da questa competizione ed è dunque (quasi) obbligatorio. Possedere un e-commerce o vendere i propri prodotti su un sito marketplace, invece, significa rispondere alle esigenze di tutti i potenziali acquirenti e concorrere per un posizionamento forte e radicato sul mercato.
E-commerce e marketplace: come vendere online.
Aprire un e-commerce di proprietà o scegliere di vendere i propri prodotti avvalendosi di un marketplace, sono le due principali soluzioni a disposizione. Entrambe presentano vantaggi e carenze da soppesare attentamente. Premettendo comunque che una possibilità non esclude l’altra.
Prima di decidere come muoversi, come sempre, occorre effettuare un’attenta analisi di diversi fattori, poiché è una scelta da compiere con coscienza di causa:
- In primo luogo è necessario analizzare la propria attività, definendo le proprie esigenze e i propri obiettivi per il futuro;
- In seguito è buona norma guardarsi intorno, per capire come si muove il mercato e come agiscono i propri competitors;
- Infine, sarà importante anche studiare il proprio pubblico target, delineando i profili principali delle proprie buyer personas.
Solo dopo aver inquadrato il contesto di riferimento, si potrà decidere se dotarsi di un e-commerce o scegliere uno o più marketplace.
Cos’è e quali i vantaggi di un e-commerce di proprietà.
L’e-commerce è una vetrina privata, ad uso esclusivo dell’azienda che decide di aprirlo. Rispetto ad un sito classico offre ovviamente la possibilità agli utenti di effettuare direttamente acquisti online. Pertanto necessita di un impianto di sicurezza e un percorso di vendita molto sofisticati.
Il grande vantaggio dell’e-commerce è proprio l’esclusiva proprietà del sito, da parte dell’azienda. La quale potrà gestire i flussi e le varie pagine a proprio piacimento; così come potrà personalizzarlo completamente, anche dal punto di vista estetico e stilistico. Un bel vantaggio per chi punta su una comunicazione del brand condivisa, stratificata e uniforme.
La pecca dell’aprire un nuovo e-commerce, sta nel fatto che non possiede un posizionamento sui motori di ricerca. Se il brand a cui è associato, quindi, è già molto forte sul mercato, allora i risultati non tarderanno ad arrivare; così come nel caso in cui un sito vetrina venga convertito in un e-commerce. Se, invece, l’azienda si sta approcciando per la prima volta sul web, allora sarà necessario investire in pubblicità e in campagne sponsorizzate, per aumentare la propria visibilità online.
A tal proposito, un grande consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, come Naytes agenzia di marketing e comunicazione digitale di Reggio Emilia. Un team di professionisti ti seguirà nella realizzazione del tuo sito e-commerce e in tutte le attività di comunicazione e promozione online e offline.
Perché scegliere un marketplace.
Il marketplace è una sorta di supermercato o maxi store digitale: in un’unica piattaforma, infatti, vengono venduti prodotti di svariate aziende. I maggiori player del mercato raggruppano merci di diversi settori, mentre altri marketplace sono dedicati ad un’unica tipologia merceologica.
Decidendo di vendere i propri prodotti con questa modalità, si ha il grande vantaggio di affidarsi ad una struttura già esistente, testata e organizzata. Inoltre, le principali piattaforme garantiscono ai vari brand una già ottima visibilità, perché potranno contare su un posizionamento online forte e radicato.
Tuttavia, per quanto riguarda la struttura, i processi e l’estetica del sito, le aziende non avranno voce in capitolo. E se si può soprassedere su quello che è l’aspetto stilistico e grafico del sito; più complicato è il discorso relativo ai pagamenti e alla fatturazione delle vendite. I flussi economici e le spedizioni, infatti, sono totalmente in mano al marketplace stesso, limitando o complicando il controllo del brand, sul proprio venduto.
A questo si aggiunga che molte piattaforme richiedono una quota di partecipazione e trattengono una commissione sulla vendita. Due costi che, inevitabilmente, incideranno sugli introiti della propria azienda. Infine, come già anticipato in precedenza, la concorrenza sui marketplace è altissima, al punto che diventa fondamentale anche investire tempo e risorse per promuovere al meglio i propri prodotti e non farsi scavalcare dai propri competitor.
Per maggiori informazioni riguardo alla vendita online dei tuoi prodotti, non esitare a contattarci!
Naytes è a tua disposizione per analizzare il tuo caso specifico e studiare insieme a te la migliore strategia per entrare nel mondo delle compravendita online.
Provare un’esperienza positiva all’interno di un negozio spinge il cliente ad acquistare e a tornare. E così funziona anche sul web: tramite i concetti di User Experience (UX) e User Interface (UI) si cerca di soddisfare quelle che sono le esigenze dell’utente e di rendere la sua permanenza sul sito semplice e memorabile.
È facile che l’esperienza e l’interfaccia utente vengano confuse ed utilizzate come sinonimi, quando, in realtà, si tratta di due termini distinti e con funzioni differenti. L’uso corretto di entrambi consente di migliorare la qualità complessiva del proprio sito web aziendale o personale; ma incide positivamente anche sul posizionamento del proprio brand nella mente del pubblico target e di avere vantaggi in termini di SEO.
Ma in che modo si possono utilizzare per rendere il proprio sito efficace?
Cosa sono la user experience e interface.
In primo luogo, è bene conoscere i concetti ed avere chiare le differenze che intercorrono tra loro.
L’UX si stabilisce in base al modo in cui l’utente entra in contatto con una pagina del tuo sito web ed interagisce con essa. Viene misurata attraverso la facilità di navigazione, l’intuitività dei comandi e la funzionalità di questi stessi fattori. Ha molta importanza soprattutto nei siti e-commerce, ossia in quelle piattaforme online nelle quali è possibile acquistare i prodotti offerti dalla propria azienda. E, quindi, in cui dare la possibilità all’utente di trovare in modo rapido ciò che sta cercando è fondamentale.
L’interfaccia (UI), invece, riguarda tutto ciò che riguarda la sfera visiva del tuo sito web. Parliamo del layout grafico e quindi del testo, delle immagini, dei colori, dei pulsanti, ecc… Stabilire e ottimizzare l’interfaccia della tua vetrina online significa stabilire la lunghezza e la larghezza delle linee, le forme e le animazioni. L’obiettivo è quello di rendere le pagine del sito il più possibile gradevoli per il navigatore. Va a sostegno della UX e può essere considerata come “il suo volto”.
Come funzionano la user experience e interface.
Per progettare una buona User Experience, l’UX designer – ossia il tecnico preposto al suo studio – deve come prima cosa analizzare alcuni aspetti, quali:
- Il target di riferimento a cui si rivolge ogni singola pagina del tuo sito web;
- I tuoi principali competitors, per capire come si muove la concorrenza e fare di meglio;
- Le necessità e i punti di forza del sito.
Solo in seguito, andrà ad analizzare e definire gli interventi e i metodi per migliorare l’usabilità e l’efficienza del tuo sito web, proponendo soluzioni funzionali adatte ai bisogni dell’utente.
Il designer, perciò, deve essere in grado di spaziare tra più ambiti, da quello psicologico a quello dell’architettura dell’informazione e altri ancora… Il suo obiettivo è quello di riuscire a creare e a garantire ai tuoi potenziali clienti l’esperienza migliore possibile.
L’UI designer – colui che, invece, si occupa studiare e definire la struttura del sito web – avrà il compito di realizzare visivamente il progetto della User Experience, tramite il disegno delle interfacce. Curerà il linguaggio e lo stile della pagina, sceglierà, quindi, i font e i colori più piacevoli e coerenti con le linee guida proposte dall’UX designer e con quelle del tuo brand.
I rischi di un sito dall’UX e UI inefficaci.
I rischi di sottovalutare questi aspetti e quindi di sviluppare una pagina o, peggio, un interno sito web inefficace sono molteplici. Un utente che fatica a navigare su di un sito e, dunque, non riesce a reperire le informazioni che cerca in modo rapido, difficilmente tornerà a visitarlo. Inoltre, avere una pagina poco interattiva, o al contrario, con troppi stimoli, renderà la navigazione difficile, confusionaria e poco pratica.
Sul web l’attenzione dell’utente è sempre più volatile, per questo la creazione di un’interfaccia semplice e chiara che lo mantenga concentrato sui contenuti proposti è fondamentale e costituisce il punto focale dell’utilità finale di un sito web. Infine, il tuo potenziale cliente non deve mai sentirsi smarrito all’interno del sito o domandarsi cosa deve fare per proseguire la sua ricerca. Ogni pagina deve essere in grado di guidarlo con precisione e di dargli tutte le informazioni che ricerca.
Valutare i risultati.
Per valutare l’usabilità e l’efficacia di una pagina web ci si può affidare ai test A/B, tramite i quali si offrono due versioni dello stesso sito a gruppi di utenti, con l’obiettivo di capire e studiare quale riscontra più successo. In alternativa o in aggiunta, è possibile analizzare diversi dati relativi all’efficacia del tuo sito web tramite gli strumenti adatti, come Google Analytics, che può essere un’ottima base di partenza per valutare in che modo il proprio pubblico target risponde alle funzionalità proposte.
In conclusione.
Lo studio e soprattutto il mantenimento della User Experience e della User Interface è molto importante per massimizzare le conversioni, come acquisti e registrazioni; ma anche e soprattutto per fidelizzare gli utenti che incontrano il tuo sito aziendale.
Per avere la certezza di definire una strategia adeguata e che rimanga coerente nel tempo, il nostro consiglio è quello di affidarsi a degli esperti del settore. Naytes agenzia di marketing e comunicazione è il partner ideale per raggiungere un immediato successo per il proprio business. Grazie ad un team di esperti digitali, infatti, siamo in grado di ottimizzare e migliorare la User Experience e la User Interface di ogni sito web.