Il mondo delle PMI italiane si sta digitalizzando e ad un ritmo molto sostenuto. Secondo il rapporto “Imprese ed ICT” diffuso da ISTAT, nel 2022 ben il 69,9% delle piccole e medie imprese ha adottato – in media – almeno 4 tra le 12 attività individuate per un ipotetico percorso di digitalizzazione aziendale. Un risultato superiore a quello dell’Unione Europea e sostenuto nel nostro Paese da una serie di interessanti iniziati, tra le quali troviamo anche i Voucher Digitali I4.0 promossi, a Reggio Emilia, direttamente dalla Camera di Commercio.
In questo senso, le aziende italiane stanno facendo progressi significativi, come dimostrato dai seguenti dati forniti da IlSole24Ore:
- Molte più aziende rispetto al passato, hanno ora oltre il 50% del personale che accede a internet a scopi professionali (+23%);
- Per il 74,9% delle imprese, l’impatto ambientale delle tecnologie adottate o che pensa di adottare, è un fattore fondamentale di scelta;
- Dal 2017 ad oggi, c’è stato un notevole miglioramento nell’adozione di servizi digitali come la fatturazione elettronica e l’utilizzo del cloud.
Per questo motivo, la Camera di Commercio di Reggio Emilia ha stanziato 450.000 euro per supportare e sostenere la transazione digitale delle piccole e medio imprese locali. Vediamo come funziona.
L’importanza del commercio digitale.
Negli ultimissimi anni, abbiamo assistito ad una generale presa di coscienza circa l’importanza della digitalizzazione dei business, anche strettamente locali. La pandemia da Coronavirus, in quest’ottica, è stata la spinta che mancava alle aziende italiane.
Il commercio elettronico, infatti, è stato uno dei settori di maggiore crescita durante il lockdown del 2020 e a causa delle limitazioni del biennio 2021-22. In breve tempo, gli e-commerce hanno colmato gran parte del divario accumulato negli anni nei confronti del commercio in presenza.
La necessità di fare acquisti online ha spinto gli italiani ad acquisire familiarità con questo tipo di acquisti, trasformando l’e-commerce in una nuova abitudine consolidata. E nonostante le riaperture, la crescita del commercio online non si è arrestata, ma ha continuato la sua crescita, anche se con un trend e un ritmo più “normale”.
Nel 2022, l’e-commerce di prodotto è cresciuto dell’8%, registrando un fatturato di oltre 33 miliardi di euro. Allo stesso tempo, l’e-commerce dei servizi ha visto una crescita addirittura del 59%, raggiungendo un fatturato di quasi 15 miliardi di euro.
Nonostante le difficoltà del contesto attuale, il futuro sembra segnato: il commercio al dettaglio fisico e online si integreranno sempre di più in una logica omnicanale, e anche il B2B vedrà una maggiore implementazione di e-commerce.
La situazione nelle imprese italiane.
Nonostante i diversi aspetti positivi derivanti dalla transizione digitale, vi sono però ancora diversi dati negativi che è importante riscontrare, quali:
- Molte imprese italiane non mostrano interesse per la cybersecurity, solo il 14,4% delle piccole e medie imprese si è dotato di un sistema di sicurezza digitale;
- Solo il 13,5% delle aziende assume esperti di ICT per le proprie attività quotidiane o periodiche;
- Inoltre, l’e–commerce presenta performance troppo limitate, poiché solo il 18% delle imprese con almeno 10 addetti ha effettuato vendite online.
Tuttavia, queste lacune possono diventare occasioni per migliorare i modelli di business delle aziende. A tal proposito, vengono adottati provvedimenti come Industria 4.0 e il Piano Nazionale Transizione 4.0: sono due iniziative che prevedono crediti d’imposta volti a incentivare gli investimenti aziendali in beni strumentali, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e formazione.
In tal senso è stato recentemente promosso il bando “Voucher digitali I4.0 – Anno 2023”, dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia. Gli obiettivi dell’iniziativa sono:
- La realizzazione di progetti mirati all’introduzione di modelli di business 4.0;
- La collaborazione tra micro, piccole e medie imprese e soggetti qualificati nell’utilizzo di tecnologie I4.0 (Industria 4.0);
- La promozione dell’attuazione del Piano Transizione 4.0, per consentire alle PMI di sfruttare le potenzialità della transizione digitale.
Voucher Digitali I4.0: come ottenerli.
Le imprese con sede legale nella provincia di Reggio Emilia, di dimensioni micro, piccole e medie, avranno l’opportunità di usufruire di un finanziamento a fondo perduto corrispondente al 50% dei costi sostenuti, fino a un massimo di 10.000 €.
Tra le molte attività finanziabili, è incluso anche lo sviluppo di piattaforme di e-commerce. Le spese che possono essere coperte dal finanziamento riguardano, in generale, anche servizi di consulenza, formazione, l’acquisto di beni strumentali materiali ed immateriali.
Nel complesso, saranno stanziati un totale di 450.000€ per il finanziamento.
Le istanze per accedere al finanziamento potranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica utilizzando il sistema Telemaco di InfoCamere, dalle ore 10:00 del 09/05/2023 alle ore 16:00 del 13/07/2023.
Da sempre, la reputazione sociale di un’azienda – ossia come un brand viene valutato agli occhi di clienti e potenziali tali – è un fattore decisivo di successo del business. Al giorno d’oggi, vivendo appieno l’era digitale, gran parte del giudizio si è spostato online, principalmente sotto forma di recensione.
Nella scelta di un prodotto o servizio, infatti, l’esperienza vissuta da altri consumatori – un tempo conoscenti, oggi anche sconosciuti – influenza fortemente le decisioni d’acquisto. Possedere una reputazione online negativa, quindi, può comportare tanto la perdita di fiducia da parte dei clienti già acquisiti, quanto una generale distanza con quelli potenziali.
Vediamo, quindi, perché è così importante, come migliorarla e il ruolo primario assegnato dal pubblico alle recensioni.
Cos’è la reputazione sociale online.
La reputazione online è il giudizio che un’azienda, ma anche una persona, un prodotto o un servizio, possiede su internet e sulle varie piattaforme digitali. In parole povere, riguarda l’opinione che gli utenti si fanno tramite le informazioni e i dati che reperiscono su internet.
Attenzione! Perché non va confusa con l’immagine del brand, elemento che identifica ciò che un’azienda vuole trasmettere. La reputazione sociale, infatti, si concentra maggiormente su come si viene percepiti dagli utenti in rete.
Chi gestisce un business, quindi, deve porvi grande cura, perché non può mai avere un pieno controllo su tale reputazione, che dipende da due fattore principali:
- Le informazioni che la stessa azienda inserisci sui propri canali digitali;
- Le opinioni che altri utenti condividono in rete (recensioni, commenti e simili).
Ma perché è così importante? In primo luogo, proprio per colmare la distanza col pubblico e farsi trovare e apprezzare dai clienti e quindi essere scelti rispetto alla concorrenza. E già questo dovrebbe essere sufficiente a convincere un’azienda a non trascurare le strategie che permettono di migliorare la reputazione sociale digitale.
Ma non è tutto qui. Una reputazione positiva consente anche di:
- Attrarre nuovi clienti online, ma non solo;
- I nuovi cliente non possono che far crescere i profitti;
- Migliorare la visibilità sui motori di ricerca;
- Aumentare la fidelizzazione di chi già è stato cliente.
Quest’ultimo, in particolare, è un punto che si rivelerà fondamentale e che, quindi, merita di essere approfondito. In generale, raccogliere le recensioni e i feedback dei clienti soddisfatti, permette di mostrare che la loro opinione conta, facendoli sentire importanti – cosa che di fatto sono – e aumentando il loro grado di fidelizzazione.
L’importanza delle recensioni.
Tenendo ben a mente tutto il discorso appena affrontato, ti sarà già chiaro quanto le recensioni online abbiano un ruolo fondamentale nella costruzione di una reputazione positiva. Sono infatti giudizi che sostengono le aziende nel mostrare la loro qualità, aumentare le vendite e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
Recenti ricerche, in particolare, hanno evidenziato che, statisticamente, le recensioni sono in grado di influenzare il 90% dei lead e sono più efficaci di una buona presentazione di vendita. Gli utenti online, infatti, si fidano delle recensioni al pari di un consiglio personale di un amico. Sono quindi importanti perché – è ormai innegabile –, portano al successo attraverso un aumento degli introiti, dei tassi di conversione e dei visitatori sui canali online.
Recensioni sì, ma quante?
Non è facile quantificare il numero di buone recensioni necessarie perché siano efficaci e, quindi, portino risultati positivi. Mediamente, per poter essere competitiva, un’azienda necessita di almeno 20 recensioni positive. Solitamente, però, le attività che hanno il miglior posizionamento su Google, per un determinato settore, ne posseggono molte di più.
Inoltre, occorre anche concentrarsi sull’ottenere sempre nuove recensioni. Un’attività di richiesta e aggiornamento è fondamentale, perché più del 73% dei clienti considera quelle vecchie di tre mesi poco rilevanti.
Ma cosa succede se la tua azienda non ha ancora recensioni? Si tratta di un fattore che può determinare bassi numeri, relativamente a vendite e a contatti. Infatti, circa il 59% dei clienti potenziali vuole consultare almeno 3-7 recensioni prima di affidarsi ad una nuova realtà che non conosce.
Questo significa che se il tuo business non possiede ancora recensioni – oppure ne ha poche o, ancora peggio, sono mediamente negative – rischia di essere escluso dal mercato degli utenti che cercano sui motori di ricerca un prodotto o servizio.
Come migliorare la reputazione sociale.
Essere sempre coerenti.
Il primo passo per ottenere i migliori risultati in termini di reputazione sociale è essere sempre coerenti e mantenere le promesse con il proprio pubblico. Come avviene per qualsiasi tipo di relazione, infatti, rispettare la parola data ed essere onesti – in ogni tipo di comunicazione e su ogni canale – con i clienti è fondamentale per dar vita a una reputazione online di valore.
Se, ad esempio, hai offerto uno sconto a un cliente per scusarti a causa di disservizio o se hai promesso di risolvere una problematica che un utente ha posto sui social, portare a termine tali attività è necessario per mantenere elevata la propria reputazione.
Considera inoltre che, al giorno d’oggi, la stragrande maggioranza delle interazioni online sono pubbliche. Occorre quindi tenere sempre a mente che chiunque può seguire l’andamento della discussione con la persona che ha riscontrato una problematica. Questo significa che, nonostante il team di marketing di un’azienda possa investire ingenti somme per pubblicizzare il proprio marchio, se non si ha un buon rapporto con i clienti non c’è strategia promozionale che possa salvare la reputazione online.
I feedback degli utenti sono una grande opportunità per apportare cambiamenti e miglioramenti all’attività, perfezionandone anche l’organizzazione. I clienti esperti notano questi dettagli e sono quegli aspetti che li faranno tornare ad acquistare.
La reputazione dei competitor.
Una buona norma, è quella di tenere sempre un occhio puntato verso la concorrenza. Vale per strategie, comunicazioni e offerte, come per la reputazione sociale. Infatti, la tua reputazione sociale online ha più o meno valore anche in relazione a quella della concorrenza.
Oltre al numero e al giudizio medio delle recensioni, è necessario studiare come i competitor si procurano le recensioni, come rispondono e quale tipo di assistenza assicurano a loro clienti. E questo vale per ogni piattaforma che ospita commenti e giudizi: ogni canale, quindi, rappresenta una possibilità di imparare e di migliorare la tua strategia di gestione della reputazione online.
Tutte queste informazioni sono fondamentali per aiutare la tua azienda a migliorare la sua reputazione online. Un grande vantaggio del monitorare i competitor, inoltre, è quello di poter evitare di imbattersi in errori o, al contrario, prendere spunto da strategie vincenti.
La spinta data da testimonial e influencer.
Ci sono alcune strategie che possono aiutarti a migliorare la reputazione online. Una di queste – forse la più potente in questi anni – è la collaborazione con influencer/testiomonial che godono di un’ottima considerazione e di fiducia online.
L’influencer marketing è un trend determinante online. Le grandi aziende e i marchi più noti, infatti, generano un ottimo ROI (Return On Investment) grazie alle partnership con personaggi molto conosciuti. Gli utenti amano ascoltare i consigli e le esperienze di acquisto di persone che seguono e di cui si fidano!
Per le aziende, questo tipo di collaborazione ha dei risvolti positivi sulla reputazione online principalmente in due modi:
- Aumenta la conoscenza della tua azienda, grazie alla risonanza che il testimonial genera e perché il tuo brand sarà associato al nome noto;
- Ne accresce la credibilità, grazie alla fiducia che gli utenti ripongono nel personaggio famoso e nei suoi consigli.
Naturalmente, occorre anche trovare il testimonial giusto! Oltre ad avere un’ottima reputazione online, infatti, deve essere coerente con la filosofia e la politica della tua azienda. Infine, deve essere credibile nell’utilizzare i tuoi prodotti, usufruire i tuoi servizi ed essere adeguato al target di pubblico con cui vuoi comunicare.
Fidelizzare i clienti.
Una pratica molto importante, parlando di reputazione online, è la fidelizzazione dei clienti.
L’obiettivo principale, in questo senso, è garantire che il cliente effettui acquisti ripetuti, che sia soddisfatto dei servizi ricevuti e che non passi alla concorrenza. Per ottenere questo risultato occorre garantire alle persone un’ottima esperienza di acquisto e bisogna assicurare sempre un valore elevato dei prodotti e dei servizi.
Tre vantaggi del concentrarsi sulla fidelizzazione dei clienti:
- Ti permetterà di ottenere un valore medio dell’ordine più elevato. Alcuni studi hanno dimostrato che più a lungo un cliente ha una “relazione” con un venditore online, più spenderà in un certo lasso di tempo;
- Ti farà accrescere i profitti. I clienti fidelizzati sono disposti anche a provare nuovi prodotti dell’azienda di cui si fidano. Maggiore soddisfazione vuol dire, quindi, anche più profitti su ogni linea di prodotto o di servizio;
- Reputazione sociale migliore. I clienti soddisfatti e che ripongono la loro fiducia in un’azienda, saranno più predisposti a lasciare recensioni e commenti positivi ed entusiasti!
Migliorare la propria reputazione digitale, è ormai assodato, è fondamentale. Ma non temere! Non dovrai farlo necessariamente da solo. Noi di Naytes agenzia di comunicazione e marketing curiamo con grande attenzione la nostra reputazione e ci prodighiamo con altrettanta energia a migliorare quella dei nostri clienti, con strategie e tecniche estremamente efficaci.
Quindi, se vuoi sapere a che livello è la tua reputazione digitale e come puoi renderla più solida, contattaci! Siamo a tua disposizione.
Nel mondo del marketing, il tono di voce del brand è un aspetto essenziale per creare un’identità di marca forte e ben definita, per distinguersi dalla concorrenza e per costruire una forte relazione con i propri clienti. Il tone of voice, infatti, rappresenta un elemento chiave per comunicare un’immagine di brand unica e riconoscibile. Si può a tutti gli effetti identificare come parte fondamentale della personalità e dello stile di comunicazione di un’azienda. Immagina il tuo business come una persona: il tono di voce è il modo in cui si esprime, nel momento in cui parla direttamente o meno al proprio pubblico.
Il tone of voice è un fattore fondamentale per il marketing aziendale e caratteristica determinante nel modo di fare comunicazione, perché ne caratterizza e influenza ogni aspetto. Data l’importanza del tone of voice per la tua azienda, andiamo ad esplorare come definirlo, come utilizzarlo per il marketing e cercheremo di fornire alcuni esempi di successo di brand, che hanno saputo creare un tono di voce distintivo.
Come definire il tone of voice.
Per definire il tone of voice della tua azienda, è necessario prendere in considerazione in primo luogo la personalità e i valori della tua azienda, nonché il tuo target di riferimento. È, infatti, fondamentale che si individuino le caratteristiche che distinguono il tuo brand dai competitor e che desideri trasmettere al mondo. Inoltre, sarà molto importante analizzare il tuo pubblico di riferimento, o quello a cui vuoi parlare, per comprendere come comunicare in modo efficace con loro. Infine, dovrai definire lo stile di comunicazione che vorrai utilizzare in tutte le tue attività di marketing.
In questa fase di analisi interna, è necessario chiedersi qual è il posizionamento che si vuole raggiungere sul mercato, ma anche e soprattutto come si vuole essere percepiti dal pubblico e quali i valori che si vuole trasmettere. Molto utile, dunque, è stilare una lista di parole chiave e frasi che pensi identifichino perfettamente la tua azienda. In ogni caso, un periodo di test su un campione ridotto di clienti affezionati e/o potenziali tali, per valutare l’efficacia della comunicazione e apportare eventuali modifiche.
Quali fattori considerare?
Per trovare il giusto tono di voce per la tua azienda, ci sono alcuni fattori che dovresti considerare attentamente, quali:
- Brand Identity. Il tone of voce deve essere coerente con l’identità della tua marca. Se il tuo brand è giovane e fresco, dovrebbe essere informale e amichevole. Se invece è serio e professionale, userai un tono più formale e rispettoso;
- Pubblico di riferimento. Le tue comunicazioni dovranno essere adatte al pubblico di riferimento. Se il tuo target è costituito da adolescenti, ad esempio, il tono di voce dovrà essere più informale e divertente; mentre se è costituito da professionisti, sarà più tecnico e formale;
- Contesto. Il tono di voce dovrà sempre essere adatto al contesto in cui viene utilizzato. Ad esempio, un post su Instagram potrebbe richiedere un tono più colloquiale rispetto ad una newsletter inviata ad un elenco di clienti;
- Obiettivi. Gli obiettivi che vuoi raggiungere saranno sempre una guida e un fattore da considerare, nelle tue comunicazioni. Se l’obiettivo è quello di promuovere un prodotto o servizio, il tono di voce sarà, ad esempio, più persuasivo e incentrato sui vantaggi del prodotto o servizio offerto;
- Competitor. In ogni attività che compi, buona norma è sempre quella di differenziarsi e distinguersi dagli altri player sul mercato. In questo modo sarà per te più semplice attirare l’attenzione dei clienti;
- Linguaggio. Il tone of voice dovrà essere adatto al linguaggio utilizzato dalla tua azienda: se la tua azienda utilizza un linguaggio tecnico, il tono di voce dovrebbe essere altrettanto tecnico e specializzato.
Considerare attentamente questi fattori ti aiuterà a trovare il tono di voce giusto per la tua azienda e a comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.
Come utilizzare il tone of voice.
Una volta identificato un tono di voce che rappresenta a dovere la tua azienda, è importante che venga utilizzato in modo coerente in tutti i canali di marketing dell’azienda, dalla pubblicità ai social media. L’obiettivo è creare un’immagine di marca coesa e riconoscibile, che contribuisca a rafforzare la relazione con il pubblico e ad aumentare la fiducia dei clienti. Inoltre, è importante adattare la voce di marca alle esigenze specifiche di ogni canale di marketing, mantenendo comunque coerenza con il tono generale.
I vantaggi.
Curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre diversi vantaggi:
- Coerenza. Utilizzare la stessa linea di comunicazione in tutti i canali aziendali, online e offline, ti aiuterà a mantenere un’immagine coordinata e riconoscibile;
- Memorabilità. Un tone of voice distintivo e memorabile ti permetterà di creare un’identità del marchio forte e distinguibile dai concorrenti;
- Coinvolgimento. Un tono di voce ben curato può suscitare emozioni e coinvolgere il pubblico di riferimento, aiutando a creare una relazione più forte e duratura con i clienti;
- Posizionamento. Tra le tante variabili che concorrono a posizionare l’azienda in modo preciso nel mercato, il tono di voce aiuterà il tuo brand a distinguendosi per valori, tono, personalità e stile;
- Chiarezza. Una comunicazione chiara, coerente e ben definita farà la differenza nel dialogare in modo efficace con il pubblico di riferimento, riducendo la possibilità di fraintendimenti o di ambiguità;
- Fidelizzazione. Un tone of voice riconoscibile e distintivo contribuisce in modo importante nella fidelizzazione dei clienti, perché permette di creare una relazione di fiducia e di affinità tra marchio e pubblico.
In sintesi, curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre numerosi vantaggi per l’immagine e la reputazione della tua azienda, nonché per la relazione con i clienti e il posizionamento nel mercato di riferimento.
Come evitare gli errori nella creazione del tone of voice.
Per evitare errori nella creazione del tone of voice, è importante definire una personalità e uno stile di comunicazione coerenti con i valori dell’azienda e il pubblico di riferimento. Inoltre, è importante evitare di utilizzare toni offensivi o discriminanti, poiché ciò potrebbe danneggiare l’immagine dell’azienda. Infine, è importante testare la voce di marca su un campione di pubblico e raccogliere feedback per apportare eventuali modifiche.
Esempi di tone of voice di successo.
Ci sono molti esempi di aziende che hanno creato un tone of voice distintivo e di successo. Ad esempio, la marca di cosmetici Lush utilizza un tono fresco e frizzante, che comunica i suoi valori di sostenibilità e di produzione di prodotti freschi. Airbnb, d’altra parte, ne utilizza uno più personale e vicino al cliente, che riflette la sua mission di connettere le persone attraverso esperienze di viaggio autentiche. Infine, la marca di moda Dollar Shave Club si identifica per comunicazioni scherzose e irriverenti, che si rivolgono ad un pubblico maschile e sfida gli stereotipi tradizionali della cura personale. Vediamo altri esempi significativi:
Altri esempi.
- Apple. Il tono è minimalista, elegante e tecnologico. Il linguaggio utilizzato è chiaro e diretto, con un’attenzione particolare ai dettagli. L’obiettivo è quello di comunicare l’innovazione e la semplicità dell’utilizzo dei loro prodotti;
- Coca-Cola. Il tone of voice di Coca-Cola è allegro, amichevole e ottimista. Utilizza un linguaggio semplice, diretto e accessibile, con l’obiettivo di diffondere una sensazione di felicità e leggerezza tra i suoi consumatori;
- Nike. Nelle sue comunicazioni vuole trasmettere energia, ispirazione e motivazione personale al suo pubblico. Il linguaggio utilizzato è diretto, con un’attenzione particolare alle emozioni e ai valori che il marchio rappresenta. L’obiettivo di Nike è quello di motivare i consumatori a raggiungere i propri obiettivi sportivi e personali.
- Dove. Si colloca in una fascia molto differente dalle precedenti: il tono di Dove è rassicurante, autentico e inclusivo. Utilizza un linguaggio semplice, accessibile e sensibile, con l’obiettivo di diffondere un messaggio di bellezza naturale e di accettazione di se stessi.
- Old Spice. La comunicazione di marca di Old Spice è sarcastica, ironica e divertente. Utilizza un linguaggio giocoso e irriverente, con l’obiettivo di distinguersi dai concorrenti e di conquistare un pubblico giovane e maschile.
Questi sono solo alcuni esempi di tone of voice di aziende famose, ma ogni azienda ha il proprio stile unico e distintivo. Scegliere il tono di voce giusto per la tua azienda può richiedere tempo e sforzo, ma è fondamentale per comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.
Come misurare l’efficacia del tone of voice.
Per misurare l’efficacia del tone of voice, è possibile utilizzare una serie di metriche, tra cui la fedeltà dei clienti, la reputazione online e le vendite. Ad esempio, il grado di coinvolgimento dei clienti sui social media può essere un indicatore molto caratterizzante del livello di consolidamento della relazione di fiducia con il pubblico. Inoltre, è possibile raccogliere feedback da parte dei clienti attraverso sondaggi o focus group per valutarne l’efficacia.
L’importanza del tone of voice nella comunicazione di marca non dovrebbe essere sottovalutata. Una voce di marca distintiva e coerente può aiutare le aziende a distinguersi dalla concorrenza e a costruire una relazione di fiducia con il pubblico. Tuttavia, per creare una voce di marca efficace, è importante comprendere la personalità e i valori dell’azienda, nonché il pubblico di riferimento, e utilizzare il tone of voice in modo coerente in tutti i canali di marketing. Con la giusta strategia, può diventare un potente strumento per il successo dell’azienda!
Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti ad identificare il proprio corretto tone of voice. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda al miglior tone di voce per comunicare con clienti e potenziali tali. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!
Al giorno d’oggi, per ogni azienda, avere una presenza forte e ben riconoscibile sul web è fondamentale. La comunicazione digitale e il modo di porsi nei confronti dei clienti e potenziali tali sono aspetti importantissimi per ogni brand. Uno dei primi passi per affermarsi online, è quello di realizzare un sito web di alta qualità, che sappia esprimere l’identità e i valori del brand, ma che sappia anche presentare i prodotti e servizi offerti, al target di pubblico corretto. Il sito aziendale è la vetrina digitale dell’attività, a tutti gli effetti analoga alle più tradizionali vetrine su strada nel mondo “reale”. Tra le primissime decisioni da prendere per creare un sito web da zero riguardano il dominio e l’hosting.
Ma cosa sono esattamente? Quali sono i concetti che stanno alle spalle di dominio e hosting? E quali sono le differenze tra i due? In questo articolo, spiegheremo in dettaglio che cosa sono il dominio e l’hosting, come funzionano e come gestirli.
Cos’è un dominio e come funziona?
Un dominio è un nome univoco che identifica un sito web su internet. Il dominio consente agli utenti di accedere al sito utilizzando un nome facile da ricordare, invece di dover utilizzare un complesso indirizzo IP numerico, molto difficile da poter memorizzare, soprattutto perché, mediamente, navighiamo decine di siti differenti ogni giorno.
Il dominio è composto da due parti principali: il nome di dominio e l’estensione di dominio. Ad esempio, in “naytes.it”, “naytes” è il nome e “.it” è l’estensione. Quando si digita un nome di dominio nel browser (come Chrome, Safari, Mozilla ecc…), il computer utilizza il sistema dei DNS (nomi di dominio, appunto) per tradurre il nome nell’indirizzo IP numerico del server web corrispondente, che viene quindi utilizzato per recuperare, in questo caso, naytes.it, dal server in cui è allocato.
Registrazione del dominio.
La registrazione del dominio è il processo mediante il quale si acquisisce il diritto esclusivo di utilizzare un nome sul web. Il primo passo è, ovviamente, scegliere un nome che sia disponibile, ossia che non sia già utilizzato da terzi. Successivamente, sarà la volta dell’identificazione dell’estensione desiderata. E, per chiudere, la presentazione di tutte le necessarie informazioni di registrazione, come avviene per ogni acquisto online.
I prezzi per la registrazione di un dominio possono variare a seconda dell’estensione, della durata della registrazione e del provider scelto. In generale, i prezzi annuali per la registrazione di dominio vanno da pochi euro per le estensioni più comuni come .com, .org e .net, a qualche centinaio di euro per altre più specifiche come .luxury, .vip o .estate.
Il servizio di hosting.
L’hosting è il servizio che consente di pubblicare un sito web su internet, rendendolo accessibile ai visitatori. L’hosting prevede l’utilizzo di server web (= computer ad alte prestazioni che ospitano i file del sito web e li rendono disponibili al pubblico attraverso una connessione internet ad alta velocità). Gli utenti possono scegliere tra diversi tipi di hosting, tra le soluzioni più comuni troviamo l’hosting “condiviso”, “dedicato”, “VPS” (Virtual Private Server) e “cloud”.
Tipi di hosting: condiviso, dedicato, VPS, cloud.
Esistono quindi diversi tipi di hosting tra cui scegliere, ciascuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. Di seguito sono riportati i quattro tipi di hosting più comuni:
- Hosting condiviso. Questo tipo di hosting prevede che un sito web condivida lo stesso server con altri siti. Ciò significa che le risorse del server, come la CPU, la RAM e la larghezza di banda, vengono divise tra tutti gli “ospitati” sul server. L’hosting condiviso è generalmente la tipologia più economica, ma potrebbe non essere la scelta migliore per i siti web ad alto traffico o che richiedono prestazioni elevate;
- Hosting dedicato. In questo caso un intero server viene assegnato a un singolo sito web. Ciò significa che tutte le risorse hardware del server di cui nel punto 1., sono a disposizione esclusiva di quel determinato sito. L’hosting dedicato può offrire prestazioni elevate, maggiore sicurezza e maggiore controllo, ma è anche più costoso rispetto ad altre opzioni;
- Virtual Private Server. Il VPS è un tipo di hosting che simula un server dedicato all’interno di un server condiviso. In pratica, il VPS suddivide il server in diverse parti, ognuna delle quali funge da server virtuale autonomo. Ogni VPS ha le proprie risorse hardware e l’utente ha controllo completo sul proprio ambiente. Una buona scelta per siti ad alto traffico che richiedono più risorse rispetto all’hosting condiviso, ma non richiedono un server dedicato;
- Hosting cloud. Utilizza una rete di server connessi tra loro per ospitare i siti web. Ciò significa che ogni singolo sito viene ospitato su più server contemporaneamente. Questa soluzione offre maggiore flessibilità, scalabilità e disponibilità rispetto ad altre forme di hosting. È una buona scelta per i siti con picchi di traffico imprevedibili o che richiedono alta disponibilità e scalabilità.
Come scegliere il provider adatto alle tue esigenze.
La scelta del provider di hosting dipende dalle specifiche necessità tue e del tuo sito aziendale. Ma quali sono i fattori più importanti da considerare nella scelta? Vediamoli insieme:
- Tipo di hosting. Determinare quale tipo di hosting è necessario (vedi paragrafo precedente) in base alle esigenze del sito web e alla quantità di traffico prevista;
- Affidabilità. Verificare che il provider offra un uptime garantito del 99,9% e che disponga di un supporto tecnico affidabile per affrontare eventuali problemi;
- Prestazioni. Assicurarsi che il provider di hosting offra prestazioni veloci e affidabili, utilizzando server ad alta velocità e connessioni internet veloci;
- Sicurezza. Verificare che l’hosting offra misure di sicurezza per proteggere il sito da attacchi informatici, hacker e virus;
- Scalabilità. Verificare che offra anche la possibilità di aggiornare il piano di hosting a seconda delle mutevoli esigenze nel tempo;
- Prezzo. Confrontare sempre i prezzi tra le diverse soluzioni, soppesandone il rapporto qualità-prezzo.
Conclusione.
Come sarà ormai evidente, dominio e hosting sono due cose completamente diverse, certamente legate tra loro (ed è per questo che spesso vengono confuse), ma molto differenti. In sintesi, il dominio è l’indirizzo web del sito, mentre l’hosting si riferisce alla locazione su un server. Senza un dominio, il sito non sarebbe accessibile su internet, mentre senza l’hosting non avrebbe un luogo in cui risiedere e non sarebbe disponibile.
Per la gestione dell’hosting e del dominio per il loro sito web, molte aziende si affidano a professionisti del settore. Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, da anni si occupa della realizzazione di siti web e della loro gestione, dall’acquisto del dominio, allocato su server di proprietà, alla consegna del sito pronto per la messa online, effettuando poi, nel corso degli anni, la necessaria manutenzione e tutti gli aggiornamenti necessari a garantirne il corretto funzionamento e performance eccellenti. Contattaci e richiedi subito una consulenza gratuita per la realizzazione o la manutenzione del tuo sito web aziendale!
Il mondo del marketing digitale si evolve costantemente e ad una velocità sempre maggiore, offrendo periodicamente nuove opportunità per raggiungere i propri obiettivi di business. Tra le molte strategie a disposizione delle aziende che intendono consolidare la propria presenza online, troviamo sicuramente il retargeting e il remarketing.
Si tratta di due tecniche di marketing – sempre più popolari negli ultimi anni – progettate per raggiungere gli utenti che hanno già interagito con una determinata azienda o i suoi canali digitali. In questo modo è possibile offrire loro prodotti o servizi personalizzati in base ai loro interessi e preferenze. Queste tecniche si basano sull’utilizzo di cookie e particolari pixel per monitorare i comportamenti degli utenti e mostrare loro annunci mirati in base ai loro interessi.
Il retargeting e il remarketing sono potenti strumenti pubblicitari che possono aiutare la tua attività a raggiungere gli obiettivi di marketing, aumentare la visibilità del tuo brand e migliorare il tasso di conversione degli utenti raggiunti. In questo articolo esploreremo in dettaglio il retargeting e il remarketing, compresi i loro vantaggi e come utilizzarli efficacemente per il successo del tuo business.
Tuttavia, per sfruttare appieno queste tecniche di marketing, è importante seguire alcune linee guida che ne garantiscano l’efficacia. In questo articolo, esploreremo i dettagli del retargeting e del remarketing, compresi i loro vantaggi e come utilizzarli efficacemente. Partiamo dall’inizio.
Cos’è il retargeting?
Il retargeting è una tecnica di marketing che mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con il tuo sito web o le tue pagine social aziendali. Questa tecnica utilizza cookie e tecnologie di tracciamento per individuare gli utenti che hanno visitato i tuoi canali online, ma che non hanno effettuato un’azione specifica. Di fatto, stiamo parlando di tutti coloro che hanno dimostrato un interesse per la tua azienda e i tuoi prodotti o servizi, ma che non hanno interagito con te e, quindi, non sono ancora diventati tuoi clienti.
Grazie al retargeting, le aziende possono mostrare annunci personalizzati a questi utenti, negli spazi dedicati presenti su altri siti web e piattaforme. L’obiettivo è quello di richiamare la loro attenzione e invogliarli a completare l’azione desiderata, sfruttando il ricordo che hanno del tuo brand. L’importanza di una brand identity efficace e di successo, in questo senso, è fondamentale per essere immediatamente riconoscibili.
Cos’è il remarketing?
Il remarketing, come il retargeting, è una tecnica di marketing che mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con la tua azienda. Tuttavia, a differenza del retargeting, che si concentra sugli utenti che hanno visitato uno dei canali online del tuo brand, il remarketing mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con te in altri modi, come ad esempio tramite un’email o una conversazione su una chat online.
Il remarketing, infatti, si basa sull’analisi dei dati raccolti per ogni diverso utente e la creazione di liste di segmentazione basate sugli interessi e i comportamenti degli utenti. Grazie a queste statistiche è possibile creare annunci personalizzati, basati sui loro interessi e comportamenti precedenti. Ad esempio, se un utente ha scaricato un eBook gratuito sulla nutrizione, potrebbe ricevere annunci personalizzati su prodotti correlati, come integratori alimentari o ricette sane.
Retargeting e remarketing: qual è la differenza?
Se le hai già incontrato sulla tua strada verso il successo digitale, avrai già capito la differenza tra queste due strategie; in caso contrario, vale la pena tornare sull’argomento, poiché differiscono per un solo dettaglio, ma fondamentale.
Il retargeting e il remarketing, infatti, sono spesso utilizzati come sinonimi, ma in realtà esistono alcune differenze tra queste due tecniche pubblicitarie. Il remarketing si concentra sulla ri-acquisizione di clienti che hanno già acquistato o ottenuto un prodotto o un servizio, anche gratuito. Il retargeting, invece, si concentra sulla conversione di utenti che hanno mostrato interesse in un prodotto o servizio, ma non hanno ancora effettuato un acquisto.
In altre parole, il remarketing mira a mantenere i clienti esistenti, mentre il retargeting mira a convertire i potenziali clienti in clienti effettivi.
Come utilizzare il retargeting per migliorare le conversioni.
Per utilizzare il retargeting al meglio e migliorare le conversioni, è importante seguire alcune best practice. Innanzitutto, è necessario segmentare il pubblico in base ai loro interessi e comportamenti online. In questo modo, gli annunci possono essere personalizzati e mirati a un pubblico specifico. Inoltre, è importante utilizzare una strategia di retargeting coerente e omogenea rispetto al tuo messaggio di marketing generale. Infine, è importante testare e ottimizzare continuamente la tua strategia di retargeting, per assicurarti di ottenere il massimo rendimento da questa fondamentale strategia.
Strumenti per il retargeting: Facebook e Google AdWords.
Ci sono molte piattaforme che offrono strumenti per il retargeting, ma due delle più popolari sono – ovviamente – Facebook e Google Ads. Facebook offre la funzionalità di retargeting tramite la sua piattaforma di annunci, che consente di mostrare comunicazioni personalizzati ai visitatori che hanno già mostrato interesse per un prodotto o un servizio. Google Ads, inoltre, offre la possibilità di utilizzare il retargeting tramite la sua rete di annunci display, che permette di mostrare annunci a un pubblico specifico in base alle loro attività online.
Vantaggi del retargeting per la tua attività.
Studiare una strategia di retargeting adeguata e ben strutturata permetterà alla tua azienda di beneficiare di molti vantaggi, tra cui:
- Aumentare la visibilità del tuo brand. Il retargeting ti permetterà di consolidare il posizionamento della tua azienda nella mente degli utenti, aumentando e migliorando la presenza del tuo brand online;
- Migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie. Gli utenti che hanno già mostrato interesse per il tuo sito web saranno più propensi a convertire rispetto ai nuovi utenti. Il retargeting ti permetterà di raggiungere questi utenti con annunci mirati, aumentando le possibilità di conversione;
- Ridurre la perdita di traffico. Questa tecnica ti permetterà infine di recuperare alcuni dei visitatori che hanno lasciato il tuo sito web senza convertire.
- Ridurre i costi. Le campagne di retargeting – ma anche quelle di remarketing – permettono di mostrare gli annunci solo ai visitatori che hanno mostrato interesse per i prodotti o i servizi offerti dalla tua attività, riducendo i costi delle campagne pubblicitarie.
Perché studiare una strategia di remarketing.
Anche il remarketing, se strutturato a regola d’arte e con annunci efficaci, offre notevoli vantaggi per la tua azienda:
- Aumentare la rilevanza degli annunci. Il remarketing ti permette di mostrare annunci mirati agli utenti che hanno già mostrato interesse per la tua azienda. In questo è possibile migliorarne l’efficacia e ottimizzarne il costo per comunicazione, perché diretta ad utenti perfettamente targettizzati;
- Migliorare il tasso di conversione. Anche il remarketing, come il retargeting, ti permetterà di aumentare il tasso di conversione, poiché gli utenti che hanno già interagito con la tua attività sono sicuramente più propensi a convertire, rispetto ai nuovi utenti che non sono mai entrati in contatto con la tua realtà. Il remarketing ti permette di raggiungere questi utenti con annunci specifici, aumentando le possibilità di influenzare le loro decisioni di acquisto;
- Maggiore flessibilità delle campagne. Avrai la possibilità di raggiungere gli utenti attraverso diverse piattaforme, come email o annunci display, offrendo una maggiore flessibilità nella pianificazione delle campagne di marketing.
Come raggiungere i migliori risultati.
Queste strumenti di marketing sono estremamente efficaci. Ma, come spesso accade, per ottimizzarne la forza e l’effetto, è necessario seguire alcune linee guida ben precise:
- Definire chiaramente il pubblico di destinazione. Identificare i segmenti target che vuoi raggiungere con il retargeting o il remarketing è il primo fondamentale passo, solo in questo modo potrai realizzare annunci personalizzati, per ogni frangia di pubblico identificata;
- Creare annunci accattivanti. È innegabile che per ottenere dei risultati apprezzabili, è importantissimo realizzare delle comunicazioni creative ed accattivanti, con l’obiettivo di attirare e catturare l’attenzione degli utenti;
- Scegliere piattaforme appropriate. Anche la scelta dei canali su cui veicolare i tuoi annunci determinerà il successo delle tue campagne: valuta con attenzione e determina in anticipo quali sono i canali più adatti per il tuo target di pubblico e per i tuoi obiettivi di marketing;
- Testare e ottimizzare continuamente. Regola aurea che vale per ogni strategia di marketing, non fermarti ai risultati raggiunti, ma punta sempre ad obiettivi più alti! Testare e ottimizzare continuamente le campagne di retargeting e remarketing ti permetterà di raggiunge i migliori risultati.
Conclusione.
Il retargeting e il remarketing sono potenti tecniche di pubblicità online che possono realmente aumentare la visibilità e le conversioni del tuo sito web. Come avrai già intuito, però, per renderle realmente efficaci, sono necessarie una gran quantità di competenze specifiche, trasversali e complementari. Per questo motivo – e per ottimizzare lo sforzo per realizzare campagne di successo – il nostro consiglio è quello di affidarti ad un’agenzia di marketing e comunicazione esperta! Noi di Naytes di Reggio Emilia mettiamo a tua disposizione un team composto da tecnici informatici, social media manager, grafici, copywriter, esperti di adv e tanti altri ancora, per aiutarti a raggiungere tutti i tuoi obiettivi!