Come comunicare con i propri clienti tramite l’email marketing

Il mondo del web e i sistemi digitali permettono ad aziende e liberi professionisti di comunicare con i propri clienti in moltissimi modi differenti. Qualcuno sfrutta le funzionalità offerte dal proprio sito internet, molti si affidano ai canali social, altri ancora alle sponsorizzate e agli strumenti offerti da Google… Oggi parliamo invece dell’email marketing, di come strutturarlo e sfruttarlo al meglio. Se non hai mai sfruttato questa strategia, leggi questo articolo con attenzione, perché l’email marketing ti potrebbe portare a grandi soddisfazioni.

In ogni settore, comunicare con il proprio pubblico target è ormai imprescindibile, con due diversi obiettivi. Da una parte nel tentativo ingaggiare sempre nuovi potenziali acquirenti; dall’altra, quella di cui oggi ci occuperemo, punta a mantenere aperto e attivo il canale di comunicazione con chi già è entrato in contatto con la propria realtà. Una delle best practice del marketing moderno, infatti, è quella di fidelizzare il cliente, ossia di creare con lui un legame di fiducia duraturo nel tempo. Il fine a cui dovrai tendere è quello di “tenerlo legato” al tuo brand, affinché continui a fruire dei servizi che proponi e a comprare i prodotti che offri.

In questo senso, l’email marketing è una delle strategie di comunicazione più dirette in assoluto, perché raggiunge la casella di posta elettronica dell’utente, senza filtro alcuno. Procedendo nella lettura scoprirai tutti i segreti di questo metodo e come un’agenzia specializzata in comunicazione e marketing come Naytes possa aiutarti a sfruttarne tutte le potenzialità.

Cos’è l’email marketing?

È primariamente una tecnica di comunicazione diretta, che sfrutta i messaggi di posta elettronica per mantenere vivo il rapporto con un utente e ottenere vantaggi in termini di conversioni, se non addirittura di vendite. Si basa sull’invio massivo di email – spesso tramite un software automatizzato – ad un database di nominativi che, in un modo o nell’altro, sono entrati in contatto con la tua azienda. Ed è proprio questo, come ti spiegheremo di seguito, la forza di questa strategia di web marketing.

L’email marketing è un’attività che può essere sfruttata in molti modi differenti. Nasce però con fini promozionali, come mezzo per pubblicizzare i propri prodotti e servizi. Oggi, come anticipato, è utilizzata anche per fidelizzare e riattivare clienti.

Affinché l’email marketing porti i risultati sperati è ovviamente necessario possedere una database clienti ben popolato ed aggiornato. Per ogni contatto registrato, infatti, è come minimo necessario che tu ne conosca il nome&cognome e l’email. Un plus, in questo senso, sarebbe anche averne annotato i comportamenti e lo storico degli acquisti.

Le principali tipologie di email marketing.

Come già anticipato, rispetto alla sua nascita, l’email marketing ha subito notevoli evoluzioni. Oggigiorno esistono diverse soluzioni e tecniche, utili a raggiungere obiettivi differenti e a soddisfare esigenze specifiche.

Ecco le principali tipologie di email marketing:

  • Direct Email Marketing (DEM): mail pubblicitarie dai contenuti personalizzati che vengono inviate al fine di promuovere prodotti e/o servizi;
  • Email marketing automation: è un sistema di invio automatizzato di mail, sulla base di programmi e meccanismi specifici. Nella maggioranza dei casi, l’invio di un nuovo contenuto è legato ad una determinata azione compiuta dal singolo utente. È il classico invio di una mail di benvenuto ad un nuovo utente registrato sul sito aziendale o di ringraziamento dopo un acquisto online;
  • Newsletter: usata soprattutto per informare o per fare lead nurturing, ossia per “nutrire” il contatto con aggiornamenti e novità interessanti. Se la DEM punta alla vendita, la newsletter ne è la versione utile-informativa.

Email marketing

Come fare email marketing?

Avvertenze, prima di iniziare.

Quando si decide di fare email marketing è fondamentale programmare con attenzione tutta la strategia e i vari touch point in cui effettuare l’invio al determinato contatto. Quando si programma questa attività, infatti, è fondamentale tener presente che l’utente medio è più o meno raggiunto da una gran quantità di informazioni veicolate tramite mail, molte delle quali non verranno neanche aperte. Pertanto è fondamentale studiare nel dettaglio ciò che un utente può percepire come importante, affinché decida di leggere il tuo contenuto, tra tra i tanti ricevuti.

Il grande rischio dell’email marketing è quello di essere percepiti come “spam”. Per questo la programmazione e lo studio dei contenuti è fondamentale! Le persone non vogliono essere disturbate, soprattutto in un “luogo personale”, come la casella mail. Il rischio che l’utente chieda di essere cancellato dal database, infatti, è sempre dietro l’angolo.

Popolare il database clienti.

Necessario affinché una strategia di email marketing funzioni e ti porti i risultati che desideri, è possedere e mantenere aggiornato il tuo database clienti. In questo senso, dunque, parallelamente all’email marketing, è molto importante strutturare un’attività di lead generation, che comprenda l’utilizzo di un lead magnet.

La lead generation, infatti, altro non è che l’insieme di tutte le tecniche di marketing pensate per portare l’utente ad entrare in contatto con la tua azienda. L’obiettivo finale è quello di accompagnare il potenziale cliente a lasciarti i propri dati, che andranno proprio a popolare il tuo database. E con l’obiettivo di ingaggiare sempre più persone, viene spesso offerto, in cambio dell’indirizzo mail, un contenuto informativo di altissima qualità e utilità per l’utente, il quale viene appunto definito “lead magnet”. Proprio come un magnete, questo elemento, promettendo al lead un benefit reale, attrae gli utenti verso la tua azienda.

Calendario editoriale e content marketing.

Siamo nel vivo della fase di programmazione dell’intera strategia di email marketing. E non lo negheremo, le scelte fatte durante questa attività possono influenzare fortemente il successo (almeno iniziale) della tua comunicazione. Perché sarà sul calendario editoriale e sui contenuti che si giocherà la partita dell’email marketing. Data l’importanza di questo step, ti lasciamo i link ad un paio di articoli che ti saranno sicuramente molto utili:

Scegliere il software di email marketing automation.

Dopo aver strutturato tutta la strategia e il piano editoriale dell’attività di email marketing, entriamo in una fase più operativa: quella della scelta del software più adatto alle tue esigenze. Sul mercato esistono molti e differenti programmi di automation veramente validi, con automatismi e strumenti di analisi approfonditi e performanti.

Probabilmente non ne esiste uno migliore a priori: tutto dipende dalla tua strategia, dal settore in cui operi e dagli obiettivi che ti poni.

Oggetto, messaggio e visual.

Dopo aver evaso i punti precedenti, sei arrivato al momento di realizzare la tua prima mail, da inviare al tuo database clienti. Prima di entrare nel merito, una doverosa premessa: l’utente medio preferisce ricevere mail personalizzate, nelle quali è evidente che lo conosci e ti stai interessando a lui. Di conseguenza, ricordati di stratificare la lista dei contatti, segmentandola per interessi e necessità, proponendo ad ogni categoria contenuti specifici e ad ogni utente un testo diretto a lui. In questo modo la tua attività di email marketing sarà notevolmente più efficace.

Affinché abbia successo, una mail deve essere aperta e letta. Un parametro fondamentale per analizzare le performance della tua strategia, dunque è il cosiddetto “open rate”. Relativamente ai contenuti della mail, per mantenere alto questo dato, avremo bisogno di:

  • Un oggetto rapido, impattante ed efficace, che colpisca l’utente con poche (5-12) parole semplici e lontane dalle keyword più sospette o ai termini vicini allo spam;
  • Un corpo del messaggio diretto e sorprendente, che porti l’utente a cliccare per ottenere un beneficio o per approfondire lo spunto dato;
  • Contenuti visual che aiutino l’utente a ricordare i punti focali della mail: l’azienda che ha inviato il contenuto, il tipo di offerta o comunicazione che propone e il beneficio che può ottenere seguendo le indicazioni riportare nella mail stessa.

Email marketing

Monitorare i risultati.

Come in ogni campagna di marketing, una fase fondamentale dopo quella operativa, è il momento dell’analisi dei risultati. Nessuna strategia può dirsi veramente efficace se non si confronta con i risultati raggiunti e, ovviamente, se non soddisfa gli obiettivi fissati. Dunque, non dimenticarti mai di dedicare il giusto e necessario tempo all’analisi dei dati di ritorno di ogni campagna di email marketing.

Ottimizzare il database utenti.

Il database utenti è un essere vivo ed in continua evoluzione. Oltre ad ampliarlo costantemente con campagne di lead generation, infatti, va anche curato, ottimizzato e, se necessario, potato dei rami secchi. Già dopo il primo invio, e così dopo ogni email spedita, sarà necessario dedicare al database clienti tutto il tempo necessario per renderlo sempre meglio strutturato, segmentato e performante. Ad esempio, una delle prime cose da fare è quella di eliminare tutte le mail non più attive.

Aumentare l’email marketing open rate.

Una lista contatti di qualità, è sicuramente già un’ottima base su cui strutturare l’attività di email marketing, ma non è sufficiente! L’open rate delle tue mail, infatti, può sempre migliorare: l’obiettivo è aumentare costantemente la percentuale di persone che leggono le tue comunicazioni. Ecco alcuni consigli di cui verificare l’utilità, dopo aver testato l’efficacia delle prime mail inviate:

  • Prova ad accorciare l’oggetto a 6-10 parole;
  • Effettua l’invio durante la giornata lavorativa e testa diversi orari: spesso nelle ore dopo pranzo l’open rate è maggiore, ma non per tutti potrebbe essere così;
  • Personalizza il copy dell’oggetto con il nome del lettore;
  • Ottimizza il nome mittente: le persone si fidano di più di chi gli è familiare ed immediatamente riconoscibile;
  • Rendi perfette le tue mail anche e soprattutto per i dispositivi mobile;
  • Usa foto di persone reali all’interno della tua comunicazione.

 

Come puoi ben comprendere, l’attività di email marketing è molto più complessa del semplice invio multiplo di una mail, ma può anche portare a risultati veramente sorprendenti! Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di affidarti ad esperti del settore come Naytes, che grazie al lavoro di professionisti nei vari campi necessari a strutturare una strategia di email marketing, potrà far crescere il tuo business e aumentare le tue vendite!

Contattaci subito, ti stiamo aspettando!

Scopriamo il Social Selling e tutti i vantaggi che può offrire

Sai in che modo ottimizzare la tua presenza sui social network? Oggi ti spieghiamo perché farlo e come farlo attraverso la tecnica del Social Selling. Se non hai ancora implementato questa strategia di marketing, probabilmente è perché non conosci tutte le sue potenzialità e i vantaggi che può offrire alla tua azienda e al tuo brand.

È evidente a chiunque quanto i social network siano diventati parte integrante del processo decisionale di acquisto: vengono utilizzati per cercare informazioni riguardanti un prodotto o un servizio, per avere recensioni da altri utenti e per valutare un’azienda. È stato dimostrato che, soprattutto per gli acquisti B2C, il 94% degli utenti effettua ricerche online prima di concludere una compravendita e il 75% è influenzato dalla comunicazione aziendale sui social network. Sono, dunque, numeri molto importanti e non possono certamente essere ignorati. Ma come possono essere sfruttati? Come si può migliorare la propria presenza social sul web e attirare l’attenzione dei prospect?

Cos’è il Social Selling.

Partiamo spiegandoti cosa vuol dire fare Social Selling, che non ha nulla a che vedere con l’e-commerce o la vendita di prodotti online. Significa, infatti, utilizzare e sfruttare i social network per conoscere e ottenere informazioni sul proprio target, in modo tale da attirare l’attenzione dei potenziali clienti e migliorare le connessioni con loro. È un processo utile per interagire col proprio pubblico e instaurarci relazioni solide. Attraverso una comunicazione e condivisione costante, infatti, è possibile avvicinare i followers alla tua azienda e convincerli a completare il processo d’acquisto.

Quindi, in concreto, le attività svolte da un Social Seller sono:

  1. Avvicinare i prospect e i clienti;
  2. Interagire con loro;
  3. Pubblicare informazioni utili e contenuti che possano coinvolgerli.

Social Selling

Cosa non è il Social Selling.

È doveroso fare chiarezza sull’argomento, perché c’è ancora molta confusione a riguardo. Quando si parla di Social Selling non si intende pubblicare post pubblicitari sulle proprie piattaforme social e che parlino ad un pubblico vasto, ma al contrario si cerca di realizzare un marketing conversazionale: un dialogo One-to-One, non One-to-Many. Non deve essere considerata una strategia tramite la quale perseguitare i contatti cercando di vendergli prodotti con post autoreferenziali. Anzi, con una pianificazione corretta e scrupolosa saranno i clienti a trovarti e venire da te.

Fare Social Selling non vuol neanche dire aggiungere contatti senza criterio solo per far numero, ma deve essere inteso come un metodo per fortificare la propria presenza e per creare una relazione con i propri follower.

Le cinque ragioni per farlo.

Ma quali sono i vantaggi di cui potresti beneficiare mettendo in pratica questa strategia di marketing? Sicuramente, almeno in parte, avrai già compreso le motivazioni per iniziare a fare subito Social Selling sui social network, ma eccoti le più importanti:

  1. Si raggiunge un pubblico molto vasto. Sì, i social network sono un bacino infinito di utenti e possibili connessioni, quindi perché non sfruttarlo a proprio vantaggio? La tua azienda può giovare di nuove acquisizioni possibili solo tramite questi canali iperconnessi. Ma è fondamentale fare attenzione! Come ti abbiamo già accennato, è meglio non muovere passi senza una buona digital strategy e uno studio di quelle che sono le piattaforme più adatte al tuo brand;
  2. Genera traffico sul tuo sito. Grazie ad un buon lavoro di coinvolgimento e di interazione, il pubblico sarà più propenso a visitare il tuo sito web. Non va dimenticato che i social network sono pur sempre un’ottima bacheca pubblicitaria per la propria azienda e che il Social Selling, nonostante non utilizzi tecniche di sponsorizzazione dirette, mira a far crescere l’interesse nei confronti dei prodotti e servizi offerti;
  3. Permette di creare relazioni stabili coi clienti. Alla luce di quanto detto finora il Social Selling ha proprio lo scopo di catturare l’attenzione dei prospect e di instaurarci un rapporto solido, che possa trasformarli in clienti abituali e fedeli, ma anche di mantenere con loro un contatto costante e duraturo;
  4. Migliora la reputazione del tuo brand. Fornire ai tuoi follower dettagli e informazioni sui tuoi prodotti e servizi tramite post e contenuti, consente di aumentare la tua credibilità nel tuo ambito di riferimento e porterà il pubblico a riconoscere la tua esperienza;
  5. Fidelizza i clienti. Se riuscirai ad utilizzare sapientemente lo strumento del Social Selling, sarai sicuramente in grado di trasformare dei prospect in clienti fidelizzati.

Social Selling

Come fare Social Selling.

È evidente quanto un’attività di Social Selling possa fare per te e per il tuo brand. Forse, però, ti starai domandando come mettere in pratica questa tecnica di marketing e ottenere, quindi, il grosso vantaggio che promette, sia a livello di engagement che di vendite.

Per farlo dovrai attenerti a diversi step:

  1. Il primo passo per realizzare la strategia di Social Selling è quello di creare un account sulle piattaforme social che intendi utilizzare. Ricordati che costituirà il primo incontro tra la tua azienda e i tuoi potenziali clienti e, perciò, è importante che sia coerente con i tuoi valori e che rispecchi correttamente il brand;
  2. In secondo luogo, sarà necessario definire il pubblico target. È fondamentale sapere a chi rivolgersi proprio per capire come farlo: con quali mezzi, con che termini, ecc… Per identificare il tuo pubblico di riferimento ti basterà stabilire le tue buyer personas aziendali;
  3. Il terzo step è la comprensione delle esigenze del target. In questa fase è molto importante ascoltare il tuo pubblico: interessati alle necessità e ai problemi riscontrati dalla tua community e potrai instaurare un forte e duraturo legame con essa. Puoi utilizzare alcuni strumenti forniti dai diversi social network, come i sondaggi e le domande aperte;
  4. Una volta che avrai identificato i bisogni dei tuoi follower, dovrai creare contenuti di valore. Ovvero, pubblicare post interessanti che possano rispondere alle domande e ai dubbi, che contengano curiosità e che avvicinino al brand;
  5. Infine, l’ultimo passo è quello dell’incontro tra marketing e vendita. Perché questa fase riesca, è necessario che sia presente una collaborazione tra il social seller e il reparto marketing. Per poter convertire il tuo pubblico in clienti fidelizzati, deve esistere una strategia con dei chiari obiettivi aziendali, che coordini l’intero processo di Social Selling.

Devi sapere che mettere in pratica una strategia di marketing efficace non è affatto semplice! È necessario tenere in considerazione svariati elementi e l’aiuto di un esperto del settore è sempre consigliato. Fare affidamento su di un’agenzia di comunicazione come Naytes di Reggio Emilia, è la strada più facile per avere un corretto e rapido raggiungimento dei risultati appena raccontati!

E-commerce e marketplace: come e perché vendere i propri prodotti sul web

La vendita online è il presente e il futuro dei business, sia B2C, che B2B (ovvero rivolti al consumatore finale, il primo, o ad altre aziende, il secondo). Se tra attività commerciali i rapporti digitali sono già pratica comune perché definiti da tempo; tra produttore e consumatore, invece, il dialogo face-to-face è stato, fino a poco tempo fa, ancora molto forte. Le cose oggi sono però diverse e la crescita e la nascita sul web di numerosi e-commerce e marketplace non può che avvalorare la nostra tesi.

Negli ultimi anni, infatti, grazie all’affermarsi di piattaforme di vendita online come Amazon, eBay, Zalando e molte altre, le abitudini degli utenti sono cambiate sensibilmente. Inoltre, la chiusura forzata dei negozi dovuta alla pandemia da Coronavirus ha permesso a molte persone di interfacciarsi con questi nuovi metodi d’acquisto. Ciò che viene apprezzato maggiormente sono la comodità, l’immediatezza e la semplicità degli acquisti online. Rimanendo seduti comodamente sul proprio divano, infatti, è ormai possibile in pochi click acquistare qualsiasi cosa, da ogni parte del mondo.

Se possedere un sito vetrina, dunque, è quasi uno standard al giorno d’oggi, una base obbligatoria per ogni attività commerciale; poter vendere i propri prodotti sul web è un plus importante, che può radicalmente cambiare faccia al proprio business.

Un mondo che cambia… e si digitalizza.

Se un tempo recarsi in un negozio, al mercato o, già più recentemente, in un centro commerciale, era l’unico modo per fare acquisti, oggi le cose sono profondamente cambiate. Il “commercio elettronico” (da qui il nome e-commerce) ha cambiato le carte sul tavolo in cui si svolge ogni compravendita economica.

Nell’epoca di cui sopra, infatti, il consumatore doveva fisicamente investire il proprio tempo, oltre che i propri soldi, in un acquisto, perché “obbligato” a recarsi di persona presso il punto vendita. Oggi non è più così, perché il commercio digitale si è inserito nel mercato come un’alternativa decisamente più rapida e comoda.

D’altra parte, ovviamente, ha dato inizio ad una concorrenza molto più serrata tra i competitors di uno stesso campo. Se prima un consumatore doveva occupare molto più tempo a valutare le varie opzioni a propria disposizione, senza poi magari cambiare mai fornitore; oggi trova queste possibilità appaiate una a fianco dell’altra, in una sorta di mostra di settore, ma digitale.

In un tale contesto, come già anticipato, non possedere un sito vetrina equivale ad auto-escludersi da questa competizione ed è dunque (quasi) obbligatorio. Possedere un e-commerce o vendere i propri prodotti su un sito marketplace, invece, significa rispondere alle esigenze di tutti i potenziali acquirenti e concorrere per un posizionamento forte e radicato sul mercato.

E-commerce

E-commerce e marketplace: come vendere online.

Aprire un e-commerce di proprietà o scegliere di vendere i propri prodotti avvalendosi di un marketplace, sono le due principali soluzioni a disposizione. Entrambe presentano vantaggi e carenze da soppesare attentamente. Premettendo comunque che una possibilità non esclude l’altra.

Prima di decidere come muoversi, come sempre, occorre effettuare un’attenta analisi di diversi fattori, poiché è una scelta da compiere con coscienza di causa:

  • In primo luogo è necessario analizzare la propria attività, definendo le proprie esigenze e i propri obiettivi per il futuro;
  • In seguito è buona norma guardarsi intorno, per capire come si muove il mercato e come agiscono i propri competitors;
  • Infine, sarà importante anche studiare il proprio pubblico target, delineando i profili principali delle proprie buyer personas.

Solo dopo aver inquadrato il contesto di riferimento, si potrà decidere se dotarsi di un e-commerce o scegliere uno o più marketplace.

Cos’è e quali i vantaggi di un e-commerce di proprietà.

L’e-commerce è una vetrina privata, ad uso esclusivo dell’azienda che decide di aprirlo. Rispetto ad un sito classico offre ovviamente la possibilità agli utenti di effettuare direttamente acquisti online. Pertanto necessita di un impianto di sicurezza e un percorso di vendita molto sofisticati.

Il grande vantaggio dell’e-commerce è proprio l’esclusiva proprietà del sito, da parte dell’azienda. La quale potrà gestire i flussi e le varie pagine a proprio piacimento; così come potrà personalizzarlo completamente, anche dal punto di vista estetico e stilistico. Un bel vantaggio per chi punta su una comunicazione del brand condivisa, stratificata e uniforme.

La pecca dell’aprire un nuovo e-commerce, sta nel fatto che non possiede un posizionamento sui motori di ricerca. Se il brand a cui è associato, quindi, è già molto forte sul mercato, allora i risultati non tarderanno ad arrivare; così come nel caso in cui un sito vetrina venga convertito in un e-commerce. Se, invece, l’azienda si sta approcciando per la prima volta sul web, allora sarà necessario investire in pubblicità e in campagne sponsorizzate, per aumentare la propria visibilità online.

A tal proposito, un grande consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, come Naytes agenzia di marketing e comunicazione digitale di Reggio Emilia. Un team di professionisti ti seguirà nella realizzazione del tuo sito e-commerce e in tutte le attività di comunicazione e promozione online e offline.

E-commerce

Perché scegliere un marketplace.

Il marketplace è una sorta di supermercato o maxi store digitale: in un’unica piattaforma, infatti, vengono venduti prodotti di svariate aziende. I maggiori player del mercato raggruppano merci di diversi settori, mentre altri marketplace sono dedicati ad un’unica tipologia merceologica.

Decidendo di vendere i propri prodotti con questa modalità, si ha il grande vantaggio di affidarsi ad una struttura già esistente, testata e organizzata. Inoltre, le principali piattaforme garantiscono ai vari brand una già ottima visibilità, perché potranno contare su un posizionamento online forte e radicato.

Tuttavia, per quanto riguarda la struttura, i processi e l’estetica del sito, le aziende non avranno voce in capitolo. E se si può soprassedere su quello che è l’aspetto stilistico e grafico del sito; più complicato è il discorso relativo ai pagamenti e alla fatturazione delle vendite. I flussi economici e le spedizioni, infatti, sono totalmente in mano al marketplace stesso, limitando o complicando il controllo del brand, sul proprio venduto.

A questo si aggiunga che molte piattaforme richiedono una quota di partecipazione e trattengono una commissione sulla vendita. Due costi che, inevitabilmente, incideranno sugli introiti della propria azienda. Infine, come già anticipato in precedenza, la concorrenza sui marketplace è altissima, al punto che diventa fondamentale anche investire tempo e risorse per promuovere al meglio i propri prodotti e non farsi scavalcare dai propri competitor.

Per maggiori informazioni riguardo alla vendita online dei tuoi prodotti, non esitare a contattarci!
Naytes
è a tua disposizione per analizzare il tuo caso specifico e studiare insieme a te la migliore strategia per entrare nel mondo delle compravendita online.

User experience e user interface: gli alleati del tuo sito web

Provare un’esperienza positiva all’interno di un negozio spinge il cliente ad acquistare e a tornare. E così funziona anche sul web: tramite i concetti di User Experience (UX) e User Interface (UI) si cerca di soddisfare quelle che sono le esigenze dell’utente e di rendere la sua permanenza sul sito semplice e memorabile.

È facile che l’esperienza e l’interfaccia utente vengano confuse ed utilizzate come sinonimi, quando, in realtà, si tratta di due termini distinti e con funzioni differenti. L’uso corretto di entrambi consente di migliorare la qualità complessiva del proprio sito web aziendale o personale; ma incide positivamente anche sul posizionamento del proprio brand nella mente del pubblico target e di avere vantaggi in termini di SEO.

Ma in che modo si possono utilizzare per rendere il proprio sito efficace?

Cosa sono la user experience e interface.

In primo luogo, è bene conoscere i concetti ed avere chiare le differenze che intercorrono tra loro.

L’UX si stabilisce in base al modo in cui l’utente entra in contatto con una pagina del tuo sito web ed interagisce con essa. Viene misurata attraverso la facilità di navigazione, l’intuitività dei comandi e la funzionalità di questi stessi fattori. Ha molta importanza soprattutto nei siti e-commerce, ossia in quelle piattaforme online nelle quali è possibile acquistare i prodotti offerti dalla propria azienda. E, quindi, in cui dare la possibilità all’utente di trovare in modo rapido ciò che sta cercando è fondamentale.

L’interfaccia (UI), invece, riguarda tutto ciò che riguarda la sfera visiva del tuo sito web. Parliamo del layout grafico e quindi del testo, delle immagini, dei colori, dei pulsanti, ecc… Stabilire e ottimizzare l’interfaccia della tua vetrina online significa stabilire la lunghezza e la larghezza delle linee, le forme e le animazioni. L’obiettivo è quello di rendere le pagine del sito il più possibile gradevoli per il navigatore. Va a sostegno della UX e può essere considerata come “il suo volto”.

Come funzionano la user experience e interface.

Per progettare una buona User Experience, l’UX designer – ossia il tecnico preposto al suo studio – deve come prima cosa analizzare alcuni aspetti, quali:

  • Il target di riferimento a cui si rivolge ogni singola pagina del tuo sito web;
  • I tuoi principali competitors, per capire come si muove la concorrenza e fare di meglio;
  • Le necessità e i punti di forza del sito.

Solo in seguito, andrà ad analizzare e definire gli interventi e i metodi per migliorare l’usabilità e l’efficienza del tuo sito web, proponendo soluzioni funzionali adatte ai bisogni dell’utente.

Il designer, perciò, deve essere in grado di spaziare tra più ambiti, da quello psicologico a quello dell’architettura dell’informazione e altri ancora… Il suo obiettivo è quello di riuscire a creare e a garantire ai tuoi potenziali clienti l’esperienza migliore possibile.

L’UI designer – colui che, invece, si occupa studiare e definire la struttura del sito web – avrà il compito di realizzare visivamente il progetto della User Experience, tramite il disegno delle interfacce. Curerà il linguaggio e lo stile della pagina, sceglierà, quindi, i font e i colori più piacevoli e coerenti con le linee guida proposte dall’UX designer e con quelle del tuo brand.

User experience

I rischi di un sito dall’UX e UI inefficaci.

I rischi di sottovalutare questi aspetti e quindi di sviluppare una pagina o, peggio, un interno sito web inefficace sono molteplici. Un utente che fatica a navigare su di un sito e, dunque, non riesce a reperire le informazioni che cerca in modo rapido, difficilmente tornerà a visitarlo. Inoltre, avere una pagina poco interattiva, o al contrario, con troppi stimoli, renderà la navigazione difficile, confusionaria e poco pratica.

Sul web l’attenzione dell’utente è sempre più volatile, per questo la creazione di un’interfaccia semplice e chiara che lo mantenga concentrato sui contenuti proposti è fondamentale e costituisce il punto focale dell’utilità finale di un sito web. Infine, il tuo potenziale cliente non deve mai sentirsi smarrito all’interno del sito o domandarsi cosa deve fare per proseguire la sua ricerca. Ogni pagina deve essere in grado di guidarlo con precisione e di dargli tutte le informazioni che ricerca.

Valutare i risultati.

Per valutare l’usabilità e l’efficacia di una pagina web ci si può affidare ai test A/B, tramite i quali si offrono due versioni dello stesso sito a gruppi di utenti, con l’obiettivo di capire e studiare quale riscontra più successo. In alternativa o in aggiunta, è possibile analizzare diversi dati relativi all’efficacia del tuo sito web tramite gli strumenti adatti, come Google Analytics, che può essere un’ottima base di partenza per valutare in che modo il proprio pubblico target risponde alle funzionalità proposte.

In conclusione.

Lo studio e soprattutto il mantenimento della User Experience e della User Interface è molto importante per massimizzare le conversioni, come acquisti e registrazioni; ma anche e soprattutto per fidelizzare gli utenti che incontrano il tuo sito aziendale.

Per avere la certezza di definire una strategia adeguata e che rimanga coerente nel tempo, il nostro consiglio è quello di affidarsi a degli esperti del settore. Naytes agenzia di marketing e comunicazione è il partner ideale per raggiungere un immediato successo per il proprio business. Grazie ad un team di esperti digitali, infatti, siamo in grado di ottimizzare e migliorare la User Experience e la User Interface di ogni sito web.

User experience

SEO e SEM: quanto sono importanti per il tuo business?

Se stai cercando di far crescere il tuo business e aumentare la visibilità del tuo sito web e del tuo brand, è necessario tu conosca i principi di SEO e SEM. Questi due acronimi – che al loro interno comprendono un intero mondo – sono infatti due elementi fondamentali ed imprescindibili del digital marketing. SEO e SEM, che come vedremo tra poco, sono attività che vanno ad influenzare la tua presenza sul più utilizzato motore di ricerca in Italia – Google se te lo stessi chiedendo – e, dunque, sono in grado di migliorare largamente le tue prestazione online.

Andiamo quindi a definire cosa si intenda per SEO e SEM e quali le differenze tra le due, ma soprattutto quanto siano importanti per il tuo business.

Cos’è la SEO?

Tecnicamente SEO è l’acronimo di “Search Engine Optimization”, ossia l’arte di ottimizzare il proprio sito web – e i propri contenuti – per i motori di ricerca. La SEO, infatti, comprende tutte quelle attività che hanno lo scopo di aumentare le visite e l’indicizzazione organica del tuo sito, nelle SERP di Google.

SEO e SEM, ma cosa sono le SERP?

E a questo punto è necessario definire cosa siano le SERP, ossia le “Search Engine Result Page”. Si tratta, in breve, delle pagine di risultato che appaiono all’utente, ogni volta che interroga Google e lancia una ricerca. Ciò che il motore mostra all’utente, infatti, è un indice delle pagine di siti web che ritiene più autorevoli e pertinenti, che quindi meglio rispondono alla sua specifica richiesta. In poche parole, che meglio trattano l’argomento cercato tramite keyword.

Le attività di SEO.

Le attività di SEO, dunque, risultano fondamentali, perché permettono di aumentare la “considerazione” che Google ha del nostro sito. Più un contenuto è ben strutturato, migliore sarà il valore attribuitogli dal motore di ricerca, che lo inserirà più frequentemente nelle prime posizioni delle SERP, quelle più visitate dagli utenti.

Lavorando correttamente di SEO, si genererà intorno al tuo sito un circolo virtuoso e benefico. Migliore è la tua posizione in SERP, infatti, maggiori saranno gli utenti che raggiungeranno il tuo sito; e crescendo il numero di click verso i tuoi contenuti, aumenterà anche l’attenzione di Google per il tuo sito aziendale, facendoti guadagnare sempre più posizioni in SERP.

Pensa a quando navighi su Google e comprenderai immediatamente il valore di queste attività. Quante volte passi alla seconda pagina dei risultati di ricerca? E quante volete invece tra i primi 10 link trovi ciò che cerchi? È innegabile: conquistare la prima pagina delle SERP, per il maggior numero di parole chiave inerenti con la tua attività, significa far crescere la tua visibilità organica, la tua brand awareness e, quindi, il tuo business e il tuo fatturato.

SEO e SEM

Cos’è la SEM?

Tecnicamente con l’acronimo SEM si intendono le strategie di “Search Engine Marketing” e comprende quindi anche le attività di SEO e SEA. Quest’ultima sigla riguarda la “Search Engine Advertising”, ossia le tecniche di promozione web a pagamento. Nel corso degli anni, però, con SEM si è giunti ad indicare quasi esclusivamente l’ambito SEA e con il termine “Search Marketing” ciò che prima era la macro-categoria comprendente oggi SEO e SEM (ex SEA).

Di fatto, dunque, quando si parla di SEM, si intendono le strategie e tecniche che puntano ad aumentare la visibilità di un sito, migliorandone il posizionamento in SERP tra i risultati a pagamento dei motori di ricerca.

Le pagine dei risultati di Google, infatti, si dividono fondamentalmente in due parti: nelle primissime posizioni troviamo gli annunci a pagamento; a seguire, tutti quelli invece organici. Nel primo caso, l’indicizzazione avviene attraverso attività a pagamento; nel secondo, invece, sulla base della qualità dei contenuti interni al sito proposto da Google e attraverso le attività di SEO.

Le attività di SEM.

L’obiettivo della SEM è quello di portare sul proprio sito web il maggior numero di utenti che navigano sui motori di ricerca. Per raggiungere questo risultato, banalizzando il processo, si acquista traffico e posizionamento su Google, per determinate chiavi di ricerca. Il costo viene definito attraverso un sistema ad asta: più paghi, più volte vieni mostrato agli utenti. Il grande vantaggio di questa pratica, però, è quello che l’addebito del motore di ricerca avviene solo per i click effettuati sull’annuncio e, quindi, solo quando l’utente visita, attraverso questo percorso, il tuo sito web. È il processo che viene in genere chiamato “Pay Per Click”, o PPC.

Più che mai, per le attività di SEM, che richiedono quindi un costo periodico da corrispondere al motore di ricerca, è fondamentale affidarsi ad un esperto del settore. Il SEM specialist, infatti, è proprio colui che si occupa di creare, settare e ottimizzare nel tempo le campagne a pagamento, in genere attraverso Google Ads. Naytes, agenzia specializzata in comunicazione e marketing, è in grado di occuparsi per te di queste attività, rendendoti costantemente partecipe nel processo di ottimizzazione e analisi dei risultati raggiunti.

SEO e SEM

La differenza tra SEO e SEM.

SEO e SEM hanno lo stesso obiettivo: fare in modo che Google mostri il tuo sito web, per farlo trovare dalle persone giuste, nel momento in cui hanno bisogno di te.

Esistono diversi modi per raggiungere questo risultato – recentemente abbiamo parlato di Email Marketing, ad esempio, oppure della Google My Business – ma nessuno è così diretto e profilato, come sfruttando SEO e SEM.

La grande differenza tra SEO e SEM, quindi, sta nei tempi necessari per apprezzare i primi risultati, oltre che nella “facilità” con cui si raggiungono. Se la SEO richiede generalmente diverso tempo per concretizzare l’attività; gli annunci sponsorizzati a pagamento iniziano a generare traffico più rapidamente, in un lasso di tempo tanto breve, quanto è alto l’investimento effettuato.

I click prodotti dalla SEM, inoltre, sono decisamente più mirati: grazie ad un fine lavoro di precisione, infatti, potrai mostrare agli utenti il tuo sito, per determinate keywords, senza possibilità di errore. La pertinenza dei siti proposti all’utente, infatti, è massima, in quanto è a vantaggio di Google, mostrargli i contenuti più adatti alla sua ricerca.

Infine, è necessario anche considerare che, se con un budget adeguato è possibile posizionare il proprio sito per qualsiasi chiave di ricerca; molto diverso è il discorso che riguarda la SEO: alcune keywords, che spesso sono anche le più digitate, sono molto competitive e alcuni temi trattati da colossi del settore! Pertanto risulterà più complesso, in questi casi, scalare le SERP e rendere visibile il proprio brand, dagli utenti interessati.