Ti sei mai chiesto cos’è un Brand Book? Se sei proprietario di un marchio ed è la prima volta che senti nominare questo anglicismo, allora dovresti continuare a leggere!
Letteralmente, viene tradotto come “libro del marchio” e, infatti, si tratta di un vero e proprio manuale da seguire per una corretta comunicazione non solo con i clienti, ma anche con i tuoi collaboratori. Inoltre, è la base per la tua azienda per ottenere un buon posizionamento nel mercato di riferimento.
Essendo un libro guida contiene delle regole fondamentali, che sono utili proprio per queste funzioni. Se ancora non ne hai costruito uno per la tua azienda o agenzia, ti spieghiamo come fare.
Cos’è un Brand Book.
Innanzitutto, è importante dare una definizione a questo termine: lo si può considerare come un documento in cui sono elencate tutte le linee guida necessarie per comunicare correttamente il proprio brand. Ti sarà molto utile sia per riuscire ad interfacciarti sia con coloro che si trovano all’interno della tua realtà aziendale, sia con chi è all’esterno di essa, come ad esempio i tuoi collaboratori e soprattutto i clienti.
Ma, principalmente, si tratta di un’ottima base di partenza per poter costruire la Brand Identity in modo corretto e coerente con quelli che sono i tuoi obiettivi. Sarà fondamentale consultare questo manuale qualora si voglia operare un re-branding, ma anche, più banalmente, nello sviluppo del sito internet aziendale. Quest’ultimo viene spesso modificato per seguire le novità lanciate dal web 2.0, tagliando o aggiungendo pagine e sezioni. Ricordati che per poter avere una presenza online coerente, bisogna sempre tenere in considerazioni tutte le caratteristiche, visive e non, che compongono il marchio.
Come si può costruire un Brand Book.
Entrando nel vivo della questione, dunque, come si può costruire un Brand Book? Si tratta di qualcosa di personale e che non ha delle istruzioni precise per la sua redazione. Sicuramente però, ci sono alcuni passi da seguire in modo generale:
Primo step: Definire il tuo marchio.
- Com’è nato;
- Qual è la sua mission;
- Quali promesse vuol rispettare;
- Quali obiettivi ha, qual è la vision aziendale;
- Che tipo di prodotti o servizi propone e come si costituiscono.
Potrebbe essere utile, nel caso in cui tu abbia un business già avviato, sentire i pareri dei tuoi soci e collaboratori. Dopo questo primo momento avrai più chiara la personalità del tuo brand e come può essere visto da fuori. Di conseguenza, sarà più semplice realizzare i passi successivi.
Secondo step: Stabilisci le linee guida che rappresentano il brand.
- Logo e baseline. Questi due elementi sono imprescindibili, più sono chiari e definiti, più il consumatore ricorderà facilmente il tuo marchio. Dal colore che essi devono avere alle dimensioni, nulla deve essere dato per scontato o lasciato al caso, perché si dovrà associare chiaramente a ciò che si è detto nel primo step;
- Caratteri e font. Anche in questo caso, definire la tipografia da utilizzare contribuisce ad avere maggiore efficacia, coerenza e armonia;
- Colore. Ad ogni sfumatura si associa ad un’emozione, quindi, anche la scelta del colore del tuo marchio non deve essere casuale, ma dettata da ciò che vuoi comunicare. Inoltre, gli stessi colori dovranno essere utilizzati in tutti i contesti, sempre con l’obiettivo di fortificare il brand. Per evitare confusione con tecnici e programmatori futuri, inoltre, è importante usare il nome corretto del colore, ad esempio basandosi sulla scala di codici di Pantone;
- Stile di comunicazione. Avere un vocabolario di termini aziendali con cui comunicare sia internamente che esternamente è un altro punto da chiarire per poter dare al tuo brand un determinato “tone of voice”, che può variare dal formale allo scherzoso, con tutte le sfumature intermedie o parallele. Questo, ovviamente, dipende anche molto dal tipo di prodotto o servizio che vendi;
- Infine, dovrai definire anche le immagini che vanno utilizzate per rappresentare al meglio il tuo brand. Quindi, con quali fotografie o icone comunicare, le quali dovranno rispettare tutto ciò che hai stabilito in precedenza.
Terzo step: diffondi le tue linee guida.
Tutto ciò che si trova all’interno del tuo libro del brand deve essere comprensibile a chiunque, per avere una comunicazione più efficace e che sia rispettata anche da chi lavora per te o condivisa da chi è già stato tuo cliente.
Una volta letto il Brand Book dovrà essere chiara a tutti l’immagine del tuo marchio e quali sono i tuoi valori e obiettivi. Un manuale poco comprensibile rischierebbe di compromettere quello che si vuole comunicare. È consigliato mettere a disposizione di tutti il Brand Book, affinché venga consultato a piacimento. Il modo più efficace è quello di renderlo pubblico sulle piattaforme online: sul sito web ed eventualmente anche sui canali social.
Un piccolo consiglio che ti suggeriamo è quello di usare i colori, i caratteri e lo stile definiti in precedenza anche per la redazione del Brand Book. In questo modo il lettore avrà già assimilato inconsciamente le caratteristiche del tuo marchio.
I vantaggi che garantisce un Brand Book.
Ricapitolando, perché dovresti costruire un Brand Book e quali sono i vantaggi che otterresti?
- Il tuo marchio risulterebbe più unito e compatto;
- Avrai una buona comunicazione sia con il personale, che con i clienti e i collaboratori;
- Svilupperai un marchio maggiormente riconoscibile e con un buon posizionamento, rispetto alla concorrenza;
- Ti sarà utile per gli eventuali sviluppi del brand in futuro, affinché il tuo marchio risulti comunque coerente.
Il metodo Naytes.
Riordinare in modo preciso i concetti che si vogliono comunicare non è sempre semplice.
Vanno tenuti in considerazione molti concetti durante la stesura, se si intende realizzare un manuale dettagliato in grado di definire le linee guida del marchio. Naytes agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, offre tra i suoi servizi anche la possibilità di creare nuove Brand Identity corredate, ovviamente, dal relativo Brand Book personalizzato. In particolar modo, il nostro metodo consiste in uno studio, effettuato dai nostri esperti di marketing, un piano comunicativo insieme ad imprenditori come te. Esso si basa su 7 passaggi:
- Pre-incontro col cliente. In cui l’obiettivo è quello di definire quali sono i punti fermi dell’azienda, come ad esempio il target di riferimento, il prodotto o servizio offerto, ecc.;
- Ricerca interna tra il team Naytes. In questo momento i nostri esperti di Brand Identity studiano quali sono i colori, i font, le immagini che più si adattano al brand;
- Realizzazione di tre proposte di logo. Prepariamo sempre più di una versione, in modo tale che il cliente possa avere un campo di scelta plurimo;
- Presentazione del lavoro. In questa fase c’è un altro incontro col cliente, al quale vengono mostrati i loghi, la proposta di Brand Identity e gli avatar sui social network;
- Posizionamento sulla mappa valoriale. Dopo che il cliente ha scelto il nuovo logo, si mostra in che modo esso si posiziona rispetto al precedente (se ce n’è uno) e rispetto ai marchi dei principali competitor;
- Decisione del cliente. La penultima fase è quella decisiva, in cui si scelgono e approvano Brand Identity e logo;
- Brand Book. Una volta che si sono stabiliti concretamente tutti gli obiettivi e i valori del cliente, si realizza il Brand Book, in cui vengono date le istruzioni per l’utilizzo del logo.
Se anche tu hai capito che è giunta l’ora di creare una Brand Identity di successo, veicolata da un Brand Book aziendale, contattaci subito!
Il mondo del web e i sistemi digitali permettono ad aziende e liberi professionisti di comunicare con i propri clienti in moltissimi modi differenti. Qualcuno sfrutta le funzionalità offerte dal proprio sito internet, molti si affidano ai canali social, altri ancora alle sponsorizzate e agli strumenti offerti da Google… Oggi parliamo invece dell’email marketing, di come strutturarlo e sfruttarlo al meglio. Se non hai mai sfruttato questa strategia, leggi questo articolo con attenzione, perché l’email marketing ti potrebbe portare a grandi soddisfazioni.
In ogni settore, comunicare con il proprio pubblico target è ormai imprescindibile, con due diversi obiettivi. Da una parte nel tentativo ingaggiare sempre nuovi potenziali acquirenti; dall’altra, quella di cui oggi ci occuperemo, punta a mantenere aperto e attivo il canale di comunicazione con chi già è entrato in contatto con la propria realtà. Una delle best practice del marketing moderno, infatti, è quella di fidelizzare il cliente, ossia di creare con lui un legame di fiducia duraturo nel tempo. Il fine a cui dovrai tendere è quello di “tenerlo legato” al tuo brand, affinché continui a fruire dei servizi che proponi e a comprare i prodotti che offri.
In questo senso, l’email marketing è una delle strategie di comunicazione più dirette in assoluto, perché raggiunge la casella di posta elettronica dell’utente, senza filtro alcuno. Procedendo nella lettura scoprirai tutti i segreti di questo metodo e come un’agenzia specializzata in comunicazione e marketing come Naytes possa aiutarti a sfruttarne tutte le potenzialità.
Cos’è l’email marketing?
È primariamente una tecnica di comunicazione diretta, che sfrutta i messaggi di posta elettronica per mantenere vivo il rapporto con un utente e ottenere vantaggi in termini di conversioni, se non addirittura di vendite. Si basa sull’invio massivo di email – spesso tramite un software automatizzato – ad un database di nominativi che, in un modo o nell’altro, sono entrati in contatto con la tua azienda. Ed è proprio questo, come ti spiegheremo di seguito, la forza di questa strategia di web marketing.
L’email marketing è un’attività che può essere sfruttata in molti modi differenti. Nasce però con fini promozionali, come mezzo per pubblicizzare i propri prodotti e servizi. Oggi, come anticipato, è utilizzata anche per fidelizzare e riattivare clienti.
Affinché l’email marketing porti i risultati sperati è ovviamente necessario possedere una database clienti ben popolato ed aggiornato. Per ogni contatto registrato, infatti, è come minimo necessario che tu ne conosca il nome&cognome e l’email. Un plus, in questo senso, sarebbe anche averne annotato i comportamenti e lo storico degli acquisti.
Le principali tipologie di email marketing.
Come già anticipato, rispetto alla sua nascita, l’email marketing ha subito notevoli evoluzioni. Oggigiorno esistono diverse soluzioni e tecniche, utili a raggiungere obiettivi differenti e a soddisfare esigenze specifiche.
Ecco le principali tipologie di email marketing:
- Direct Email Marketing (DEM): mail pubblicitarie dai contenuti personalizzati che vengono inviate al fine di promuovere prodotti e/o servizi;
- Email marketing automation: è un sistema di invio automatizzato di mail, sulla base di programmi e meccanismi specifici. Nella maggioranza dei casi, l’invio di un nuovo contenuto è legato ad una determinata azione compiuta dal singolo utente. È il classico invio di una mail di benvenuto ad un nuovo utente registrato sul sito aziendale o di ringraziamento dopo un acquisto online;
- Newsletter: usata soprattutto per informare o per fare lead nurturing, ossia per “nutrire” il contatto con aggiornamenti e novità interessanti. Se la DEM punta alla vendita, la newsletter ne è la versione utile-informativa.
Come fare email marketing?
Avvertenze, prima di iniziare.
Quando si decide di fare email marketing è fondamentale programmare con attenzione tutta la strategia e i vari touch point in cui effettuare l’invio al determinato contatto. Quando si programma questa attività, infatti, è fondamentale tener presente che l’utente medio è più o meno raggiunto da una gran quantità di informazioni veicolate tramite mail, molte delle quali non verranno neanche aperte. Pertanto è fondamentale studiare nel dettaglio ciò che un utente può percepire come importante, affinché decida di leggere il tuo contenuto, tra tra i tanti ricevuti.
Il grande rischio dell’email marketing è quello di essere percepiti come “spam”. Per questo la programmazione e lo studio dei contenuti è fondamentale! Le persone non vogliono essere disturbate, soprattutto in un “luogo personale”, come la casella mail. Il rischio che l’utente chieda di essere cancellato dal database, infatti, è sempre dietro l’angolo.
Popolare il database clienti.
Necessario affinché una strategia di email marketing funzioni e ti porti i risultati che desideri, è possedere e mantenere aggiornato il tuo database clienti. In questo senso, dunque, parallelamente all’email marketing, è molto importante strutturare un’attività di lead generation, che comprenda l’utilizzo di un lead magnet.
La lead generation, infatti, altro non è che l’insieme di tutte le tecniche di marketing pensate per portare l’utente ad entrare in contatto con la tua azienda. L’obiettivo finale è quello di accompagnare il potenziale cliente a lasciarti i propri dati, che andranno proprio a popolare il tuo database. E con l’obiettivo di ingaggiare sempre più persone, viene spesso offerto, in cambio dell’indirizzo mail, un contenuto informativo di altissima qualità e utilità per l’utente, il quale viene appunto definito “lead magnet”. Proprio come un magnete, questo elemento, promettendo al lead un benefit reale, attrae gli utenti verso la tua azienda.
Calendario editoriale e content marketing.
Siamo nel vivo della fase di programmazione dell’intera strategia di email marketing. E non lo negheremo, le scelte fatte durante questa attività possono influenzare fortemente il successo (almeno iniziale) della tua comunicazione. Perché sarà sul calendario editoriale e sui contenuti che si giocherà la partita dell’email marketing. Data l’importanza di questo step, ti lasciamo i link ad un paio di articoli che ti saranno sicuramente molto utili:
Scegliere il software di email marketing automation.
Dopo aver strutturato tutta la strategia e il piano editoriale dell’attività di email marketing, entriamo in una fase più operativa: quella della scelta del software più adatto alle tue esigenze. Sul mercato esistono molti e differenti programmi di automation veramente validi, con automatismi e strumenti di analisi approfonditi e performanti.
Probabilmente non ne esiste uno migliore a priori: tutto dipende dalla tua strategia, dal settore in cui operi e dagli obiettivi che ti poni.
Oggetto, messaggio e visual.
Dopo aver evaso i punti precedenti, sei arrivato al momento di realizzare la tua prima mail, da inviare al tuo database clienti. Prima di entrare nel merito, una doverosa premessa: l’utente medio preferisce ricevere mail personalizzate, nelle quali è evidente che lo conosci e ti stai interessando a lui. Di conseguenza, ricordati di stratificare la lista dei contatti, segmentandola per interessi e necessità, proponendo ad ogni categoria contenuti specifici e ad ogni utente un testo diretto a lui. In questo modo la tua attività di email marketing sarà notevolmente più efficace.
Affinché abbia successo, una mail deve essere aperta e letta. Un parametro fondamentale per analizzare le performance della tua strategia, dunque è il cosiddetto “open rate”. Relativamente ai contenuti della mail, per mantenere alto questo dato, avremo bisogno di:
- Un oggetto rapido, impattante ed efficace, che colpisca l’utente con poche (5-12) parole semplici e lontane dalle keyword più sospette o ai termini vicini allo spam;
- Un corpo del messaggio diretto e sorprendente, che porti l’utente a cliccare per ottenere un beneficio o per approfondire lo spunto dato;
- Contenuti visual che aiutino l’utente a ricordare i punti focali della mail: l’azienda che ha inviato il contenuto, il tipo di offerta o comunicazione che propone e il beneficio che può ottenere seguendo le indicazioni riportare nella mail stessa.
Monitorare i risultati.
Come in ogni campagna di marketing, una fase fondamentale dopo quella operativa, è il momento dell’analisi dei risultati. Nessuna strategia può dirsi veramente efficace se non si confronta con i risultati raggiunti e, ovviamente, se non soddisfa gli obiettivi fissati. Dunque, non dimenticarti mai di dedicare il giusto e necessario tempo all’analisi dei dati di ritorno di ogni campagna di email marketing.
Ottimizzare il database utenti.
Il database utenti è un essere vivo ed in continua evoluzione. Oltre ad ampliarlo costantemente con campagne di lead generation, infatti, va anche curato, ottimizzato e, se necessario, potato dei rami secchi. Già dopo il primo invio, e così dopo ogni email spedita, sarà necessario dedicare al database clienti tutto il tempo necessario per renderlo sempre meglio strutturato, segmentato e performante. Ad esempio, una delle prime cose da fare è quella di eliminare tutte le mail non più attive.
Aumentare l’email marketing open rate.
Una lista contatti di qualità, è sicuramente già un’ottima base su cui strutturare l’attività di email marketing, ma non è sufficiente! L’open rate delle tue mail, infatti, può sempre migliorare: l’obiettivo è aumentare costantemente la percentuale di persone che leggono le tue comunicazioni. Ecco alcuni consigli di cui verificare l’utilità, dopo aver testato l’efficacia delle prime mail inviate:
- Prova ad accorciare l’oggetto a 6-10 parole;
- Effettua l’invio durante la giornata lavorativa e testa diversi orari: spesso nelle ore dopo pranzo l’open rate è maggiore, ma non per tutti potrebbe essere così;
- Personalizza il copy dell’oggetto con il nome del lettore;
- Ottimizza il nome mittente: le persone si fidano di più di chi gli è familiare ed immediatamente riconoscibile;
- Rendi perfette le tue mail anche e soprattutto per i dispositivi mobile;
- Usa foto di persone reali all’interno della tua comunicazione.
Come puoi ben comprendere, l’attività di email marketing è molto più complessa del semplice invio multiplo di una mail, ma può anche portare a risultati veramente sorprendenti! Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di affidarti ad esperti del settore come Naytes, che grazie al lavoro di professionisti nei vari campi necessari a strutturare una strategia di email marketing, potrà far crescere il tuo business e aumentare le tue vendite!
Contattaci subito, ti stiamo aspettando!
Sai in che modo ottimizzare la tua presenza sui social network? Oggi ti spieghiamo perché farlo e come farlo attraverso la tecnica del Social Selling. Se non hai ancora implementato questa strategia di marketing, probabilmente è perché non conosci tutte le sue potenzialità e i vantaggi che può offrire alla tua azienda e al tuo brand.
È evidente a chiunque quanto i social network siano diventati parte integrante del processo decisionale di acquisto: vengono utilizzati per cercare informazioni riguardanti un prodotto o un servizio, per avere recensioni da altri utenti e per valutare un’azienda. È stato dimostrato che, soprattutto per gli acquisti B2C, il 94% degli utenti effettua ricerche online prima di concludere una compravendita e il 75% è influenzato dalla comunicazione aziendale sui social network. Sono, dunque, numeri molto importanti e non possono certamente essere ignorati. Ma come possono essere sfruttati? Come si può migliorare la propria presenza social sul web e attirare l’attenzione dei prospect?
Cos’è il Social Selling.
Partiamo spiegandoti cosa vuol dire fare Social Selling, che non ha nulla a che vedere con l’e-commerce o la vendita di prodotti online. Significa, infatti, utilizzare e sfruttare i social network per conoscere e ottenere informazioni sul proprio target, in modo tale da attirare l’attenzione dei potenziali clienti e migliorare le connessioni con loro. È un processo utile per interagire col proprio pubblico e instaurarci relazioni solide. Attraverso una comunicazione e condivisione costante, infatti, è possibile avvicinare i followers alla tua azienda e convincerli a completare il processo d’acquisto.
Quindi, in concreto, le attività svolte da un Social Seller sono:
- Avvicinare i prospect e i clienti;
- Interagire con loro;
- Pubblicare informazioni utili e contenuti che possano coinvolgerli.
Cosa non è il Social Selling.
È doveroso fare chiarezza sull’argomento, perché c’è ancora molta confusione a riguardo. Quando si parla di Social Selling non si intende pubblicare post pubblicitari sulle proprie piattaforme social e che parlino ad un pubblico vasto, ma al contrario si cerca di realizzare un marketing conversazionale: un dialogo One-to-One, non One-to-Many. Non deve essere considerata una strategia tramite la quale perseguitare i contatti cercando di vendergli prodotti con post autoreferenziali. Anzi, con una pianificazione corretta e scrupolosa saranno i clienti a trovarti e venire da te.
Fare Social Selling non vuol neanche dire aggiungere contatti senza criterio solo per far numero, ma deve essere inteso come un metodo per fortificare la propria presenza e per creare una relazione con i propri follower.
Le cinque ragioni per farlo.
Ma quali sono i vantaggi di cui potresti beneficiare mettendo in pratica questa strategia di marketing? Sicuramente, almeno in parte, avrai già compreso le motivazioni per iniziare a fare subito Social Selling sui social network, ma eccoti le più importanti:
- Si raggiunge un pubblico molto vasto. Sì, i social network sono un bacino infinito di utenti e possibili connessioni, quindi perché non sfruttarlo a proprio vantaggio? La tua azienda può giovare di nuove acquisizioni possibili solo tramite questi canali iperconnessi. Ma è fondamentale fare attenzione! Come ti abbiamo già accennato, è meglio non muovere passi senza una buona digital strategy e uno studio di quelle che sono le piattaforme più adatte al tuo brand;
- Genera traffico sul tuo sito. Grazie ad un buon lavoro di coinvolgimento e di interazione, il pubblico sarà più propenso a visitare il tuo sito web. Non va dimenticato che i social network sono pur sempre un’ottima bacheca pubblicitaria per la propria azienda e che il Social Selling, nonostante non utilizzi tecniche di sponsorizzazione dirette, mira a far crescere l’interesse nei confronti dei prodotti e servizi offerti;
- Permette di creare relazioni stabili coi clienti. Alla luce di quanto detto finora il Social Selling ha proprio lo scopo di catturare l’attenzione dei prospect e di instaurarci un rapporto solido, che possa trasformarli in clienti abituali e fedeli, ma anche di mantenere con loro un contatto costante e duraturo;
- Migliora la reputazione del tuo brand. Fornire ai tuoi follower dettagli e informazioni sui tuoi prodotti e servizi tramite post e contenuti, consente di aumentare la tua credibilità nel tuo ambito di riferimento e porterà il pubblico a riconoscere la tua esperienza;
- Fidelizza i clienti. Se riuscirai ad utilizzare sapientemente lo strumento del Social Selling, sarai sicuramente in grado di trasformare dei prospect in clienti fidelizzati.
Come fare Social Selling.
È evidente quanto un’attività di Social Selling possa fare per te e per il tuo brand. Forse, però, ti starai domandando come mettere in pratica questa tecnica di marketing e ottenere, quindi, il grosso vantaggio che promette, sia a livello di engagement che di vendite.
Per farlo dovrai attenerti a diversi step:
- Il primo passo per realizzare la strategia di Social Selling è quello di creare un account sulle piattaforme social che intendi utilizzare. Ricordati che costituirà il primo incontro tra la tua azienda e i tuoi potenziali clienti e, perciò, è importante che sia coerente con i tuoi valori e che rispecchi correttamente il brand;
- In secondo luogo, sarà necessario definire il pubblico target. È fondamentale sapere a chi rivolgersi proprio per capire come farlo: con quali mezzi, con che termini, ecc… Per identificare il tuo pubblico di riferimento ti basterà stabilire le tue buyer personas aziendali;
- Il terzo step è la comprensione delle esigenze del target. In questa fase è molto importante ascoltare il tuo pubblico: interessati alle necessità e ai problemi riscontrati dalla tua community e potrai instaurare un forte e duraturo legame con essa. Puoi utilizzare alcuni strumenti forniti dai diversi social network, come i sondaggi e le domande aperte;
- Una volta che avrai identificato i bisogni dei tuoi follower, dovrai creare contenuti di valore. Ovvero, pubblicare post interessanti che possano rispondere alle domande e ai dubbi, che contengano curiosità e che avvicinino al brand;
- Infine, l’ultimo passo è quello dell’incontro tra marketing e vendita. Perché questa fase riesca, è necessario che sia presente una collaborazione tra il social seller e il reparto marketing. Per poter convertire il tuo pubblico in clienti fidelizzati, deve esistere una strategia con dei chiari obiettivi aziendali, che coordini l’intero processo di Social Selling.
Devi sapere che mettere in pratica una strategia di marketing efficace non è affatto semplice! È necessario tenere in considerazione svariati elementi e l’aiuto di un esperto del settore è sempre consigliato. Fare affidamento su di un’agenzia di comunicazione come Naytes di Reggio Emilia, è la strada più facile per avere un corretto e rapido raggiungimento dei risultati appena raccontati!
Cosa trasforma un prospect (ossia un utente con le caratteristiche tipiche da “potenziale cliente”, ma con cui non vi è ancora stato alcun punto di contatto) in un cliente fidelizzato? Per tante aziende rispondere a questa domanda significa riuscire a trovare la chiave di volta per il loro business. Purtroppo, non esiste una risposta universale, ma ci sono diverse strategie e tecniche di marketing che possono essere impiegate per raggiungere queste frange di pubblico. Una tra le più utilizzate ed efficaci è senz’altro il funnel marketing.
Se stai cercando anche tu la risposta a questo quesito, allora ti consigliamo di continuare la lettura di questo articolo.
Cos’è il funnel marketing.
Si tratta di uno strumento che permette di osservare e influenzare il comportamento di un cliente durante tutta la customer journey (ovvero il percorso di interazione e i punti di contatto tra un possibile cliente e un brand). Si studia cioè quello che è il processo che conduce un utente a comprare un prodotto o servizio: dalla scoperta dell’esistenza del marchio fino all’acquisto, ma anche ciò che avviene dopo e, quindi, se da mero cliente diventa fan del brand.
Il termine funnel (che tradotto dall’inglese significa “imbuto”) identifica metaforicamente il percorso che compie il pubblico target obiettivo e identifica bene come deve essere gestito nel modo migliore questo flusso di utenti. In primo luogo si cerca di ingaggiare il maggior numero di prospect: questa strategia, infatti, muove le mosse da una base di partenza molto ampia e in cui “entrano” molti potenziali clienti. Da questo momento in poi, una serie di punti di contatto e azioni richieste definisce il comportamento degli utenti stessi: si inizia a filtrare gli utenti realmente interessati e a separarli da coloro che si fermano ed escono da questo percorso. Quelli che giungono nelle fasi finali del funnel, sono i lead di maggiore prospettiva, quelli più informati sul brand e più interessati alla proposta aziendale.
Tipologie di funnel marketing.
Non esiste un’unica tipologia di funnel che possa essere adatta a tutte le realtà, ma va adeguata alle situazioni. Banalmente, se si sta parlando di B2B si utilizzeranno strategie molto diverse rispetto al B2C. Si possono, però, considerare tre strutture generali da cui partire per adeguare le proprie strategie di marketing in base a quello che è l’obiettivo aziendale. Gli schemi sono:
- Il lead funnel, applicato quando si intende trasformare un lead – ovvero un potenziale cliente – in un customer. Il movente principale di questa struttura è sicuramente quello di reperire informazioni utili sul target obiettivo;
- L’event funnel, riguarda per lo più la promozione di eventi, quindi viene utilizzata quando si intende vendere biglietti e ingressi ad un singolo evento;
- Il sales funnel, questo ultimo caso, che è anche quello più comune, è utile qualora l’obiettivo aziendale sia quello di far concludere un acquisto.
Ricapitolando, per funnel marketing si intende una strategia che mira ad ingaggiare grandi numeri di contatti generici e trasformarne il maggior numero in clienti che acquistano e, magari, si fedelizzano al tuo brand. Tale processo può essere implementato sia online che offline.
Ma in che modo funziona?
Come si struttura il funnel marketing.
Innanzitutto, dovrai comprendere il procedimento prima di poterlo attuare. Come si è detto in precedenza, in un funnel marketing si studiano tutti i punti della customer journey. Ci si troverà quindi ad interagire con un utente che non conosce affatto il brand e lo si dovrà condurre all’interno dell’imbuto per far sì che si trasformi in un cliente fidelizzato.
Concretamente, il funnel si struttura in:
- Top of the funnel, momento in cui si deve lavorare sulla conoscenza del marchio. L’utente deve essere intercettato, ad esempio sui social, e convertito in traffico sulla landing page del sito;
- Middle of the funnel, in questa fase bisogna interagire con un pubblico che già conosce il brand e va stimolato il desiderio tramite contenuti ad hoc;
- Bottom of the funnel, nell’ultimo passaggio dell’imbuto si deve lavorare per far si che avvenga la conversione da prospect a vero e proprio cliente.
Il modello AIDA(L).
Il modello sul quale si basa il funnel marketing è quello identificato dall’acronimo AIDA e si suddivide in quattro fasi, ovvero quelle che sperimenta il consumatore durante il suo percorso d’acquisto, che sono:
- L’Awarness, l’utente in questo momento prende consapevolezza dell’esistenza del marchio e dei suoi valori. Metaforicamente ci si trova nella parte più larga dell’imbuto;
- L’Interest, una volta che il potenziale cliente ha incontrato il marchio inizia la fase dell’interesse, di avvicinamento al prodotto o servizio, in cui cercherà informazioni sull’azienda e sulla sua proposta;
- Il Desire, nel penultimo step si manifesta il desiderio di acquistare e si valutano le caratteristiche dell’offerta;
- L’Action, in ultimo, c’è la fase dell’azione, in cui il cliente compie il passo decisivo e completa l’acquista del prodotto o del servizio.
Al modello AIDA, in alcuni casi, si può considerare di aggiunge una quinta fase finale che è quella della fedeltà (Loyalty). Il cliente, una volta acquistato il prodotto o servizio offerto dalla tua azienda, trarrà le sue conclusioni e deciderà se riprovare l’esperienza oppure no. Questa è comunque una fase importantissima del funnel, anche se si trova appena dopo il momento dell’acquisto, perché la soddisfazione e la cura del cliente è fondamentale per due motivi: per, come detto, fidelizzarlo e per far sì che possa consigliare il brand anche ad amici e conoscenti.
Quali strategie si possono attuare.
Una volta compresa la struttura e il funzionamento del funnel marketing, si studierà la strategia più adatta per riuscire a convertire i prospect in customer.
Il primo passo che dovrai compiere è senz’altro quello di definire il tipo di target che vuoi raggiungere, studiarlo e conoscerlo: identificare quelle che sono la buyer personas più adatte alla tua azienda. Sulla base del cliente tipo stabilito, si definiranno i mezzi idonei per comunicare con lui. È uno step fondamentale questo, perché ti consentirà di attirare l’attenzione del tuo pubblico e farlo entrare nell’imbuto. Un canale di comunicazione sbagliato, per quanto il contenuto possa essere adatto, non genererà lead.
In secondo luogo, entra in gioco la landing page, che svolge un ruolo molto importante nella conversione, motivo per il quale deve essere chiara e semplice per l’utente e rispondere alle sue necessità.
Infine, ricordati che è necessario mantenere un contatto con il tuo cliente affinché possa avere un’esperienza personalizzata e soddisfacente anche dopo l’acquisto. È possibile farlo tramite i vari strumenti disponibili del web, come l’e-mail marketing, ad esempio.
Stabilire il target e costruire una strategia di funnel marketing non è quasi mai un compito semplice, sono necessarie molte specifiche conoscenze del settore, sia teoriche, che pratiche e relative agli strumenti utilizzabili, per poter analizzare e decretare gli step da compiere. Motivo per cui, è sempre consigliato chiedere l’aiuto di professionisti esperti. Se stai cercando un modo per ottenere più lead e clienti fidelizzati, noi di Nayets, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, da anni operiamo nel campo del marketing e possiamo aiutarti a realizzare il piano più adatto per raggiungere il tuo obiettivo.
Business o Creator? Questo è il dilemma. Instagram, già da diversi anni, ha introdotto nuove funzioni per gli account che appartengono ad aziende e ad altre realtà commerciali. Ma come scegliere quello che fa al caso tuo?
Le potenzialità di questa piattaforma, dal punto di vista aziendale, crescono di anno in anno, al punto che Instagram si sta distanziando dal suo ruolo originario di social network, per assomigliare sempre di più ad una vetrina digitale. Nel corso del 2019, infatti, ha aggiunto una nuova tipologia di account: a “Personale” e “Business“, infatti, si è affiancato “Creator“. Questa innovazione, insieme all’account aziendale, porta con sé una serie di vantaggi in termini di analisi, che ogni azienda dovrebbe considerare nel momento in cui sceglie di aprire un profilo sul social di Zuckerberg.
Per aiutarti capire quale account si addice di più al tuo marchio, in seguito ti spieghiamo quali sono le differenze e i vantaggi da considerare.
Account Instagram Business.
Introdotto nel 2016, l’account aziendale ha dato la possibilità di sfruttare alcuni degli strumenti di analisi più specifici. Conoscere il numero di like, commenti o follower, infatti, non è sufficiente per creare una buona strategia di marketing su Instagram. Rispetto al profilo Personale l’account Business ti consente di:
- Analizzare i dati dei post, come gli utenti raggiunti o i follower acquisiti. L’analisi di questi numeri ti consentirà di capire quanto flusso generano i tuoi contenuti e su quali aspetti andare a lavorare;
- Promuovere e sponsorizzare i tuoi contenuti. Tramite quest’azione è possibile far vedere anche ad utenti che non fanno parte del tuo gruppo di follower i post che pubblichi. Il pagamento necessario per attivare la funzione è irrisorio rispetto ai costi delle pubblicità su altri media e ti consente di monitorare l’andamento della promozione direttamente dalla piattaforma;
- Mettere link nelle storie (possibile solo se il tuo profilo ha più di 10.000 seguaci). L’aggiunta di URL, anche esterni alla piattaforma, risulta molto utile per indirizzare gli utenti verso il proprio sito web e misurare il CTR (Click-Through Rate, ossia il numero di clic ricevuti rispetto al numero di volte in cui l’annuncio viene visualizzato);
- Pianificare e pubblicare i post tramite applicazioni esterne. Non sempre i tuoi follower sono attivi durante gli orari in cui hai il tempo di pubblicare. La possibilità che viene data da alcune piattaforme esterne, come Hootsuite, Canva Pro e Sproutsocial, ti aiuterà a gestire la pubblicazione dei contenuti negli orari migliori e raggiungere un pubblico maggiore in minor tempo;
- Inserire lo shop online. Si tratta di una delle innovazioni più recenti: Instagram, infatti, dà la possibilità alle aziende di postare e vendere direttamente i loro prodotti, rimanendo all’interno del social network. Quest’opzione è molto utile per mantenere l’attenzione dell’utente, che prima doveva ricercare l’articolo sul rispettivo sito web e quindi spostarsi, perdere tempo e magari anche interesse. Adesso questo rischio non si corre più e la transazione diventa immediata.
Account Instagram Creator.
Come già detto, questo tipo di account è stato inserito come terza opzione da Instagram solo nel 2019. Inizialmente, è stata pensata per quelli che sono gli influencer e quindi i creatori di contenuti digitali, che ormai popolano da anni la piattaforma. Può rappresentare una valida alternativa anche per le aziende che optano per l’utilizzo dell’influencer marketing e, quindi, fanno dello storytelling la loro arma vincente. Ad oggi, però, sono poche le differenze che esistono tra i due tipi di account: molte delle funzioni che caratterizzavano il profilo Creator, infatti, sono disponibili anche per il Business.
Oltre a quelle già elencate in precedenza, le funzionalità pensate per questo account sono:
- Filtrare i Direct Messages. Per gestire l’alto flusso di messaggi si è reso necessario proporre tre cartelle in cui farli convergere (“Principali“, “Generali” e “Richieste“);
- Evidenziare le partnership con altre aziende o profili all’interno dei post. Una funzione molto utile per far sapere al proprio pubblico che si trova in presenza di un post con fini promozionali e per risultare più trasparenti. La trasparenza, infatti, è sempre più un fattore di fidelizzazione del pubblico target;
- Avere accesso ad Instagram Creator Studio su Desktop. Il quale ti consente di programmare, organizzare e pubblicare i contenuti;
- Conoscere il numero di follower nuovi e di quelli persi. Possedere la statistica relativa all’andamento dei seguaci ti permette di conoscere cosa il pubblico trova interessante e cosa no.
I report forniti nella sezione “insight” sono consultabili a cadenza giornaliera, settimanale o mensile e procurano maggiori informazioni relative ai tuoi seguaci, come il sesso, l’età, la provenienza e il momento di maggiore attività. Questi indicatori sono essenziali per conoscere il target di riferimento, le sue preferenze e le sue abitudini.
Come attivare l’account Business.
Se reputi che questa tipologia di profilo sia più adatta al tuo brand, allora ti basterà aprire l’applicazione, andare nelle impostazioni, selezionare “Account” e, in seguito, alla voce “Cambia il tipo di account” scegliere quello aziendale.
Come attivare l’account Creator.
Il procedimento per avere un profilo Creator è lo stesso di quello appena descritto, ma sarà necessario optare per l’opzione “Creator“, nell’ultimo passaggio. Una volta selezionato, ti verranno chieste delle informazioni aggiuntive, come ad esempio di cosa tratta il tuo profilo, per poter indirizzare e ottimizzare le ricerche verso la tua pagina. Per consentire l’utilizzo di questi account, ricorda che il tuo profilo Instagram non dovrà essere privato.
Infine, è importante specificare che non si tratta di situazioni permanenti, ma potrai cambiare in qualsiasi momento il format scelto.
La scelta del profilo più idoneo.
Come si sarà ormai intuito, dunque, le differenze tra i due account sono praticamente scomparse, nel corso degli anni, grazie a diversi aggiornamenti, perciò non sussiste più un reale vantaggio nella scelta.
Rimane il fatto che i social network sono un’ottima pubblicità gratuita e consentono di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. Di conseguenza, è essenziale saperli sfruttare ed utilizzare in maniera coerente con quella che è la tua linea editoriale e la brand identity aziendale.
Implementare il tuo profilo e farlo crescere richiede impegno e costanza, ma soprattutto un’ottima conoscenza del settore. Proprio per questa ragione, scegliere un’agenzia di comunicazione e marketing come Naytes di Reggio Emilia per la gestione dei tuoi account è sempre una scelta vincente. Naytes, inoltre, offre sempre una consulenza col suo social media strategist prima di avviare un piano di promozione sulle piattaforme social.
In conclusione, quindi, possiamo dire che, in ogni caso, optare per un account aziendale o creator è una scelta fondamentale per ottimizzare la propria digital strategy e far crescere il tuo business. Scegliere un profilo che sia Personale o, ancora peggio, Privato non ti consentirà invece di sviluppare una crescita rapida tanto quanto le altre opzioni. Adesso che conosci i vantaggi che questi account possono dare alla tua azienda, non ti resta che scegliere la strada da percorrere. Se, invece, preferisci consultarti con degli esperti del settore, contattaci subito: studieremo insieme la soluzione migliore per te e la tua azienda.